giovedì 12 novembre 2015

GABRIELE BELLINI - Acoustic Spaces, di Maurizio Mazzarella


GABRIELE BELLINI

Acoustic Spaces

Qua' Rock Records

Gabriele Bellini è sinonimo di certezza, ma non solo. Ascoltare un chitarrista di spessore quale è l'artista toscano, ti porta a comprendere che ogni suo album sarà certamente di qualità e quindi mai deludente, ma soprattutto capace di sbalordire, estasiare, essere unico nel proprio genere e non banale. La qualità principale di Gabriele Bellini, lo si è già notata guardando ogni prodotto della sua carriera, è quella di sapersi evolvere in modo coerente, di guardare al futuro, senza mai rinnegare il passato, migliorandolo, portandolo ad una dimensione sia essa innovativa, colorata di tradizione, ma sempre portata al futuro. Sin dalle prime battute del brano d'apertura Season Zero, si ha la sensazione della maestosità di questo ultimo lavoro, come se l'acustico sia capace di essere sinfonico ed orchestrale con un serie di arpeggi degli un grande maestro dello strumento. Acoustic Spaces è come un bicchiere d'acqua gelata da bere nel caldo torrido dell'Equatore, coinvolge con la melodia di Awakenings, spiazza con il il flamenco rock di Squisio!, frutto di una palpabile improvvisazione di un autentico genio creativo e tiene alto il ritmo con Remake The Reinassence, un brano che fotografa in modo brillante i contenuti complessivi di questo pregevole lavoro del calibro di Acoustic Spaces. Order 'n' Disorder ha il sapore di un esercizio di velocità, con le dita di Bellini che scorrono via per le corde di una chitarra che riesce a resistere alla vibrazioni digitali che supportano il componimento. C'è poesia in Acoustic Spaces ed è quasi tutta racchiusa in Terraforming, un brano emozionante, che colpisce dritto al cuore e ti di induce a viaggiare con i pensieri, ripercorrendo i momenti più forti di una vita la cui realtà è sempre più difficile di giorno in giorno. Giunge il momento di Relativity, un brano forte, dove Bellini mostra una sintonia perfetta anche con chi lo accompagna. E' un pezzo forte, che fonde generi ed emozioni con notevole intelligenza. Froward To Skip mostra invece il lato più duro di Bellini senza mai tralasciare l'aspetto melodico, fondamentale e determinante nella buona riuscita complessiva di Acoustic Spaces e lo si può notare in modo particolare in Dynamic Day, un mix di assoli di chitarra tra il lento e l'iper veloce, supportato da suoni filtranti e ben ritmati. Inutile nascondere che il momento più riuscito del disco è la conclusiva Skyland, unico brano non strumentale dell'album, nel quale troneggia la voce soprano di Claire Briant Nesti, autrice di una prestazione smagliante. Acoustic Spaces è un disco che fa scuola, che piace sin da subito, che coinvolge, trascina ed emoziona, ma soprattutto ci mostra il lato differente di un artista magico, dai connotati geniali, che è sempre capace di stupire e che continuerà a farlo nel corso della propria carriera. Ne siamo convinti.






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