mercoledì 30 settembre 2020

MAGIK SATURN: Moon Water, di Valentino Butti


MAGIK SATURN

 Moon Water

Autoprodotto   2020 USA

Non amo la musica in formato “liquido”, essendo nato col vinile e poi virato sul meno ingombrante cd. Ne riconosco però l’utilità che ci permette di conoscere e magari apprezzare realtà altrimenti sconosciute. Inoltre, consente immediatamente di valutare la qualità di un prodotto ed acquisire il supporto fisico, se previsto.

Nel caso degli statunitensi (di New Orleans) Magik Saturn purtroppo dobbiamo accontentarci della sola “bandcamp”, non essendo prevista, ad oggi, nessuna stampa in vinile o in cd di “Moon Water”, il loro album d’esordio. 

La proposta della band si articola in otto brani (solo il primo sfiora i dieci minuti, gli altri molto più brevi) per quaranta minuti di durata complessiva.

La prima traccia, “Indecisively”, ci fa subito sussultare: dopo una lunga introduzione d’atmosfera che supera i quattro minuti, una esplosione di note, di colori, di impasti vocali, di soluzioni rimiche che rimandano agli Starcastle (più che agli Yes…) ed in minor misura ai Gentle Giant. Insomma, un inizio spettacolare e più che promettente. “Grease fighter”, appena tre minuti, è un po’ un divertissement à la Emerson con, in aggiunta, una tagliente chitarra elettrica. Con “Autumn wind part 1” si svolta ancora: introduzione “pop” (sui generis…) poi ancora qualche aggancio al Gigante Gentile ed una articolata sezione strumentale che alza e parecchio, le quotazioni del brano. Non so cosa sia accaduto con “Mars”, la traccia seguente.

La qualità della registrazione è molto bassa, quasi scarsa, tanto che si possono solo intuire le dinamiche che intercorrono tra le tastiere e la chitarra che accompagnano il cantato. Veramente inspiegabile.

Si riparte con “Autumn wind part 2” con il piano in evidenza e belle armonie vocali. Una bordata di synth “incendia” il brano accompagnato da una ritmica articolata. Al piano, ancora, è affidata la chiusura. Ancora il piano e voci delicate delineano “Keep on keeping”, soft song comunque piacevole. Un arpeggio di chitarra apre “Turning blue” con un tappeto di tastiere che asseconda la sei corde, sempre molto delicata, lungo tutta la durata della composizione. Con “Tree fingers”, dopo una sezione introduttiva bucolica, ci si inoltra in territori più rock, con ritmi incalzanti, duetti tastiere/chitarra elettrica ed incastri vocali sempre di qualità. La chiusura del pezzo ci pare, per contro, un poco affrettata. Certamente “l’inciampo” (chiamiamolo così…) di “Mars” influisce sul giudizio finale che comunque rimane ampiamente positivo con la band che pare, per qualità, sopra la media e che conferma che la “scuola” statunitense del sottobosco prog è comunque sempre vivace.


Country: USA

Genre(s): Progressive Rock

Format: digital

Release date: June 9, 2020

Tracklist:

1. Indecisively (9:54)

2. Grease Fighter (2:57)

3. Autumn Wind Pt. 1 (4:48)

4. Mars (5:17)

5. Autumn Wind Pt.2 (2:10)

6. Keep On Keeping On (3:29)

7. Turning Blue (4:17)

8. Tree Fingers (5:09) 

Total Time 38:01

 


Line-up:

William Alber - Bass, Vocals, Moog

Kyle Deshowtiz - Guitar, Vocals

Jason Percle - Keyboard, Organ, Vocals

Matthew Keegan - Drums, Vocals


https://magiksaturn.bandcamp.com/album/moon-water 

https://www.facebook.com/magiksaturn/



giovedì 24 settembre 2020

THE IKAN METHOD - “BLUE SUN”, di Evandro Piantelli

THE IKAN METHOD - “BLUE SUN”
 (2020, MA.RA.CASH RECORDS)
Di Evandro Piantelli
Articolo già pubblicato su MAT2020 di agosto

Luca Grosso (classe 1972) è un musicista dalla lunga esperienza, che ha partecipato a innumerevoli progetti. Ha fatto parte dei Projecto e dei Beggar's Farm, ha suonato a lungo col cantautore Aldo Ascolese e ha collaborato col musicista Vincenzo Ricca a due capitoli di The Rome Pro(g)ject, fino ad arrivare ai Mindlight, band di metal-prog di cui sta per essere pubblicato il primo lavoro.

