"Le
cose vere della vita non si studiano, né si imparano, ma si incontrano"
(Oscar Wilde)
Il 24
novembre 2004 ci lasciava Fabrizio Falco,
musicista, cantante chitarrista. Aveva militato nella prima formazione del Banco
Del Mutuo Soccorso, con i Crash, con Rino Gaetano.
Sono
passati un po’ di anni da quando l'amico Fabrizio Falco se n’è andato... era esattamente
il 24 novembre del 2004.
Donna
Plautilla – Banco del Mutuo Soccorso - 1969
Fabrizio
era una "bella persona", gentile, disponibile, con una grande
passione per la musica. Una storia che inizia negli anni '60, quando la
creatività si tagliava con il coltello, quando sperimentare, osare, crescere,
condividere, erano l'abc della vita. Fu nel 1965 che insieme al fratello Claudio
diede vita ai Crash. Il beat e il rythm'n'blues erano come una
"scarica elettrica", punto di riferimento per tanti giovani musicisti
dell'epoca, che percepivano questo "tzunami" di novità musicali,
provenienti soprattutto dall'Inghilterra e dagli USA.
Oltre ai fratelli Falco c'erano anche Ivo Cesaroni, Franco Pontecorvi e Massimo Maggiorelli, ma nel giro di un anno la band fu rivoluzionata, con l'ingresso di Mario Achilli alla batteria (al posto di Pontecorvi), di un quasi adolescente Gianni Nocenzi all'organo, e di Giorgio Leoni alla voce.
I
complessi (allora si chiamavano così…) nascevano come funghi. Anche i Crash
giravano con il furgone wolkswagen, suonavano nelle varie gare dei complessi,
nelle piazze dei paesi dei Castelli Romani e in molti locali di Roma, tra cui
il Piper.
Il
destino volle che Vittorio Nocenzi, per esigenze contrattuali, fosse alla
ricerca di un gruppo di musicisti: oltre al fratello Gianni e ai fratelli Falco,
tornò anche Franco Pontecorvi, quindi i 4/5 del primo nucleo del Banco Del
Mutuo Soccorso era formato dai Crash.
Tra
il 1969 e il 1970, presso gli studi della RCA, sulla via Tiburtina, a Roma,
incisero tre brani per la raccolta "Sound of '70", uscita in
musicassetta. Altri brani videro la luce "solo" vent'anni dopo, con
un album intitolato "Donna Plautilla".
Massiccia la presenza ai festival pop, e va evidenziata la partecipazione al secondo "Festival Pop di Caracalla 1971", con i brani "Caracalla 1" e "Caracalla 2", che anni dopo diventarono "RIP" e "Metamorfosi", (ma quella è tutta un'altra storia). Coincidenza… in quel festival erano presenti anche le Esperienze - di cui facevano parte Francesco Di Giacomo, Pierluigi Calderoni e Renato D'Angelo - e i Fiori di Campo di Marcello Todaro, musicisti che nel giro di pochi mesi si unirono a Gianni e Vittorio Nocenzi, dando vita al "vero" Banco Del Mutuo Soccorso.
Claudio Falco, partì militare, seguito a breve dal fratello Fabrizio, è lì finì la loro avventura nel Banco.
Nel 1972 i Crash si riformano: entra il terzo fratello Falco, il giovanissimo Gildo, insieme a Mario Achilli (batteria), Giorgio Leoni (voce) e Sandro Cavalieri (tastiere), poi sostituito da Pino Scannicchio.
Propongono concerti in tutta Italia e partecipano ai numerosi festival pop, tra cui "Villa Pamphili", e nel 1974 il "Festival Pop di Villa Borghese", suonando davanti a 20.00 persone, insieme a Il Volo, Antonello Venditti, Ibis, Jumbo, Perigeo...
Partecipano alla registrazione dell'Opera Pop "Eliogabalo", con i Pierrot Lunare, Odeon, Lucio Dalla, Claudio Lolli... doveva essere un'opera rock, sul modello di “Hair” e di “Jesus Christ Superstar”, rappresentata nei maggiori teatri italiani, ma per vari motivi tutto andò in fumo (all'epoca il fumo era molto di moda !!!).
Nel 1976 la loro strada si intreccia con quella del cantautore Rino Gaetano: nasce un forte sodalizio e i Crash diventano il "gruppo ufficiale" che lo accompagna nei concerti.
Lo stesso Gaetano nel 1977 produce il loro 45 giri “Meditation/Ekstasis”, per la Valiant, una casa discografica "satellite" della RCA, e scrive il testo per una canzone inedita: "Marziani noi".
I Crash partecipano anche alla registrazione del video "Nun te reggae più", tenendo in mano cartelloni con personaggi famosi.
Riporto la recensione del giornale " Guerin Sportivo" del 1977:
"I
Crash sono cinque ragazzi che hanno scelto la strada della musica e dopo anni
di esperienze in feste di piazza, locali vari, e registrazioni con altri
gruppi, si presentano in proprio con "Ekstasis" e
"Meditation", il loro primo 45 giri.
Forse è prematuro parlare di "Castelli Romani Sound", ma è certo che questo gruppo, avendo scelto di vivere a Velletri, ha trovato nella campagna laziale una nuova dimensione di vita, realmente serena, lontana dal frastuono e dal caos della grande città. E così hanno formato un vero cenacolo, un collettivo di musica. Il loro sound è ricco, estroverso, con una spiccata predilezione per la melodia, e si collega alle vere tradizioni musicali di casa nostra”.
Con Fabrizio era nata anche un'amicizia, quando si poteva si stava insieme anche con le famiglie, sino a che si trasferì a Milano, e nel 1989, in occasione del concerto dei Jethro Tull al Palatrussardi, fui ospitato in casa sua. Poi le vicende della vita lo riportano a vivere ai "castelli"... ricordo la telefonata con la promessa di rivederci una sera, ma il destino infame non ha voluto...
Per
non dimenticare
Wazza