martedì 9 dicembre 2014

The Heart and The Void: A Softer Skin, di Claudio Ramponi


A Softer Skin (EP)
The Heart and The Void
di Claudio Ramponi

Di solito parto prevenuto nei confronti degli artisti italiani che si propongono in lingua inglese, un idioma, una cultura ed un modo di vivere che non ci appartengono, non conosciamo a fondo e non ci rappresenta.
Non fa eccezione questo A Softer Skin, EP di The Heart and The Void, nome sotto cui si cela l'italianissimo o più esattamente, per la buona pace e l'orgoglio degli integralisti isolani, il sardo Enrico Scanu.
Un album totalmente acustico che contiene sei brani in stile "american folk singer" dove predominano una chitarra suonata con una discreta tecnica finger-picking e la voce di Enrico, in due brani coadiuvata dalla voce di Giulia Biggio con armonie che si rifanno a capostipiti del genere quali Simon & Garfunkel senza però mai raggiungere quelle vette.
Anche i brani, di per sé gradevoli, nulla aggiungono a quanto già abbondantemente scritto in passato.
Non riuscendo a decifrare completamente i testi ho chiesto aiuto ad una persona madre lingua, ma pure lei ha avuto qualche difficoltà e mi ha sottolineato l'uso improprio di alcune frasi.
Francamente mi risulta difficile individuare una fascia di pubblico cui possa essere diretto questo lavoro; sicuramente non al grande pubblico, men che meno quello italiano, ma auguro ad Enrico che esista al mondo una nicchia abbastanza grande ben disposta a recepirlo ed a dargli qualche soddisfazione, ben lieto di venire smentito.
Un appunto tecnico per quanto riguarda gli ultimi due brani, "Down to the ground" e "A softer skin": non capisco se la cosa sia voluta o dovuta ad un errore nel mastering, ma il suono è molto sporco, saturato, al punto da risultare fastidioso all'ascolto.


Tracklist

1. The same mistake
2. Girl from the city by the sea
3. Love her like the morning
4. This thunder
5. Down to the ground
6. A softer skin



BIO tratta dal Comunicato Stampa…

The Heart and the Void è il progetto solista indie-folk del cagliaritano Enrico Spanu.
Gli elementi alla base di tutto sono il folk americano e le melodie pop per creare una musica con approccio minimale, dove voce e chitarra sono gli elementi essenziali delle composizioni, accompagnate da liriche che affrontano contrasti e contraddizioni dei sentimenti, come il nome stesso vuole suggerire: il cuore come simbolo delle emozioni, dell'amore, della speranza e il vuoto a rappresentare l'oscurità, la mancanza di punti di riferimento e radici.
Ha prodotto un EP, Like a Dancer, allo Sleepwalkers Recording Studio di Guspini, registrato da Gabriele Boi e masterizzato da Gus Elg del Sky Onion Studio di Portland (USA) uscito il primo novembre 2013.
Il primo tour di The Heart and the Void è iniziato a novembre, con l'apertura al concerto di Miles Kane ai Magazzini Generali di Milano, ed è proseguito per circa 40 date, tra cui l'apertura a Johnny Flynn al Circolo Magnolia e Callmekat allo Studio Foce di Lugano, ed è terminato con la partecipazione al Mondo Ichnusa il 26 luglio 2014.
Il 3 dicembre è uscito A Softer Skin, il suo secondo EP, per l’etichetta Sangue Disken, registrato al Blend Noise Recording Studio di Milano

The Heart and the Void



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