lunedì 4 aprile 2016

Giuditta Scorcelletti-"Nightingale”, di Stefano Caviglia


Giuditta Scorcelletti

“Nightingale”
di Stefano Caviglia

Forse sarà un caso, ma la parola “nightingale” in inglese significa letteralmente “usignolo”, che è anche il titolo della prima traccia e di tutto  questo lavoro di Giuditta Scorcelletti.
Dell’usignolo ha sicuramente la dolcezza, la naturalità e la spontaneità, ma a tutte queste caratteristiche è necessario, strettamente necessario, aggiungere… sentimento, pathos, una  personalissima attitudine interpretativa molto coinvolgente, ma soprattutto un grande cuore.
 Il cuore, appunto, il luogo dei sentimenti, delle speranze, della disperazione e di una svariata gamma di pulsioni e tensioni, ma soprattutto l’amore.
E’ importante sottolineare le origini musicali della protagonista che nasce come “artista di strada“, quindi con il desiderio di esprimere il proprio talento, il proprio essere, senza chiedere nulla in cambio, forse solo la possibilità  di potere cantare liberamente.
Sicuramente Giuditta avrà cantato mille canzoni sue e altre di altri autori - canzoni popolari e folk - , avrà sicuramente suonato mille e mille accordi e arpeggi di chitarra.
Ha dato sicuramente molto.
Si dice che a volte il destino è cinico e baro, sì, a volte ! Ma a volte per fortuna no!
E questo “NO” non porta un nome qualsiasi ma risponde al nome di Mr. Michael Hoppé, scopritore di talenti musicali, come Jean Michel Jarre e Vangelis (pensare agli Aphrodite’s Child  qualche brivido viene).
Hoppè viene colpito dalla voce e dalla capacità interpretativa di Giuditta e di qui prende corpo e si sviluppa l’idea di un disco (una volta si diceva così), comunque di un progetto musicale con composizioni di M. Hoppè stesso  e i testi del paroliere David George, interpretati, naturalmente da Giuditta Scorcelletti.
Hoppè e David, in questo lavoro impegnativo hanno voluto mantenersi in un ambito musicale che si potrebbe definire “ rassicurante” .
Le varie linee melodiche e le armonie sono per l’ascoltatore di approccio piuttosto semplice e lieve, non si trova spazio per una qualche soluzione armonico-melodico particolarmente originale e questo può valere anche per  i testi del comunque talentuoso David George.
Il tutto rappresenta una soluzione che seppur risultando “facile” è sicuramente omogeneo, quindi la parte lirica  non fa certo a pugni con la parte musicale, e traspare una felice simbiosi.
Nasce spontaneo il “sospetto” che i due artisti britannici abbiano voluto scientemente trovare una soluzione di questo tipo per un solo motivo e molto importante: mettere in massimo risalto la splendida voce della cantante.
Nei testi delle canzoni scritti da George si parla dell’argomento nello stesso tempo più facile e difficile da affrontare, facile perché l’amore è il sentimento principe dei sentimenti, la causa di gioie, dolori, speranze, sofferenze che accompagnano la vicenda delle donne e degli uomini da sempre, difficile perché nessuno fino a questo momento è stato in grado di dare una definizione dell’ amore.
Si possono creare delle immagini e intrecciarle con delle armonie, melodie e dare loro una voce.
Forse, tentando di dare uno schema, si può affermare che il “gioco” sia questo… immagini-musica-interpretazione.
Una sorta di squadra il cui gioco e il risultato appaiono  in vari casi efficaci, in altri momenti un po’ prevedibili, forse scontati, considerando le immagini offerte dalle liriche e dall’utilizzo ripetuto della “rima baciata”, ma è probabile che sia solo un problema di traduzione.
Jailbirdis è un brano molto coinvolgente, non parla solo di amore, ma racconta della mancanza dell’amore, e dove non c’è libertà l’amore non può avere respiro.
Come in “The wall”, dove si avverte chiara la sofferenza di due persone che si amano, che sperano, che soffrono la loro impotenza, anche in questo caso a causa della mancanza di libertà, questa volta non rappresentata dalle sbarre di una cella ma da un muro.
D. George sceglie di “sposare” spesso amore e libertà , come non dargli ragione!
La parte musicale di Hoppè è il collante che tiene insieme il tutto con melodie molto dolci (non può essere altrimenti) ma con scelte armoniche molto articolate, mai scontate anche se la base sulla quale Hoppè lavora è rappresentata da ballate scritte in  3/4 e a volte in 4/4: ricordiamo che stiamo parlando di una cantante folk !.
Una menzione particolare è necessaria per “For what it’s worth”, dove Giuditta regala una interpretazione toccante ed intensa, considerata la difficoltà della melodia e l’estensione vocale richiesta; bello il testo e gli arrangiamenti con una sapiente e virtuosa chitarra ad arricchire  il brano.
Non sono assolutamente da dimenticare il musicisti che hanno partecipato e contribuito alla riuscita di questo lavoro.

Alessandro Bongi-chitarre, tastiere
Silvio Risaliti-violoncello
Andrea Beninati-violoncello
Ettore Bonafè-percussioni
Ferruccio Scorcelletti-armonica
Pierpaolo Sicuro-flauto
Marco Marzo-oud
Duccio Limberti-controcanti
Clara Harmonia Coro Giovanile di Poggibonsi diretto da Tanja Kustrin


Giuditta Scorcelletti, Michael  Hoppè,  David George, e tutti i musicisti hanno dato vita ad una bella e piacevole pagina musicale, certamente con luci e qualche ombra.
Ma la nota saliente, l’aspetto più importante di questo progetto, forse il vero obiettivo è stato raggiunto, ossia quello di mettere in meritatissimo risalto una cantante con una bellissima voce, che sa utilizzare con tecnica, istinto, grande generosità e talento.
Riascoltandola, viene da pensare che in un futuro non troppo lontano a Giuditta possa venire la tentazione di visitare qualche altro “ambiente musicale”.
Se cosi fosse, lo farà con il talento e le capacità dimostrate, il cuore e soprattutto la sua Toscanità.




Tracklist
1 The Nightingale
2 The Golden Leaves
3 Mind How You Go
4 I Am The Moon
5 Unexpected
6 Jailbirds
7 I Will Be There
8 The Wall
9 The Moon and I and You
10 Love Overflows
11 The Bedroom Mirror
12 The Widower’s Waltz
13 Ave Maria
13 For What It’s Worth
15 L’usignolo

16 Catalina

Contatti
Michael Hoppé: www.michaelhoppe.com
Giuditta Scocelletti: giuditta.scorcelletti@inwind.it
Spring Hill Music: springhillmedia.com

Nessun commento:

Posta un commento