sabato 6 giugno 2015

Biglietto per l'Inferno Folk live al Club Il Giardino, di Marco Pessina


Biglietto per l'Inferno Folk live al Club Il Giardino -  Lugagnano di Sona (VR) 05/06/2015
di Marco Pessina

Quindicesimo appuntamento per la rassegna del rock progressivo nel locale di Lugagnano (VR) e menù succulento, con la presenza del Biglietto per l'Inferno.
Ormai di casa al Giardino, la band lombarda ha sfornato un altro bel concerto per la gioia di un pubblico accorso in discreto numero. Forti del loro ultimo lavoro, Vivi Lotta Pensa, che é una rilettura in gran parte dei lavori del secondo album, Il Tempo Della Semina, con qualche sorpresa, Pilly Cossa (organetto diatonico, pianoforte, fisarmonica e cori), Mauro Gnecchi (batteria e cori), con gli ormai collaudati Pier Panzeri (chitarra), Carlo Redi (violino e mandolino elettrico), Mariolina Sala (voce), Enrico Fagnoni (basso e contrabbasso), Renata Tommasella (flauto dolce e piffero) e Ranieri Fumagalli (flauto, ottavino e cornamusa), hanno deliziato con circa due ore di buona musica lo zoccolo duro del Giardino. Assistere ad un loro concerto é sempre una sorpresa per il continuo e proficuo lavoro sugli arrangiamenti, che risultano di volta in volta sempre più godibili evitando, in tal modo, di diventare una cover band di loro stessi e questa cosa, parere personale, é un pregio notevole. Non mancano quindi tutti i pezzi più significativi a partire proprio da Il Tempo Della Semina, con cui la band apre il concerto. Seguono Vivi Lotta Pensa e un'intima Il Nevare, che é molto diversa dall'originale degli anni settanta, con una Mariolina Sala sugli scudi dal punto di vista interpretativo. Nel loro sound oramai ci sono tutti gli ingredienti per come si intende la musica progressiva ai nostri tempi, e cioè un miscuglio di tante cose assemblate con dovizia. Articolata e da seguire per via del testo La Canzone Del Padre. Tutto fila a meraviglia e tutti fanno ampiamente la loro parte, con un Pier Panzeri efficace con la sei corde. Tra l'Assurdo e la Ragione con il suo incedere a tarantella ci porta verso la fine della prima parte del concerto con Mente Solamente, brano controverso, da Il Tempo Della Semina. Nella seconda parte c'é spazio per l'Amico Suicida, brano che chiudeva l'album d'esordio del 1974. Struggente ed eseguita nella sua interezza, un pezzo di oltre quindici minuti da pelle d'oca, che é contenuto in Vivi Lotta Pensa, in questa versione e che da solo vale il prezzo del biglietto, é proprio il caso di dirlo. Inutile dire che quando il livello del concerto si alza, si alza automaticamente anche quello in sala e gli applausi lunghi e ritmati ne sono la testimonianza. I pezzi da novanta proseguono con le splendide Ansia e Confessione, lasciate abbastanza simili agli originali -e non potrebbe essere diversamente- che scatenano l'entusiasmo dei presenti in un Giardino caldo anche per il clima di questi giorni. Con L'Arte Sublime Di Un Giusto Regnare ci avviamo alla conclusione del concerto, ma ci sarà un corposo bis con Strana Regina e la riesecuzione non prevista, ma quasi acclamata, di Confessione, con il pubblico sempre più coinvolto.
Applausi a scena aperta per un finale degno per Gnecchi, Cossa e soci. Tutto molto bello e godibile.

                                                                                                     

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