mercoledì 23 marzo 2016

Childhood's Dream live al club il Giardino - Lugagnano (VR) 18/03/2016 di Marco Pessina


Childhood's Dream live al club il Giardino - Lugagnano (VR) 18/03/2016
di Marco Pessina

Bella serata di musica e buon pubblico al Club il Giardino. Erano di scena i CHILDHOOD'S DREAM, band veronese che abbraccia in particolare il mondo del New Prog, ma che per l'occasione ha sfornato una serata dedicata ai Marillion.
Alessandro Zardini (batteria), Antonio Zufolato (tastiere), Franco Zampieri (voce e tastiere addizionali), Lorenzo Manfro (basso), Massimo Piubelli (chitarra), con Andrea Bassato (violino) e la partecipazione del cantante Guillermo Gonzales, hanno dato vita ad un ottimo concerto con oltre due ore di musica. Cimentarsi con cognizione di causa in certe cose e riproporle dal vivo non è mai una operazione facile, ma se esame doveva essere (per loro), l'esame è stato superato a pieni voti (diciamo noi). La serata è volata via piacevolmente, assecondata da lunghi applausi scroscianti da parte del pubblico fin dall'inizio. Bella presenza scenica di Zampieri, in possesso di un'ottima e resistente voce, che con i suoi cambi "d'abito" in mezzo ai vari brani, come si faceva ai tempi d'oro del progressive, ha dato un tocco di verve in più alla serata. Ottima sezione ritmica e ottimo Piubelli alla chitarra, puntuali le tastiere, il tutto arricchito dal violino di Andrea Bassato (ex Orme), in veste di "tappabuchi" di lusso. La scaletta era piuttosto impegnativa, nonché significativa per quanto concerne la produzione marillioniana, vecchia e più recente. Misplaced Childhood, concept album storico del 1985, che lanciò Fish e compagni definitivamente nel firmamento del rock progressivo mondiale, è stato eseguito pressoché nella sua interezza dalla band veronese, accompagnato da un lungo applauso finale. E per proseguire con l'era del "pescione", abbiamo ascoltato brani che i Marillion attuali di certo non eseguono più dal vivo. Mi riferisco a Clutching At Straws, album del 1987 da cui Zampieri e soci ci hanno fatto ascoltare la prima parte, quella che va da Hotel Hobbies fino a Warm Wet Circles. Apprezzamenti finali da un pubblico già coinvolto appieno. Dieci minuti dieci di pausa e ritorno in scena con la parte senza dubbio più complicata, rappresentata dall'esecuzione, per intero, del capolavoro Brave del 1994. Siamo in era Hogarth e nell'era della svolta musicale dei Marillion, anche qui la band veronese ne esce alla grande con Zampieri sempre più calato nella parte, assecondato da Piubelli e Bassato e dal resto della band. Il tempo scorre piacevole, ma sancisce inesorabilmente che ci stiamo avviando alla fine. Il pubblico in sala non se ne vuole andare e "costringe" la band all'esecuzione di altri due splendidi brani: Sugar Mice e Easter, con due eccellenti assoli di violino di Bassato. Applausi finali meritati per tutti e lunga vita alla prog music.                                                                              



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