The Ikan Method, invece, è una creatura personale di Luca, che lo stesso ha costruito raccogliendo un pugno di amici musicisti e per la quale ha scritto tutte le musiche ed i testi, suonando la batteria e le tastiere. Il leitmotiv del disco è uno sguardo malinconico sulla nostra società, dove imperversa la tecnologia, ma dove l'uomo è sempre più solo (il titolo Blue Sun – sole triste – racchiude perfettamente il messaggio del disco) e solo con la volontà di un vero cambiamento nel nostro modo di vivere potremo migliorare le cose.

Abbiamo detto che in questa sua avventura Luca ha coinvolto una serie di compagni di viaggio. Vediamo chi sono. Il chitarrista Marcello Chiaraluce (M. Chiaraluce Band), il cantante Davide Garbarino (Mindlight), il bassista Fabio Zunino (Shadows of steel), nonché gli ospiti PJ Abba alle tastiere e Giacomo Grosso al flauto.

Il disco degli Ikan Method si inserisce nel filone del rock progressivo con venature metal, abbinando sonorità classiche con altre decisamente più moderne, creando una miscela interessante.
Si parte con “The great opening”, un brano maestoso dove sorprende l'equilibrio nell'uso degli strumenti. Ottimo l'assolo di chitarra ricco di sfumature hard rock nella parte finale del brano. 
La successiva “The journey” (interamente strumentale) vede un maggior utilizzo delle tastiere e si avvicina di più alle atmosfere cupe degli IQ, con la chitarra che ricorda ai primi Marillion. Tastiere di impronta Genesis caratterizzano, invece, “No more lies” un brano il cui testo parla della crisi (morale/ambientale/sociale) del mondo di oggi (ci si chiede: “What kind of world are we leaving to our sons?”). Una bella canzone, con molti cambi di ritmo. Segue“The long way to madness”, un altro pezzo strumentale che, a mio parere, deve qualcosa ai Rush.
The storm”, con i suoi 9'.05” di durata, è il brano più lungo dell'album e vede la presenza del delizioso flauto di Giacomo Grosso. Sonorità molto seventies in un pezzo che gli amanti del prog classico apprezzeranno sicuramente. “Golden cage” racconta della vita frenetica dell'uomo moderno passata a correre nella ricerca di un benessere fittizio che lo porta a vivere, appunto, in una gabbia dorata. Una canzone dal testo amaro, caratterizzata da un bel gioco di tastiere. Uno dei pezzi più stimolanti del lavoro (https://www.youtube.com/watch?v=VuZdMLKzUyU).
“Time lost” e “Blue sun” (brano che dà il titolo al disco) sono altri due brani strumentali, più rock il primo, più dolce (a tratti struggente) il secondo.
“Changes” è il pezzo conclusivo dell'album. Il testo parla del senso di frustrazione di chi vive nel mondo d'oggi e della voglia di cambiamenti positivi (“I am so confused … I just want to get out of here”), mentre la musica, prima più riflessiva e poi epica, si abbina perfettamente ai temi trattati.

Al termine dell'ascolto di Blue Sun devo dire che questo lavoro di Luca Grosso e dei suoi compagni d'avventura mi ha colpito molto positivamente. I temi musicali sono intriganti con arrangiamenti in equilibrio tra progressive rock e metal, senza l'uso esagerato di tastiere che spesso caratterizza il primo, ma anche evitando certi estremismi chitarristici del secondo. Aggiungo che, a volte, nei dischi dei gruppi italiani un punto dolente è la parte vocale. Non è il caso di questo lavoro dove la voce potente di Davide Garbarino si dimostra sicura su tutti i registi.
Nel complesso un disco decisamente riuscito che si ascolta con grande piacere e che, al contempo, ci fa riflettere sul nostro modo di vivere. Dopo quello che è successo negli ultimi mesi, forse, è veramente arrivato il momento di fare dei cambiamenti.

TRACKLIST
1. The Great Opening
2. The Journey
3. No More Lies
4. The Long Way To Madness
5. The Storm
6. Golden Cage
7. Time Lost
8. Blue Sun
9. Changes

LINE - UP
Davide Garbarino - Voce
Marcello Chiaraluce - Chitarra
Fabio Zunino - Basso
Luca Grosso - Batteria/Tastiere

OSPITI
PJ Abba – Tastuere in “Time Lost”
Giacomo Grosso – Flauto in “The Storm”

CONTATTI

Musica e liriche scritte da Luca Grosso




lunedì 21 settembre 2020

Ricordando Francesco Di Giacomo


21 settembre

 La gioventù invecchia, l'immaturità si perde via via, l'ignoranza può diventare istruzione e l'ubriachezza sobrietà ma la stupidità... dura per sempre.”

