sabato 4 luglio 2015

Viola Nocenzi - "La Scia", di Athos Enrile


Viola Nocenzi ripropone un nuovo video a distanza di pochi mesi ma, soprattutto, definisce un progetto che chiude il cerchio legato alla pianificazione e apre la strada al nuovo che avanza, come lei stessa racconta a seguire.
La Scia è il titolo di questo nuovo brano, specchio di Viola, della sua anima e del suo particolare momento di vita, caratterizzato da una buona serenità che permette di contrastare momenti difficili  e periodi bui -che per tutti arrivano-, stato di grazia favorito in questo caso dalla Dea Musica.
Non solo voce -meravigliosa- ma anche danza, arte, immagini, dinamicità e allegria contagiosa, tanto che definire il suo nuovo “lavoro” … una canzone, appare assai riduttivo.
Non mancano gli assist e gli assistenti, perché gli affetti vanno coinvolti -ma non credo sarà stata necessaria una gran opera di persuasione!- e il tocco musicale e cinematografico contribuiscono ad incrementare il valore del messaggio, da lei stessa sviscerato.
Brano diviso in due sezioni, una iniziale più intimista ed una seconda che presenta un deciso cambiamento ritmico, diventando quasi liberatoria, per la protagonista ma anche per l’ascoltatore, che avverte l’arrivo della marcia in più che porta al finale gioioso.

Quante cose regali, quante sogni proponi, di quanto amore ti circondi, Viola, in quei pochi minuti di musica!?



Ecco il suo pensiero di inizio estate…

Ci siamo lasciati a inizio anno chiacchierando del tuo video, Ninnananna, apripista di un nuovo album: come è progredito, dal punto di vista tecnico, il tuo progetto da gennaio ad oggi?

Dopo Ninnananna si è aperto per me un mondo completamente nuovo. Abbiamo cominciato a lavorare seriamente per completare l'intero album e scelto il nuovo singolo che volevamo far uscire proprio in questo periodo. Quindi Ninnananna è stata un punto di lancio per la mia emotività, e la straordinaria risposta del pubblico mi ha stimolato ulteriormente a inserire nuovi brani nel progetto complessivo.

Che tipo di accordo discografico hai raggiunto? Chi curerà la distribuzione e pubblicizzazione?

Ho deciso di essere “la casa discografica di me stessa”, così come la produzione, potendo comunque contare sullo straordinario aiuto di Antonio Sarà e Stefano Arcero nella realizzazione del progetto sonoro e degli arrangiamenti. Quindi ho firmato un contratto con la casa di distribuzione Audioglobe, un incontro per me davvero fortunato e stimolante. Da subito ho sentito che il mio progetto musicale era stato capito e compreso e che c’era, da parte loro, la volontà di esaltarlo al meglio. Queste sono esattamente le caratteristiche che cercavo in una collaborazione per un progetto del genere. Confrontandomi con Nicola Vannini ho trovato questa opportunità davvero unica, preziosa e innovativa nel panorama musicale odierno.

Passiamo al secondo video, quello appena uscito, relativo al brano “La Scia”: mi racconti il significato?

“La scia” è un brano al quale tengo molto. Il testo è ispirato ai fondamenti base della meditazione buddhista, ovviamente senza pretese di proselitismo, ci mancherebbe, ma cercando solo di comunicare all'ascoltatore una sorta di introspezione calma e attenta verso il non essere. Questo aspetto rappresenta una parte del mio carattere, mentre la seconda parte del brano, che esplode in una pizzica taranta liberatoria, rappresenta un altro aspetto tipico del mio temperamento. Ho voluto quindi osare senza seguire regole, ma soltanto il mio istinto. Di conseguenza questo brano si può riassumere con le parole che ho utilizzato per presentarlo nella mia pagina ufficiale: amore, acqua e libera danza. È un brano di cui sono compositrice e autrice, ma per un caso non voluto,  in quanto è nato in pochissimi minuti come se già fosse stato in me da tempo, senza che io mi fossi consapevole.

La tua varietà di espressiva risulta ancor più chiara guardandoti… in movimento; nella clip de La Scia la voce diventa uno dei tanti componenti che metti in gioco, e si unisce alla danza e alla teatralità: è questa una tua peculiarità o è frutto di un particolare stato d’animo del momento?

