domenica 31 maggio 2015

ANTEMASQUE-" Antemasque", di Lorenzo Barbagli


Un nuovo inizio per i The Mars Volta? L'unica cosa certa è che Bixler Zavala e Rodriguez-Lopez sono di nuovo insieme e spingono forte...

Quando uscì Noctourniquet, ultimo album in studio dei The Mars Volta, il frontman Cedric Bixler Zavala battezzò il suo sound come “il punk rock del futuro”. Poi l'improvviso annuncio dello scioglimento, fatto tramite messaggi stizziti dello stesso Bixler via Twitter, infastidito dal fatto che Rodriguez-Lopez anteponesse ai Mars Volta il progetto Bosnian Rainbows formato con la Butcherette Teri Gender Bender, rivelatosi un mezzo passo falso. Altrettanto improvvisamente, quando sembrava che tra i due fosse finita, Bixler e Rodriguez-Lopez sono tornati insieme in un nuovo gruppo: gli Antemasque, facendo trapelare via web lo scorso aprile quattro nuove tracce. 



Coinvolto nel progetto anche l’ex Mars Volta Dave Elitch alla batteria e, presente solo in qualche brano, l’ospite Flea dei Red Hot Chili Peppers al basso (che aveva già suonato su De-Loused in the Comatorium). Un nuovo inizio quindi, una terza incarnazione che riparte dal percorso tracciato da Noctourniquet. Ma, rispetto a quel punk rock futurista, qui si fa un passo indietro. E non necessariamente in modo negativo. Via le velleità progressive, sfrondate le derive psichedeliche, le canzoni di questo mini-album appaiono secche e senza fronzoli. Come dice Rodriguez-Lopez “è come se i Mars Volta e gli At the Drive-In avessero avuto un figlio”. Antemasque dà l'impressione di un album registrato molto in fretta con l'urgenza di mettere su nastro riff asciutti e arpeggi frenetici, che dal puro istinto generano impensabili inni post punk dal sapore immortale come 4AM, In the Lurch e I Got No Remorse. Anche l'approccio ai brani ricalca una certa filosofia punk con arrangiamenti basilari, senza molte sovraincisioni, pochi ed essenziali take capaci di tirar fuori vigorosi chorus di rock anthemico tipo Ride Like the Devil’s Son, 50000 Kilowatts e Rome Armed to the Teeth. La chitarra di Rodriguez-Lopez mette da parte le astrattezze free form per dar corpo ad un rock primordiale (Memento Mori), salvo poi ritornare all’ombra dei Mars Volta nell’oscura psichedelia di Providence e nel funk crimsoniano di People Forget. Bixler si adegua cantando con voce rauca, ma mai rabbiosa e c’è anche lo spazio per la ballata dal gusto zeppeliniano Drown All Your Witches. Per quanto questa nuova band possa beneficiare di un’immediatezza che gli altri progetti del duo non aveva, tra le sue pieghe si possono rintracciare, ad ogni nuovo ascolto, tutte le peculiarità delle loro complesse peregrinazioni sonore. Davvero sorprendente.
Lorenzo Barbagli



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