giovedì 3 luglio 2014

Gray - "Sessantanoveincerchio"


Gray
Una grande voce del rock italiano ed il suo nuovo lavoro 

"Una delle voci più sottovalutate del rock italiano" Gianni Della Cioppa nel libro "Va Pensiero - 30 anni di rock e metal in italiano" - Crac Edizioni
Gray è un veterano della scena rock italiana, non possiamo nasconderlo e fin dalla fine degli anni '80 ha raccolto attestati di stima dai principali media rock e metal italiani con tutti i progetti di cui è stato protagonista, e, proprio mentre la scena di Seattle stava emergendo, dall'altra parte del mondo, partendo da simili presupposti, un amore per il rock più viscerale, da Iggy Pop a Janis Joplin, sviluppava qualcosa di molto affine. 
Questo amore e questa passione sono rimasti invariati per gli anni, anche se, con il passare del tempo, lo stile si è affinato, si sono aggiunte nuove esperienze e nuove suggestioni e Gray ha scelto da tempo di adottare l'italiano come lingua per i suoi brani. "Sessantanoveincerchio" è un album partorito nel corso di diversi anni, tra l'Italia e Portland Oregon, dove il cantante si era trasferito, collaborando con diversi musicisti della scena locale. Sofferto, ispirato, rabbioso o semplicemente malinconico, Gray esplora tutta la gamma delle emozioni e lo fa sempre con la massima intensità, talvolta diretto e senza giri di parole, come in "Abusi", secondo la lezione di C.Bukowski, artista da lui amato e proposto anche nello spettacolo / reading “FiglidiunaMaddalena”, oppure ancora romantico in "Ballata Per Una Stella", giusto per citare un episodio, oppure energico ed esplicito in "Ho Sentito Dire", "Cose" ed in generale in tutto l'album.   

E' ancora possibile una via italiana al rock dopo i fasti degli anni novanta? La risposta dopo l'ascolto di "Sessantanoveincerchio", perché certi artisti non possono restare per sempre un segreto per pochi. 



Tracklist: 
1. Cose / 2. Lunatica / 3. Ho Sentito Dire / 4. Ballata Per Una Stella / 5. Ninna Nanna / 6. Dormi Dolce Dormi / 7. Abusi / 8. L'Essenza / 9. Silenzi O Parole / 10. Non Erano Rose / 11. Vorremmo Tutti Essere Delle Star


Discografia: Babylon (1989) - lp omonimo / Laroxx – omonimo (1992) ristampato da SteelHeart nel 2009 /Gran Ma' Monkey - “Roots” - EP 1994 /Gray - mini lp, 3songs (1998) / Tapir Gets Angry  - “IT” (1998) / Gray - “Demo” (2000) / Gray - “Guarda Come Piove” - Ep (2001) / Gray - “La Mediazione Perfetta” EP -  Blonde Records (2003)   

Link: www.grayofficial.it  www.newmodellabel.com 

Credits: 

Registrato in diverse riprese presso “Revolver Studios” (Nalin Silva) Portland-Oregon, Luca Nesti Studios (Prato), Max Rosati recording Studio (Civitavecchia), L.A Pirara Soverato, Max Mungari Studios Crotone. 

Mixato e masterizzato da Antonio Inserillo presso AKKASA studios Pisa 

Prodotto da Gray Renda & FrankieGj 

Parole e musiche  di Graziano “Gray” Renda 

Grafiche  e logo di Danilo Gagliardi   

Nel disco hanno suonato: 


FrankieGj (chitarre), Antonio Guzzomì (già dietro i tamburi con Meat for Dogs, band di punta della scena punk rock italiana negli anni 90) batteria in “L’Essenza”, Luca Trolli (Alex Britti, Emma, Renato Zero, Mario Biondi, etc) batteria in “Cose”, “Lunatica”, “Ho Sentito Dire”, “Abusi”, “Silenzi o Parole”, Mario Guarini (Claudio Baglioni World Tour, Nada, Alessandro Haber,etc) basso in in “Cose”, “Lunatica”, “Ho Sentito Dire”, “Abusi”,“Silenzi o Parole”, Antonio Inserillo (Tossic, Rhumornero, Cabinv Fever),basso e additional keyboards, Emiliano “Biacco” Marianelli (Bugs, Capt Crunch, Cabin Fever) chitarre in “Non Erano Rose”, “Dormi Dolce Dormi”, “Lunatica”, Andrea “Fox” D’Alessandro ,basso in "Non Erano Rose”, Domenico Maida basso in "Vorremmo Essere Tutti Delle Star", Massimiliano “Mamo” Giusti (J27) chitarre in “Non Erano Rose”, Andrea Spinetti ,batteria in “Non Erano Rose”, ”Ballata Per Una Stella” e “Vorremmo Essere Tutti Delle Star”, Umberto Vitale, basso in “L’Essenza”.




Il video clip “Abusi” è stato diretto e girato da Giuseppe Cristiano per la Videorecord 
Gray sarà accompagnato nei concerti da Frankie Gj alla chitarra, Antonio Guzzomì alla batteria e Tommy Donato al basso.


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