Sicuramente hai sottolineato una mia peculiarità. Infatti l'idea del videoclip era originariamente diversa. Poi però, quando sono cominciate le riprese,  ho sentito l'esigenza di esprimere maggiormente me stessa. C'era tanta gente che guardava e io mi divertivo a ballare, ridere e a far coincidere quelle parole e quelle note con il mio corpo e le mie espressioni. Alla fine credo sia inevitabile. Io non mi considero semplicemente una cantante, ma cerco di essere fisicamente tramite della musica che scrivo. Almeno per me è così e non c'è scollamento tra la mia natura, il mio carattere, la mia voce e quello che compongo. La danza è una delle mie grandi passioni, che vivo in una dimensione giocosa senza pretese di professionismo, perché è già difficile fare un mestiere, figuriamoci due. Quindi ho voluto inserirla nel video per questo e anche per proporre un messaggio di libertà, anche corporea, rispetto ai tanti, troppi schemi di competizione e di apparenza ci vorrebbero vendere come  fondamentali. Io credo che l'unica regola fondamentale sia la non regola, la ricerca della consapevolezza del proprio essere e della propria natura.

Non ho esperienza… qual è la parte più difficile quando si decide di creare un video musicale?

Io non ho incontrato grandi difficoltà. Avevo ben chiara l'idea di ciò che volevo comunicare. Posso solo dire che la scelta della regista è risultata fondamentale. Giordana Guerriero, con poche parole e il semplice ascolto del brano, è stata capace di comprendere tutto di me. Quello che avrei potuto rendere e che avremmo potuto comunicare. Una volta cominciate le riprese è stato tutto molto spontaneo. Sembrava che ci conoscessimo da sempre. Così come nella successiva fase di montaggio. Quindi credo che la caratteristica fondamentale per la realizzazione di un buon video sia l’empatia tra l'artista e il regista. Così infatti era stato anche per il video di Ninnananna per voce sola, realizzato con Michelangelo Gargiulo.

Ritieni che uno spezzone fatto di musica e immagini possa inviare messaggi più importanti rispetto al brano in se?

Non in senso assoluto perché un brano è autonomo nella sua descrizione. Sicuramente l'opportunità di poter legare immagini e fisicità alle parole e alle note non è una cosa da sottovalutare. Spesso si può raccontare anche altro tramite le immagini, aggiungendo informazioni al brano stesso. La mia scelta in questo videoclip è stata quella di interpretare le mie note e le mie parole, così come io le percepivo. Quindi riassumendo, credo che il video possa essere un valore aggiunto,  ma il brano comunque esiste anche a prescindere e offre all'ascoltatore l'opportunità di avere molti spunti e di viaggiare con la fantasia attraverso quelle note e quelle parole.

Uno sguardo verso il futuro: cosa ti aspetti dal tuo progetto musicale?

In genere cerco di non crearmi aspettative in nessuna delle cose che faccio, perché le aspettative spesso condizionano il risultato e spesso non sono aderenti alla realtà. Perché secondo me quasi nulla è prevedibile o controllabile. Unica cosa che so è che uscirà il mio disco e questa, più che un'aspettativa, è una speranza realizzata. La speranza che avevo di poter comunicare alle persone il mio cuore, la mia preparazione e il mio temperamento. L’album si intitolerà “Il punto di vista” . È composto da brani speciali e fortemente voluti da me e dall’autore della maggior parte dei testi. Alessio Pracanica, compagno davvero prezioso di tutta questa avventura.

Ancora una cosa, una mia curiosità: cosa dicono gli esperti di famiglia di questo tuo nuovo impegno?

Per fortuna sono sempre stata sostenuta dalla mia famiglia che mi conosce bene e ascolta la musica che scrivo da quando avevo quattro anni. Presenza fondamentale all’interno di questo progetto è quella di mio fratello Mario Valerio Nocenzi,  fondatore e direttore della Banco Factory, che mi fa da manager e da mentore. In secondo luogo da mio padre che ha sempre stimato il mio modo di fare musica, pur notando le differenze espressive e compositive esistenti tra noi, dandomi la grande gioia di suonare il pianoforte in due brani del disco. L'altro fratello Michelangelo Nocenzi, sensibilissimo compositore di musica, nonché ottimo pianista, è sempre presente accanto a me, con il suo sostegno e i suoi consigli. E infine, but not least, mia madre, che come tutte le grandi donne, riesce a legare insieme tutti questi fili magici.




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