lunedì 25 aprile 2016

Moongarden e feat. Esserelà live al club il Giardino, di Marco Pessina



Moongarden

Moongarden e feat. Esserelà live al club il Giardino - Lugagnano (VR) 22/04/2016
di Marco Pessina

Seconda serata della rassegna di musica progressiva in quel di Lugagnano. Erano di scena i Moongarden, band ormai consolidata nel panorama progressive di casa nostra. C'è un buon pubblico al Club e non è una novità! Piacevole è, invece, l'anteprima ad opera dei bolognesi feat. Esserelà. Formazione a tre, con Francesco Ciampolini (tastiere), Renato Minguzzi (chitarre) e Lorenzo Muggia (batteria).
Il loro sound spazia tra fusion, jazz e acid in una miscela varia e gradevole nelle loro composizioni prettamente strumentali. Non manca nemmeno un pò di "demenzialità" presa a spunto dai maestri Elio e le Storie Tese. Il loro set si basa sul loro lavoro “TUORL” e su un paio di inediti. Il pubblico mostra apprezzamento e li gratifica con una buona dose di applausi.
Il tempo di allestire il palco e si incomincia con i Moongarden. La formazione è quella consolidata da qualche anno a questa parte e, oltre a Cristiano Roversi (tastiere) e David Cremoni (chitarre), prevede la partecipazione di Simone Tosi Baldini ( voce e violino), Dimitri Sardini (chitarre), Mirko Tagliasacchi (basso) e Mattia Scolfaro (batteria).
La serata è incentrata sul loro lavoro più recente, il bellissimo album “VOYEUR”, lavoro che ha segnato una svolta nella musica dei Moongarden, con un progressive che si è fatto più "duro" nelle sonorità, anche e soprattutto per via della presenza del suono poderoso delle due chitarre. Il lavoro viene eseguito per intero da Roversi e compagni. Se sulla bravura dei singoli componenti c'è poco da dire, con un Cremoni al solito in forma smagliante, che ci delizia con i suoi spettacolari assoli assecondato peraltro dal bravo Sardini, qualcosa c'è invece da dire sulla qualità del suono, non sempre all'altezza durante il concerto per i volumi forse un tantino esagerati che coprono spesso la voce di Tosi Baldini, peraltro non nella sua serata migliore come da lui stesso dichiarato. Scolfaro si rivela un poderoso martello assecondato nella ritmica da Tagliasacchi.
Non si parla molto sul palco e si suona di buona lena. Il pubblico da parte sua non lesina certo gli applausi e il concerto si avvia alla conclusione, non senza qualche "classico" della band, come la magnifica “Solaris”.
Abbiamo superato abbondantemente la mezzanotte e il buon Cristiano Roversi ringrazia tutti per la partecipazione in mezzo agli applausi del pubblico in sala.

Il concerto finirà così, senza inutili uscite e rientri in scena. Alla prossima.

feat. Esserelà

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