(Aristofane)

Ci sarai sempre. Buon viaggio Capitano

Wazza 

E la madre gli disse: “Non essere ingenuo, non credere a tutto quello che ti dicono; sappi che il miglio non è l’unità di misura dei canarini, che i malati di mente vanno pazzi per certe caramelle, che Pino Daniele è il nome proprio di un albero e che fa diesis non è musica ma matematica, e cioè la somma di cinques più cinques! Abbi fiducia in te stesso! Applicati ma non inchiodarti. E ricordati che il tempo vola. E noi no.

Ma il peggio sarebbe se noi volassimo e il tempo no. Il cielo sarebbe pieno di uomini con gli orologi fermi”.

 Alessandro Bergonzoni




sabato 19 settembre 2020

Ci ha lasciato Lee Kerslake

Dopo una lunga malattia anche Lee Kerslake, storico batterista degli Uriah Heep e Ozzy Osburne,  ci ha lasciato oggi, 19 settembre.

 RIP

Wazza

URIAH HEEP, 1973- "Sweet Freedom" era: (from L to R): Lee Kerslake (drums), Ken Hensley (keyboards/guitars), David Byron (vocals), Gary Thain (bass) and Mick Box Ozzy Osburne Band (guitars)

Lee Kerslake, storico batterista degli Uriah Heep e di Ozzy Osbourne, è morto oggi all’età di 73 anni. Kerslake era malato da diverso tempo, tanto che, nel corso degli ultimi anni, erano state diffuse notizie infondate sulla sua morte. Questa volta la comunicazione arriva anche da ex membri degli Uriah Heep, fra cui il tastierista Ken Hensley. La sua ultima esibizione su un palco risale al 2018, quando apparve brevemente insieme al resto degli Uriah Heep per suonare il classico “Lady In Black”.

Lee Kerslake ha suonato su tutti gli album storici degli Uriah Heep, da “Demons & Wizards” in poi, e ha fatto parte della band fino all’uscita di “Sonic Origami” del 2008. Inoltre, ha suonato su “Blizzard Of Oz“, primo disco solista di Ozzy Osbourne, di cui ricorre proprio in questi giorni il quarantesimo anniversario della pubblicazione. Ha poi suonato, non accreditato, anche sul successivo “Diary Of A Madman“.


Ozzy Osburne Band





martedì 15 settembre 2020

Compie gli anni Gianni Leone


Hello popolo del prog…

il 15 settembre scendeva sulla terra "the genius", l'inimitabile, il trasformista del prog, Gianni Leone...
il resto lo si può apprendere in questa intervista di un po' di tempo fa…


Happy Birthday and besos Leo!
Wazza





1970 “giovanissimi” Lino Vairetti e Gianni Leone




Rimembrando Richard Wright...


Ho provato a suonare con altri tastieristi, ma non c’è niente da fare: Richard è insostituibile”.

(David Gilmour)


Il 15 settembre 2008 è un'altra brutta data per il mondo musicale: ci lasciava Richard Wright, grande tastierista e compositore dei Pink Floyd.

Oltre ad essere uno dei membri fondatori e ad aver contribuito in modo decisivo al sound dei Pink, Rick è stato l'autore di brani come "The Great gig in The Sky", "Us and Them", "On the run"...

Venne allontanato dal gruppo da Roger Waters durante le registrazioni di "The Wall". Andò lo stesso in tour ma come "musicista stipendiato".

Questo episodio fu l'inizio dei contrasti tra Waters e il resto della band, fino alle famose questioni legali che portarono Waters fuori dal gruppo. David Gilmour richiamò Wright durante le registrazioni di "A Momentary Lapse of a Reason", e da quel momento riprese a pieno titolo il ruolo di membro dei Pink Floyd.

Quando scoprì il "suo tragico destino" decise di vivere nelle acque del Mediterraneo, sulla sua barca a vela. Navigava senza sosta e senza meta, uno spirito libero!

Per me resterà sempre la dolce malinconia del piano di "Summer 68", ascoltato fino alla nausea nella mia adolescenza.
Wazza



Il saluto che David Gilmour fece al ricevimento del premio Q. Award, (dedicandolo a Wright)

"Grazie tante, molto gentili. Vorrei dedicare questo premio, se siete d'accordo, al mio vecchio amico e collega Richard Wright, morto un paio di settimane fa, con cui ho lavorato… mmhhh… quarant'anni!
Adesso siamo arrivati alla fine, non potremo più suonare quella musica insieme; questo è grande motivo di tristezza per me… mmhhh! Una delle ultime cose che voleva fare in quest'ultimo anno era un grande festival della musica all'aperto, cosa che non siamo riusciti a fare, e ciò mi rattrista molto.
Comunque, come ho detto, lui merita questo premio esattamente quanto me. Lui avrebbe detto che lavorava in una posizione di secondo piano, ma quel lavoro, il suo lavoro, è stato di importanza vitale per la nostra intera carriera, quindi, vogliate per piacere alzarvi! Propongo un brindisi alla memoria del mio amico Richard Wright. Grazie."



