sabato 13 febbraio 2016

Andrea Di Marco-"Ti sembra facile", l'esordio solista


Andrea Di Marco propone il suo esordio solista realizzando un album di inediti, Ti sembra facile.
L’immagine di Andrea è da sempre collegata alla figura di Vasco Rossi, per via del suo ruolo di frontman nella tribute band Il Tropico del Blasco, posizione che continuerà a ricoprire coltivando in parallelo il sogno “solo”.
Sono otto i brani che fanno parte del CD, circa 31 minuti di musica in cui Andrea, autore di tutti i testi, sintetizza la sua vita, regalando al mondo i suoi pensieri più intimi.
Nell’intervista a seguire, a domanda specifica Andrea risponde: “… il mio disco parla semplicemente di me…”, e viene facile pensarlo in un angolo, in un qualsiasi momento di pausa dall’attività quotidiana, intento a scrivere di getto i  sentimenti del momento.
Ed è proprio questa l’analogia con il suo mito Vasco, il cui successo va sviscerato provando a isolare il suo italico rock dal messaggio, dalla capacità di arrivare al cuore di milioni di persone, dall’abilità del tutto naturale di provocare immedesimazione.
Andrea Di Marco inventa un gioiellino, perché le sue canzoni sanno di onestà e trasparenza, e se la cadenza e il piglio riportano al mito nazionale, l’originalità è data dal racconto personale che, in piccolo, potrebbe portare l’ascoltatore alla piena sintonia.
Leggendo le risposte di Andrea si scoprono le premesse, le collaborazioni e gli aiuti, perché senza un pugno di amici non si va da nessuna parte.
Coraggio… c’è sempre tempo e momento per inventare musica!



L’INTERVISTA

Dopo un lungo percorso legato alla riproposizione del repertorio di Vasco presenti ora una strada parallela, solista, sintetizzata dall’album di prossima uscita: come sei arrivato alla decisione?

Continuo a cantare Vasco, per me è l’unico artista italiano che può trasmettere un percorso di vita che sviluppa e riproduce la strada di ognuno di ognuno di noi… chi prima o chi dopo quel percorso lo fa sempre… emozioni, sensazioni, vita quotidiana, vita vissuta, gioie, dolori, rimorsi, rimpianti. In realtà è da molti anni che scarabocchio in qualche foglio frasi e pensieri, e da piccolo avevo anche un piccolo quaderno Fabriano dove scrivevo le mie sensazioni e le rendevo poesia, o meglio, facevo la rima, un pò per divertimento un pò per sentirmi un artista. Il vero stimolo a fare qualcosa di mio realmente mi è arrivato dal mio amico Max Campioni, che mi ha invogliato a staccarmi dal personaggio di Vasco, quando abbiamo lavorato insieme con le sue canzoni all’album “Ma Anche No”, della band Precedenza Assoluta. Mi ha trasmesso la sua voglia di scrivere, mi ha passato la sua voglia di avere sempre voglia, di avere un obiettivo, anche se, nonostante la nostra veneranda età,  ormai l’obiettivo si trasforma in sogno. Ma poi è bello anche quello. Sognare.

Che cosa contiene il disco, sia dal punto di vista musicale che da quello dei messaggi?

Credo fermamente una cosa: i dischi non vanno spiegati, vanno ascoltati, perché dentro le parole che si dicono chiunque possa rispecchiarsi. Il mio disco parla semplicemente di me, di vita, di amore, dell’essere giudicato della realtà che si vive e che spesso non ci va bene, anzi non ci va bene quasi mai.

Chi ti ha aiutato nella raggiungimento dell’obiettivo?

Devo ringraziare chi crede in me, devo ringraziare chi mi conosce, devo ringraziare chi mi reputa un grande. Gli sponsor, i ragazzi del gruppo e un pò anche i “lavori socialmente utili”. La maggior parte dei pezzi li ho scritti nella mezz’ora di pausa, quando lavoravo al matitone. Mi soffermavo a pensare e scrivevo di pancia ciò che mi stava accadendo. Nella vita di una persona succedono cose che ti fanno scrivere, che ti fanno descrivere delle sensazioni. E in quel momento… proprio in quel momento, le vuoi condividere con altre persone, perché forse qualcuno le ha provate proprio come le stai provando tu.

Hai una band che ti supporta?

Sì, ho una band, è cambiato improvvisamente il batterista e ho dovuto chiedere ad un mio amico al volo… il motivo è talmente stupido che credo che pubblicarlo sia altrettanto stupido! Ora la band è composta da Enzo Marrali (tastiere), Roberto Magnani (chitarra), Paolo Di Pietro (chitarra), Fabio Bavastro (basso), Mauro Vigo (batteria) ed io. Devo solo ringraziare questi ragazzi. Enzo e Roby hanno anche curato l’arrangiamento dei pezzi.

Ci sono ospiti che ti hanno affiancato nella realizzazione di “Ti sembra facile”?

Sì. In realtà l’inizio di questo “gioco” è nato grazie all’aiuto di Laila Iurilli, che trasformò in canzone le mie parole. Io l’ho sempre vista come una grande e il fatto che un giorno sono arrivato con un testo e lei me l’ha musicato mi ha reso felice. La prima canzone fu “Qualcosacosa”, poi seguirono le altre, “Ci sei o ci fai”, “Scriverò un'altra canzone”. Laila nel disco canta con me “Qualcosacosa; poi nel disco è presente il tenore Alessandro Fantoni, mio cognato, il chitarrista fonico Ricky Pelle, il sax Marco Macrì,  la voce di Valeria (la ragazza di Enzo Marrali) nei cori di “Ti sembra facile”. La canzone “Qualcosacosa” è stata registrata da alcuni componenti ed ex componenti della mia band tributo a Vasco. Le altre canzoni, oltre a quelle citate, sono state realizzate da me, Enzo Marrali e Roberto Magnani.

Come pubblicizzerai il disco?

Essendo a corto di fondi pubblicizzerò il disco più che altro tramite i social network o comunque enti gratuiti, sperando che tutti i nostri sacrifici vengano ripagati in qualche modo.

Sono previste date live o presentazioni particolari?

L’unica data prevista per ora è quella del 26 febbraio, data in cui presenterò il disco da Zio Erasmo Utri Beach, e sarà proprio il giorno dopo del mio trentottesimo compleanno!

Prova a sognare, rimanendo… con i piedi per terra: dove vorresti arrivare con la tua proposta personale?

Sai, sono sincero, basterebbe arrivare al cuore della gente.



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