lunedì 24 ottobre 2016

Giacomo Marighelli - “Il cerchio della vita”, di Stefano Caviglia


Articolo già apparso su MAT2020 (www.mat2020.com)

Giacomo  Marighelli
“Il cerchio della vita”
di Stefano Caviglia

Come  nella migliore tradizione del “cantautorato”, non solo italiano, a farla da padrone non sono gli accorgimenti tecnici, gli arrangiamenti, i virtuosismi, per riassumere la parte “sonora” ma al contrario è il cantautore stesso a “metterci la faccia”, con coraggio, onestà e sincerità in una forse ricercata solitudine e con l’ausilio di pochi strumenti, come la  propria voce e qualche chitarra, cercando quindi  di offrirci il racconto di  gioie, tormenti, illusioni di un essere umano.
Il titolo stesso del lavoro di Giacomo Marighelli è emblematico, “Il cerchio della vita“ sembra un tentativo circoscrivere nell’ambito di undici canzoni ciò che l’autore ha nel suo animo il desiderio di trasmetterci.
Ma nel cerchio stesso può celarsi un trucco, che è quello che ci convince di aver percorso lunghissime distanze e al contrario riconduce al punto in cui la natura, corpo e anima si fondono, riportando al confronto con noi stessi  e il nostro destino. 
Il cerchio della vita, forse il cerchio di un sentimento che unisce, divide, regala sogni speranze illusioni, delusioni… l’amore, nelle sue più svariate forme, aspetti, sospetti, paure.
Marighelli mette in campo tutte le sue risorse: le musiche, naturalmente, i versi, ma soprattutto una personalissima intensità interpretativa.
Le atmosfere dei brani vivono spesso in un contrasto tra le frasi, ricche di immagini fresche, gioiose, piene di energia positiva e di ricordi anche lontani, come quello dei genitori.
C’è molta “umanità” e molta verità in quello che l’autore racconta, anzi, dice con un ghigno sofferto, che contrasta (e qui il contrasto stridente) con le immagini stesse.
L’amore è raccontato e descritto in maniera profonda, la figura  di lei è plasmata a propria immagine somiglianza, in una ricerca della perfezione e dell’assoluto che a volte può sembrare affannosa, e forse nasce da questo lo stile cantato di Giacomo…
Sensualità, tenerezza, gioia e rabbia si mischiano, ma non perdono la loro identità peculiare,  rendendo  il tutto molto omogeneo: è la voglia di naturalità che emerge chiara da ogni brano.
La sofferenza mantiene la sua intensità e si trasforma in rabbia, la rabbia dell’uomo che non accetta la violenza, il dominio o la prepotenza sui propri simili .
In nome di cosa? Del denaro naturalmente, ed è emblematico come la prima immagine de “Il Dio denaro” sia quella della cicala !
Il protagonista di questo brano racconta di come, con il  danaro, si possa comprare tutto, anche l’amore, ma in realtà non è Giacomo a pensarlo, ma il protagonista da lui stesso creato, dal momento che il vero Giacomo sarà tra quelli che beneficeranno della pioggia purificatrice e della vista della luna blu, e sarà la stessa luna cha dall’alto vedrà gli alberi nascere dalle nostre teste, dalle quali sgorgheranno poesie finalmente nuove, finalmente umane.
Forse è questo il tormento di Giacomo Marighelli, il fatto di essere assetato di amore di  giustizia di pace, il suo tormento, che non è solo il suo, sta nel guardarsi attorno e faticare a cogliere un poco di quell’amore.
Chissà se arriverà quella luna blu!
Chissà se prevarranno i sentimenti veri, leali, sinceri, teneri, nobili come il BLU! 

Cenni biografici…

Giacomo Marighelli è nato a Ferrara, città in cui attualmente vive.
Artista poliedrico, appassionato di tarologia e metagenealogia, ha pubblicato tre album musicali con lo pseudonimo di Margaret Lee vantando la partecipazione diretta e indiretta di vari artisti, tra cui Giorgio Canali e Alejandro Jodorowsky. Ha prodotto musiche per documentari e spettacoli teatrali firmandole col proprio nome; alcune canzoni sono state scelte dalla documentarista Rita Bertoncini per il suo film Una nuova scintilla candidato al David di Donatello 2015.
Giacomo ha inoltre pubblicato tre libri di poesie e, oltre ad occuparsi per interesse personale a filmati video, si occupa di spettacoli teatrali svolti nell'improvvisazione. Nel 2015 ha fondato il Movimento Nullo con l'artista Lucien Moreau, assieme al quale ha messo in scena in una galleria d'arte di Ferrara il primo Effimero Nullo, spettacolo durato 40 ore ininterrotte.

Titolo: Il cerchio della vita
Artista: Giacomo Marighelli
Genere: Cantautore / Acustico / Rock
Durata: 48' 17''
Etichetta: La cantina appena sotto la vita

Track list:
1. Avrei voluto masticare il tuo cuore
2. Sei tu quella che aspettavo da tempo?
3. D'amore si vive
4. Mentre tu mi cerchi
5. Le cose cambiano
6. L'angelo dalle mani di tela
7. Il grillo che fischia
8. In solitudine
9. Il dio Denaro
10. Il cerchio della vita
Traccia bonus: La ragazza invisibile

Ospiti
Hanno partecipato Massimo Menotti, collaboratore di Philip Glass, e
Tommy (il bambino) nella canzone L'angelo dalle mani di tela.

VIDEO: Avrei voluto masticare il tuo cuore:



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