Pink Floyd, Richard Wright, David Gilmour and Nick Mason in Prague - 1994




mercoledì 9 settembre 2020

Ha compiuto gli anni il 7 settembre Gloria Gaynor: Antonio Cocco la ricorda così...


Voglio fare gli auguri a Gloria Gaynor.
Avevo un buon rapporto con Vittorio Salvetti, per cui quando la proposi per il suo Festivalbar lui mi chiese: Chi è? Non la conosco ma mi fido!”. Gli dissi anche che avrei messo a punto un nastro con altre quattro canzoni.

Verona Hotel Due Torri, in pieno centro, poi Romeo e Giulietta, un giro per la città mentre le spiegavo come si sarebbe svolta la serata!
Un successo strepitoso, e alla fine si alzò un grido - “GLORIA, GLORIA” - che non smetteva più, così dopo dieci minuti cantò i quattro brani che avevo preparato! Fantastico! Credo sia stata l’unica volta che è accaduta una cosa simile al Festivalbar.

L’indomani le chiesi se volesse andare a pranzo in qualche posto conosciuto e lei mi disse che avrebbe preferito un posto tranquillo e fuori dal giro! Me ne indicarono uno.
Era contenta ma… non so come sia accaduto, fatto sta che Adriano Aragozzini - che in quel periodo organizzava il Festival di Sanremo - si presentò all’uscita del ristorante con dei fotografi!
Mi disse che aveva organizzato un tour per lei. Vecchia volpe! Io l’avevo portata e pagato le relative spese e lui risparmiò. Simpatico e mi ci sono pure divertito!

Io non amo essere fotografato, e nella prima foto lo si intuisce, mentre nella seconda ero serissimo e lui continuava a dirmi: “Dai sorridi…”, oddio non proprio in questi termini, e così nella seconda foto stampai una risata!


Seguii Gloria in un paio di serate e dopo un anno ci rivedemmo alla Bussola di Viareggio!
Un bel ricordo di una donna molto umile, educata, modesta… una GRANDE ARTISTA! 

Auguri!
Antonio





lunedì 7 settembre 2020

Il compleanno di Dario Argento


Compie gli anni oggi, 7 settembre, Dario Argento, regista, sceneggiatore, produttore, maestro del brivido e un ‘orecchio sensibile alle colonne sonore, diventate famose “quasi” quanto i suoi film. 
                                             Tra gli artisti preferiti i  Goblin e Keith Emerson.                                                       

Happy Birthday maestro Dario!
Wazza


Dario Argento compie 80 anni.
Il maestro italiano del brivido, colui che ha fatto della paura stile e sostanza inconfondibili, taglia il traguardo delle 80 primavere. L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code, Quattro mosche di velluto grigio, Profondo Rosso, Suspiria, Inferno, Tenebre, Phenomena e Opera sono solo alcuni dei titoli del grande regista romano. Al di là del sangue e delle scene cruente, delle lame affilatissime e dei vetri infranti, la filmografia di Dario Argento è caratterizzata da un’estetica straordinaria, visiva e sonora; da un’attenzione maniacale all’immagine; dalla presenza di un occhio raffinatissimo che coglie in modo inedito le architetture urbane; da movimenti di macchina eleganti e unici; dall’importanza della musica, elemento centrale del suo cinema (Ennio Morricone fu il primo a comporre per lui, ma ricordiamo anche i Goblin e Keith Emerson, tra gli altri); dalla dimensione onirica e dall’importanza del trauma infantile come anticamera della follia.
Dario Argento rimane uno dei registi italiani più conosciuti e apprezzati, fonte di ispirazione per molti cineasti. Tarantino, Carpenter, Romero sono solo alcuni di coloro che lo ammirano e amano.


"Con i Goblin, spesso andavamo nella nuova casa di Dario Argento ad ascoltare delle composizioni, ma lui non aveva ancora la luce allacciata e allora dovevamo accendere delle candele e usare delle torce. Sembrava fatto apposta."
(Claudio Simonetti)



sabato 5 settembre 2020

Compie gli anni Tony D’Alessio


Compie gli anni oggi, 5 settembre, Tony D’Alessio, attuale cantante del Banco del Mutuo Soccorso, grande voce, grande cuore, grande umiltà…

Happy Birthday Tony!
Wazza