mercoledì 7 ottobre 2015

Il ricordo di Pierangelo Bertoli, di Wazza




La vita è strana, lo show business decide che ci sono cantautori di seria A, sempre osannati o "incensati da Mollica, sul tg 1", e quelli di serie B, ricordati solo da amici e famigliari...
Sempre vergognosamente ignorato, quando si parla di "scuola emiliana" (Dalla, Guccini, Ligabue...), se ne andava il 7 ottobre 2002 Pierangelo Bertoli, uno "tosto", uno di quelli che considerava l'impegno sociale più importante dei soldi.
Forse la sua condizione di "poliomelitico", costretto a vivere su una sedia a rotelle, ha aumentato la sua voglia di dire le cose senza peli sulla lingua.
Grandi album… "Eppure soffia" del 1976, "A Muso Duro" del 1989, "Certi momenti"del 1981, che comprendeva "Pescatore", portata al successo insieme a Fiorella Mannonia. Poi nel 1991 la grande visibilità, con la partecipazione a Sanremo in coppia con i Tazenda di Andrea Parodi, dove esegue "Spunta la luna dal monte".
Tornerà l'anno dopo a Sanremo con il brano "Italia D'oro", che parla di malapolitica e truffe, anticipando "mani pulite", con versi profetici tipo "… mangiati quel che vuoi, fin quando lo vorrai, tanto non paghi mai ".
Sempre impegnato politicamente e socialmente, si definiva "un artigiano della canzone"... si "arrendeva" contro un tumore ai polmoni, non dimenticatelo !!!
... Per non dimenticare
WK



A muso duro

E adesso che farò, non so che dire
e ho freddo come quando stavo solo
ho sempre scritto i versi con la penna
non ordini precisi di lavoro.
Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario
i falsi che si fanno una carriera
con certe prestazioni fuori orario
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Ho speso quattro secoli di vita
e ho fatto mille viaggi nei deserti
perchè volevo dire ciò che penso
volevo andare avanti ad occhi aperti
adesso dovrei fare le canzoni
con i dosaggi esatti degli esperti
magari poi vestirmi come un fesso
per fare il deficiente nei concerti.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Non so se sono stato mai poeta
e non mi importa niente di saperlo
riempirò i bicchieri del mio vino
non so com'è però vi invito a berlo
e le masturbazioni celebrali
le lascio a chi è maturo al punto giusto
le mie canzoni voglio raccontarle
a chi sa masturbarsi per il gusto.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
E non so se avrò gli amici a farmi il coro
o se avrò soltanto volti sconosciuti
canterò le mie canzoni a tutti loro
e alla fine della strada
potrò dire che i miei giorni li ho vissuti.





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