giovedì 4 settembre 2025

ARPIA - "Festa Grande", commento di Giancarlo Bolther

 


ARPIA

Festa Grande

Concerto Per i 40 Anni

Black Widow
Di Giancarlo Bolther

 

Una celebrazione ha sempre un sapore forte, che sia dolce o amaro poco importa, è segno di un percorso artistico che ha lasciato il segno. Questa band romana rappresenta un unicum sia nel nostro panorama nazionale sia in quello internazionale, essendosi distinta per originalità. La prima cosa che colpisce è che nonostante gli anni, la produzione pubblicata sia relativamente misurata.

Recentemente il gruppo sta conoscendo una “nuova giovinezza”, grazie all’interesse che diversi esponenti del settore discografico hanno dimostrato nei loro confronti. Tutto è iniziato con la ristampa su vinile dei loro primi lavori, De Lusioni, Bianco Zero e Metamorfosi. Questo ha risvegliato il pubblico e la band stessa che, pur non avendo mai smesso di comporre e lavorare, in questi lunghi anni non ha mantenuto contatti con i suoi sostenitori.

La caratteristica prima che rende originale la proposta degli Arpia è lo stretto legame con la letteratura. Leonardo non è solo un musicista, è un vero appassionato di letteratura, fa l’insegnante e ha pubblicato dei romanzi molto apprezzati (due dei quali musicati dalla band), inoltre è anche un regista indipendente e i suoi lavori hanno riscosso l’interesse della critica di settore. Da notare che il teatro dove si è svolto questo concerto non è stato scelto a caso, prende il nome da una tragedia di Pasolini del 1966 e al grande intellettuale la band si è ispirata. I riferimenti letterari presi in considerazione spaziano dalle cantiche medievali alla poesia contemporanea. In A tutto il personale è trasformato in poesia perfino un ordine di servizio di una società. Nella versione dvd si possono apprezzare gli interventi di introduzione ai brani, che non sono presenti nei due cd.

La discografia della band passa poi per lavori significativi, come Liberazione, Racconto D’Inverno e Terramare. Tutti tasselli di una storia che non ha esaurito di svelare le qualità di questi artisti. Colpisce anche il fatto che il nucleo del gruppo, composto da Leonardo Bonetti alla voce, basso e chitarra acustica, Fabio Porcini alle chitarre e Aldo Orazi alla batteria, sia rimasto inalterato in tutti questi anni. Alla formazione si è recentemente aggiunta la cantante Valentina Citti, un cognome che agli appassionati di Pasolini non dovrebbe suonare inedito.

Musicalmente il percorso della band parte da un doom classico che col tempo si è evoluto verso un prog rock, sempre a tinte oscure. Il lato dark degli Arpia però non è determinato da un amore per le tematiche oscure o esoteriche, piuttosto è esistenziale e drammatico, in senso teatrale, più vicino alle tragedie greche che alla letteratura tardo romantica. L’amore per l’heavy metal che accomuna tutti e tre i musicisti si è aperto col tempo a strutture più ambiziose, che troviamo soprattutto negli ultimi lavori. Da non trascurare poi il cantato in italiano, lingua che da sempre è difficile innestare nel rock, sorprende la bravura di questi artisti nel far funzionare i testi.

Questo doppio cd con dvd contiene un excursus esaustivo di quanto prodotto dalla band, ma soprattutto sono presenti molti inediti che, da quanto annunciato dal gruppo, troveranno posto sulla loro produzione futura, hanno già in cantiere la lavorazione di un nuovo album.

Ottima la registrazione, che permette di ascoltare bene sia le parti vocali che quelle strumentali, restituendo un’esperienza totalizzante, sia per chi, come me, era presente all’evento, sia per chi non ha avuto questa opportunità. Fabio è un chitarrista molto preparato e le sue parti di chitarra sono sempre misurate e dosate con efficacia, al contempo Aldo fornisce un supporto ritmico essenziale e la pulizia della registrazione consente di apprezzare nei dettagli il loro importante contributo. Leonardo è come un cerimoniere, va oltre il ruolo di cantante, c’è in lui un’attenzione alla recitazione che diventa parte integrante del suo contributo artistico.

Come già indicato, ai due cd si aggiunge anche il dvd col filmato integrale del concerto. Belle le riprese, che mostrano, senza ombra di dubbio, quanto la dimensione teatrale sia congeniale alla musica della band. Inoltre, i filmati restituiscono la dimensione reale di quanto è accaduto sul palco di Ostia fin nei minimi dettagli. Testimonianza integrale di una serata magica.

Festa Grande non è il sigillo su una carriera distintiva e fuori dai soliti schemi, è anche anticipazione di nuove trame sonore che siamo già curiosi di poter dipanare.





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