sabato 2 aprile 2016

Racconti SottoBanco: dedicato a Keith Emerson, di Wazza



Keith e Francesco (...a cena per esempio)


Racconti SottoBanco (dedicato a Keith Emerson)

"Della loro musica mi ha colpito soprattutto la tipica costruzione delle varie composizioni. Non c'è frammentarietà ma un discorso continuo che si evolve come una sinfonia, tanto per intenderci. Se una persona entra in sala dove suona un gruppo qualsiasi e questi hanno già cominciato, non riesci a comprendere a che punto si trovano, se essi sono alle prime note o addirittura al bis. Con il Banco tutto ciò non succede. Dovrebbe essere proibito entrare a spettacolo iniziato, come per certi film gialli, tanto è fondamentale ogni parte del loro sound"
(Keith Emerson, 1975)

Dopo aver firmato il contratto con la Manticore, e l'imminente pubblicazione dell'album "Banco", nella primavera del 1975 il Banco del Mutuo Soccorso inizia un tour "promozionale". Assieme ai "Libra" come gruppo spalla, il tour parte il 25 marzo dal Teatro Ambasciatori di Catania, per chiudersi il 10 aprile al Teatro Storchi di Modena. I primi di aprile (non ricordo il giorno preciso), ci fu la data "speciale" al Teatro Malibran di Venezia, con giornalisti venuti da ogni parte del mondo, la Rai a riprendere il concerto (che non vedrà mai luce, a parte uno spezzone, trasmesso da Adesso Musica), e la presenza di Keith Emerson.
Realizzare un concerto a Venezia non fu cosa facile a livello logistico, ma grazie all'aiuto di tecnici e amici venuti apposta da Marino la cosa fu fattibile... racconta Marcello Todaro… "…era una bellissima giornata primaverile. Tutta la strumentazione venne scaricata dal camion e caricata su una chiatta da trasporto sull'acqua. Viaggio attraverso i canali fino ad arrivare sotto una porticina, l'accesso del teatro era praticamente, leggermente sopra il livello dell'acqua. Con un argano trasportammo dentro il materiale un pezzo per volta... ma tutto andò ok ".
A fine concerto grandi festeggiamenti al Danieli.
Il Banco diede vita ad un lungo e trascinante concerto, che Ciao 2001 raccontava così:

