ARPIA
Festa Grande
Concerto Per i 40
Anni
Black Widow
Di Giancarlo Bolther
Una celebrazione ha sempre un sapore forte,
che sia dolce o amaro poco importa, è segno di un percorso artistico che ha
lasciato il segno. Questa band romana rappresenta un unicum sia nel nostro
panorama nazionale sia in quello internazionale, essendosi distinta per
originalità. La prima cosa che colpisce è che nonostante gli anni, la
produzione pubblicata sia relativamente misurata.
Recentemente il gruppo sta conoscendo una
“nuova giovinezza”, grazie all’interesse che diversi esponenti del settore
discografico hanno dimostrato nei loro confronti. Tutto è iniziato con la
ristampa su vinile dei loro primi lavori, De Lusioni, Bianco
Zero e Metamorfosi. Questo ha risvegliato il pubblico e
la band stessa che, pur non avendo mai smesso di comporre e lavorare, in questi
lunghi anni non ha mantenuto contatti con i suoi sostenitori.
La caratteristica prima che rende originale
la proposta degli Arpia è lo stretto
legame con la letteratura. Leonardo non è solo un musicista, è un vero
appassionato di letteratura, fa l’insegnante e ha pubblicato dei romanzi molto
apprezzati (due dei quali musicati dalla band), inoltre è anche un regista
indipendente e i suoi lavori hanno riscosso l’interesse della critica di
settore. Da notare che il teatro dove si è svolto questo concerto non è stato
scelto a caso, prende il nome da una tragedia di Pasolini del 1966 e al grande
intellettuale la band si è ispirata. I riferimenti letterari presi in
considerazione spaziano dalle cantiche medievali alla poesia contemporanea. In
A tutto il personale è trasformato in poesia perfino un ordine di servizio di
una società. Nella versione dvd si possono apprezzare gli interventi di
introduzione ai brani, che non sono presenti nei due cd.
La discografia della band passa poi per
lavori significativi, come Liberazione, Racconto D’Inverno e Terramare. Tutti
tasselli di una storia che non ha esaurito di svelare le qualità di questi
artisti. Colpisce anche il fatto che il nucleo del gruppo, composto da Leonardo
Bonetti alla voce, basso e chitarra acustica, Fabio Porcini alle chitarre e
Aldo Orazi alla batteria, sia rimasto inalterato in tutti questi anni. Alla
formazione si è recentemente aggiunta la cantante Valentina Citti, un cognome
che agli appassionati di Pasolini non dovrebbe suonare inedito.
Musicalmente il percorso della band parte da
un doom classico che col tempo si è evoluto verso un prog rock, sempre a tinte
oscure. Il lato dark degli Arpia però non è determinato da un amore per le
tematiche oscure o esoteriche, piuttosto è esistenziale e drammatico, in senso
teatrale, più vicino alle tragedie greche che alla letteratura tardo romantica.
L’amore per l’heavy metal che accomuna tutti e tre i musicisti si è aperto col
tempo a strutture più ambiziose, che troviamo soprattutto negli ultimi lavori.
Da non trascurare poi il cantato in italiano, lingua che da sempre è difficile
innestare nel rock, sorprende la bravura di questi artisti nel far funzionare i
testi.
Questo doppio cd con dvd contiene un excursus
esaustivo di quanto prodotto dalla band, ma soprattutto sono presenti molti
inediti che, da quanto annunciato dal gruppo, troveranno posto sulla loro
produzione futura, hanno già in cantiere la lavorazione di un nuovo album.
Ottima la registrazione, che permette di
ascoltare bene sia le parti vocali che quelle strumentali, restituendo
un’esperienza totalizzante, sia per chi, come me, era presente all’evento, sia
per chi non ha avuto questa opportunità. Fabio è un chitarrista molto preparato
e le sue parti di chitarra sono sempre misurate e dosate con efficacia, al
contempo Aldo fornisce un supporto ritmico essenziale e la pulizia della
registrazione consente di apprezzare nei dettagli il loro importante
contributo. Leonardo è come un cerimoniere, va oltre il ruolo di cantante, c’è
in lui un’attenzione alla recitazione che diventa parte integrante del suo
contributo artistico.
Come già indicato, ai due cd si aggiunge
anche il dvd col filmato integrale del concerto. Belle le riprese, che
mostrano, senza ombra di dubbio, quanto la dimensione teatrale sia congeniale
alla musica della band. Inoltre, i filmati restituiscono la dimensione reale di
quanto è accaduto sul palco di Ostia fin nei minimi dettagli. Testimonianza
integrale di una serata magica.
Festa Grande non è il sigillo su una carriera distintiva e fuori dai soliti schemi, è anche anticipazione di nuove trame sonore che siamo già curiosi di poter dipanare.
Nessun commento:
Posta un commento