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mercoledì 11 luglio 2018

Ephyra - The day of return, di Max Rock Polis


Ephyra - The day of return
Di Max Rock Polis

Il gruppo degli Ephyra ha origine quasi 10 anni fa, nel 2009, ha già tre album all'attivo e varie tournée anche all'estero. Sono in sei, con la particolarità di avere oltre a due chitarristi, cosa nel Metal abbastanza comune, anche due cantanti, un uomo e una donna, con stili di canto piuttosto differenti tra loro, cosa che permette di mescolare e contaminare assieme due generi di Metal, e come vedremo non solo questo. Per la cronaca i sei ragazzi sono: Nadia Casali e Francesco Braga alla voce, Paolo Diliberto e Matteo Santoro alla chitarra, Patrick Segatto al basso e John Tagliabue alla batteria. Il CD si compone di dieci tracce, uscito il 18 maggio in fisico e digitale per l'etichetta Volcano records.

Nella prima canzone, che è anche title trackThe day of return”, ci troviamo subito a capire lo stile del gruppo, che può essere definito Death metal. La prima parte è per le chitarre elettriche a tutto volume e la voce in growl, dopo 30 secondi però si inserisce la voce femminile, decisamente armoniosa, assieme a uno strumento a corda orientale, forse un giapponese koto, per fare il contrappunto Melodic metal.
La seconda “Your sin” parte con atmosfera decisamente celtica, ma non ci si faccia ingannare: ben presto riprende lo stile Metal dei ragazzi, col muro di chitarre e le due voci contrapposte. La contaminazione folk in ogni caso funziona piuttosto bene, è singolare sentir cantare assieme voce melodica e growl  accompagnate da certe sonorità.
Scopriamo subito che questa non è un caso ma una caratteristica ben precisa del modo di suonare degli Ephyra, per chi non li conoscesse ancora. Il sound è permeato non solo da chitarre elettriche distorte, ma esse sono inframmezzate e compensate da strumenti folk, etnici, e una decisa e matura voglia di usarli al meglio per arricchire i suoni a cui il Metal ci ha abituato. Una strada parallela, diversa, qualcosa su cui fare sperimentazioni di un certo livello. Aggiungete il forte contrasto tra il growl maschile e la voce femminile melodica e lirica e avrete un effetto interessante e di un certo pregio.

Altri spunti da notare, altre differenze nella quinta “Sublime visions” dove un inizio vocale quasi spirituale con evocativi suoni di fiati sempre orientali fa solo da premessa a un suono decisamente più etnico, seppur anche metallico, e vocalizzi sostanzialmente senza testo.
La seguente “Being human” all'inizio è di decisa ispirazione orientale con prevalenza di ocarina e al solito bisogna dare tempo alla canzone per svilupparsi nelle sue varie componenti Folk metal.
In altre canzoni come “Wayfarer” e “The spirit of the earth” anche senza avere i testi scritti si percepisce un accostamento a tematiche naturalistiche, e lo stile principale rimane comunque il Metal anche se c'è qualche inserimento di strumenti acustici e orientali come lo Shokuhachi (una sorta di flauto) e altri simili. Essi sono presenti a mo' di guest anche in altri brani come “Dance between the rocks”, mentre “Infinite souls” ci si basa proprio e non ne può fare a meno, mettendo ancora in luce quella vena Folk che caratterizza tutto l'album.
Infine “True souls” si avvale di una bella lunga introduzione totalmente acustica, tra chitarre sovrapposte e percussioni che poi lasciano spazio alla voglia di Metal degli Ephyra.

Alla fine in questo lavoro non c'è molto a ricordare il Death metal se non la voce growl di Francesco, mentre le chitarre sono al servizio delle canzoni e degli altri strumenti etnici, e non si sperticano nei tipici assoli funambolici. Rimane molto più in evidenza il Melodic metal con Nadia e il Folk metal con il frequente, sapiente uso di strumenti acustici particolari. Anche i testi sono di buon accompagnamento alle tematiche più affini alla natura del richiamo acustico. Lo scorrere dei brani fa apparire abbastanza chiaro che i ragazzi comaschi hanno scelto, ormai da tempo, di contaminare la loro missione metallica con delle influenze varie, stavolta soprattutto in direzione orientale.
Il risultato è un ottimo album di miscela Metal con varie altre sonorità e tendenze, ben confezionato e piuttosto godibile.


Ephyra - The day of return
01 The Day Of Return
02 Your Sin
03 Run Through The Restless Fog
04 Wayfarer
05 Sublime Visions
06 Being Human
07 The Spirit Of The Earth
08 Dance Between The Rocks
09 Infinite Souls
10 True Blood



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