LETHE:
Il cavaliere inesistente
Ma.ra.cash
records
2024
ITA
di Valentino Butti
Ben ritrovati!
Dopo più di trent’anni
dall’esordio, pubblicato dalla Mellow Records nel 1993 (“Nimphae”), i Lethe riescono finalmente a coronare il loro sogno
e quello del loro membro fondatore e cantante, Stefano Fornaroli, venuto
a mancare proprio nel settembre del 1994, a cui l’album è dedicato. Le
tematiche del concept e le liriche erano state, infatti, già elaborate da
Stefano nei primi anni ’90 e la band aveva già proposto, seppur con diversi
arrangiamenti, l’intera storia dal vivo.
La dolorosa perdita dell’amico unitamente a
vicende personali, non hanno consentito al gruppo di completare l’opera se non
in questo 2024. La perseveranza degli altri quattro membri storici, Lorenzo
Gervasi (tastiere), Valerio Vado (chitarre), Pietro Paganelli
(batteria) e Fabio Massimo Sanzo (basso), unitamente al cantante Giacomo
Balzarotti (nel gruppo dal 1999) ed alla flautista Serena Bruni
(nella line up dal 1996), ha permesso la pubblicazione de “Il cavaliere
inesistente”, liberamente tratto dal romanzo di Italo Calvino.
Ospiti del progetto, alle voci, Alessandro
Corvaglia ed Eleonora Mosca. Molto curato il libretto allegato, con
la necessaria sinossi (in italiano ed in inglese) e le liriche (pure queste
presenti nelle due lingue). La storia si sviluppa attraverso dodici brani per
quasi settanta minuti di durata. Notevole, senza dubbio, lo sforzo
intellettuale per elaborare testi adeguati alla (complicata) trama e notevoli
pure le atmosfere che il gruppo ha saputo creare malgrado, a mio avviso,
qualche pecca nella scelta dei suoni, soprattutto della batteria. Un
progressive “classico”, impregnato di suggestioni anni Settanta, ma con un
piglio moderno che dovrebbe accontentare sia gli inguaribili nostalgici sia
coloro che prediligono un sound più attuale. Un album di piacevole ascolto,
magari leggendone attentamente le liriche per farci trasportare nel mondo di
Agilulfo, di Rambaldo, di Bradamante. Tra i brani segnaliamo l’iniziale “Mura
di fuoco” (Carlo Magno passa in rassegna le sue truppe pronte alla
battaglia) con flauto, tastiere e chitarra che si prendono, a turno, la scena;
la drammatica “Animali cristiani” (la cruenta battaglia tra Mori e
Cristiani ha lasciato sul campo il sangue dei numerosi morti) con lo splendido
cameo alla voce di Eleonora Mosca (forse avrebbe “meritato” maggior spazio…);
la malinconica “Bradamante” raffinato strumentale guidato dal flauto di
Serena Bruni; l’enfatica e dal buon punch “L’elmo d’oro” (si narra, qui,
della sconfitta dei cavalieri del Graal grazie, anche, all’aiuto che
Torrismondo offre ai contadini). “Il cavaliere inesistente”, come ogni concept
che si rispetti, va, però, assaporato nella sua interezza per poterne cogliere
le sfumature ed apprezzarne appieno le liriche, davvero di alto livello.
Nel complesso l’album ci ha ben impressionato: le melodie sono ben fatte, gli interventi “solisti”, mirati e di qualità. Ci spiace rimarcare (ma non conosciamo a fondo le motivazioni…) che alcune scelte in fase di registrazione e missaggio non convincono completamente e non rendono completa giustizia alle numerose buone idee proposte.
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