Venezia : Teatro Malibran - aprile 1975

Il buio della scena mosso da poche ombre; Renato immobile al basso, Rodolfo chinato sull'acustica la presenza di Pierluigi intuita dietro i tamburi, le prime note dall'oboe di Gianni... "In volo"… e una luce accecante e improvvisa avvolge un palchetto da dove Vittorio comincia  a narrare, poi, il lampo è nel palco di fronte e risponde l'ippogrifo, voce teatralità, gestualità superbe di Francesco di Giacomo...
Fuori una città dalle fondamenta putride, le architetture superbe, la malinconia grigia che assopisce il dramma di una distruzione, dentro colonnine dorate e dipinti tizianeggianti che sorridono opulenti sulle volte, linee decadenti e velluti. Non è stato facile per il folto gruppo di giornalisti specializzati provenienti da ogni parte d'Europa privarsi di questo inusuale fascino per appuntare la propria attenzione sulla musica. Ma con questo prologo di grande effetto scenico, il Banco è riuscito a penetrare nello spirito giusto dell'ambiente, quasi la sua musica carica di accenti drammatici, di radure melodiche in un continuo fluire dinamico, fosse parte di questo scenario, la fantastica colonna sonora che ne accompagna la vita. Un concerto, probabilmente, per Vittorio & Co., come tanti altri della tournee italiana che si va concludendo in questi giorni; ma la tensione avvertibile tra il pubblico, un pubblico mosso da una curiosità e una specializzazione non comune, e musicisti perfettamente consci di essere giunti ad un obiettivo fondamentale della lotta di ogni giorno, la cornice tanto suggestiva, hanno trasformato la serata in uno di quegli episodi irripetibili dove emozioni, tecnica, spontaneità si annullano a vicenda.
Il concerto con cui la Manticore, di cui era presente il boss Keith Emerson, ha presentato questo suo nuovo gruppo alla stampa internazionale, è stato caratterizzato da una musica ad altissimo livello: le paure ,gli sforzi, i brividi e le fatiche della vigilia hanno stimolato il sestetto nella direzione più giusta, allontanandolo da ogni soluzione "ruffiana" dello spettacolo: in sintesi Vittorio & Co., hanno suonato esclusivamente per se stessi. Protagonista della serata il materiale svolto attraverso quattro anni di instancabile attività: una fonte sonora giunta al traguardo notevolmente mutata nelle sue linee essenziali, attenta ad ogni tendenza o suono moderno, integra in tutta la sua forza spontanea, testimonianza di come nell'encomiabile concezione del Banco, nulla sia degno di essere imbalsamato, ma necessiti, anche il brano più vetusto, di seguire in un'affascinante escalation, la creatività e il progredire dei musicisti.
Così una "R.I.P.", sostenuta dalla ritmica serrata del synth e con la chitarra di Rodolfo spesso in bella evidenza, siamo passata all' "Albero del pane", un brano inedito che ancora una volta ha mostrato nelle linee nelodiche di Francesco una delle armi più efficaci della formazione. Quindi, accolta da applausi a scena aperta e dal visibile entusiasmo dei giornalisti stranieri, "La danza dei grandi rettili" autentica palestra di improvvisazioni e jazzismi per i cinque strumentisti, dal basso di Renato ad un inedita tromba per Rodolfo. A ruota segue "Non mi rompete" cantata in inglese, ritorno della liricità, del dramma del vivere analizzato concretamente, superato in un'esistenzialità pulsante, umana fatta figura in Francesco. E in un tale contesto avviene l'inserimento di metodi espressivi tra i più moderni e tecnicamente validi dell'attuale momento musicale: è il caso di una lunga interpretazione di pianoforte che Gianni Nocenzi conduce in "Metamorphosis" con tecnica espressiva e sintetica, ben usufruendo delle possibilità sonore di un equalizzatore, inframezzato dagli spunti felici di Pierluigi, il membro che dagli esordi del Banco ha fatto registrare una costante e sorprendente ascesa. Queste tematiche espressive, abbinate ad una musicalità graffiante ed originale, hanno trovato nel concerto veneziano nuova linfa in un collage di suoni concreti, di synth e di passaggi strumentali tratti da "Passaggio" e "Canto nomade", mentre Francesco mimava con efficacia le immagini sintetiche simboleggianti il dramma dell'uomo privato della vita, ma non della libertà. Ritorno alla musicalità pura con "Dopo niente è più lo stesso... "da gran finale barocco, splendida e meravigliosa orchestrazione di Vittorio, vero perno della formazione.
E' sull'onda dell'entusiasmo generale, capace di contagiare anche i giornalisti stranieri, alcuni dei quali sono urlanti sotto il palco, arriva un'ondata di bis; "La conquista della posizione eretta" vero manifesto del gruppo con Rodolfo al corno e il moog di Vittorio in primo piano, e "750.000 anni fa.. ."stupendamente vibrante, a conferma di come "Darwin" segni un momento fondamentale per il Banco del Mutuo Soccorso: corre già  la voce di un disco live che racchiuda l'intera opera...Poi un altro lungo brano di impronta jazzistica e nuovamente "R.I.P.", il pubblico che invoca il quarto bis dopo tre ore di musica, felicità, il sorriso sul volto stanco di Marcello, degno engineer del cncerto, e di chi come lui ha contribuito allo svolgimento dello spettacolo("una ventina di ragazzi di Marino senza i quali nulla sarebbe stato possibile" ha detto Francesco), felicità e soddisfazione allegria che cancella in un attimo la stanchezza...Keith Emerson sta entrando nel camerino con una bottiglia di champagne in mano...
(Copiato dall'articolo di Marco Ferranti - Banco del Mutuo Soccorso "Finalmente il grande passo") Ciao 2001 13 aprile 1975.


 foto Marino Passarella

In conclusione un simpatico aneddoto, che non tutti sanno..
Causa nebbia il volo che portava Keith Emerson ed il manager Stewart Young a Venezia fu dirottato a Milano. I due presero il treno per Venezia, ma ad un certo punto il treno fu diviso in due tronconi, uno direzione Venezia, l'altro direzione Austria!
Dopo qualche ora, Keith dice all'amico Stewart..." non sapevo che a Venezia ci fossero le montagne..." avevano preso il treno per l'Austria.
Scesi alla prima stazione utile, prendono un taxi per Venezia… per la "gioia" del tassista, che quel giorno fece "bingo"! Poi in gondola fino al Malibran.
Nonostante tutto arrivarono in tempo per il bis... Keith, impeccabile nel suo completo di pelle nero... si posizionò in galleria vicino al mixer di Marcello Todaro.
 WK




Il 2 aprile 1975, venne "stampato" Banco, conosciuto come "Banco IV", (la data della stampa è impressa sul vinile, alla fine dei solchi, "run off groove", come dicono i tecnici..). Ormai è stato detto di tutto, forse non tutti sanno che il teatrino, all'interno dell'album è stato disegnato da Rodolfo Maltese. Altra cosa, la Manticore stampò e distribuì alla stampa un cofanetto promozionale contenete i primi tre album del Banco, il test-pressing di Banco IV. Il Test-pressing ha un'etichetta e copertina bianca, e conteneva anche fogli di presentazione in inglese, due foto del gruppo in bianco & nero e cartoncini con crediti. Se qualche giornalista, dell'epoca accreditato può confermare… colmerebbe la mia ignoranza in materia.

Gianni & Rudy a piazza San Marco

Ciao 2001 (13 aprile 1975) articolo concerto Teatro Malibran

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