lunedì 5 dicembre 2016

BELLAVISTA-“Tarantella nel Castello Putipù”


BELLAVISTA-Tarantella nel Castello Putipù

Estratto dal comunicato stampa ufficiale…

Tarantella nel Castello Putipù” è concept album composto da 10 tracce, alcune eseguite con strumenti della tradizione popolare, che raccontano storie di vita di persone comuni attraverso metafore, citazioni e messaggi forti celati da una sottile ironia.
Il disco, già disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming, è stato prodotto da Bellavista, registrato e arrangiato da Luca Stendardo presso lo studio “Kutukù” e il mastering è stato curato da Antonio Ruggiero presso lo studio “Absolute Mastering”.
Questa la tracklist dell’album: “L’Italienne”, “La vera bellezza”, “La storia di Don Mimì”, “Sei in lista? (Il tipo alternativo)”, “Il sovrano e il manuale”, “Tarantella nel Castello Putipù”, “Il pilota coi baffi”, “Pennelli su tela lunatica”, “C’è vita su Marte”, “Dalla stessa prospettiva di una stella”.


Ho posto qualche domanda a Bellavista che ha raccontato qualcosa di se e della sua musica…

Athos: Domanda d’obbligo: come nasce musicalmente parlando Bellavista? Quale è stata la scintilla che ha illuminato la strada da seguire?

Bellavista: Sin da bambino. Ho avuto la fortuna di avere un papà musicista e in casa vi erano un bel pò di strumenti. L’amore è sbocciato in modo del tutto naturale, come se nel sangue ci fosse sempre stata una particella musicale.

A: Il tuo vero nome è Enzo Fiorentino: da dove nasce lo pseudonimo “Bellavista”?

B: Prevalentemente per la similitudine del protagonista di “Così parlò Bellavista” di Luciano de Crescenzo. Un film di cui rimasi folgorato: il protagonista, il professor BELLAVISTA, è  innamorato della sua terra ma al contempo ne denuncia gli aspetti più contraddittori.  Una copia del mio pensiero, praticamente il riflesso di me stesso.

A: Il tuo nuovo album si intitola “Tarantella nel Castello Putipù”: che cosa contiene? Lo si può considerare un concept album?

B: L'intero disco rappresenta un vero e proprio veicolo metaforico, dove attraverso dieci racconti di storie di persone comuni si cela un unico messaggio di rivalsa sociale, il tutto condito da una sottile ironia che é il mio tratto distintivo. Il titolo dell'album ne è rappresentativo, il termine "Tarantella" prende il significato di aggregazione, di corteo, di riunione di uomini felici, in quanto consapevoli di possedere quella che è la vera bellezza nella semplicità delle cose, mentre il castello vuole essere un premio, una meritata ricompensa al popolo. Il Putipù, mi piaceva, é uno strumento della tradizione popolare partenopea e un giusto nonsense conclusivo per dare un pò di vivacità.

A: Come ti esibisci dal vivo? One Man Band o lavori in squadra?

B: Dipende dai contesti, dagli spazi. Io sono un polistrumentista, mi capita di esibirmi da solo: piano e voce o chitarra e voce, altre volte con la band al completo.

A: In un mondo pieno di etichette, poco eleganti ma a volte utili, come descriveresti la tua musica a chi ancora non ti conosce?

B: Sono un cantastorie, un menestrello, e  i miei testi li affido a melodie prevalentemente pop, che a loro volta incontrano l'elettronica, il valzer, lo swing, il folk, il rock & roll, lo ska, il tutto sempre in via sperimentale.

A: Quanto ti ha segnato/insegnato, come artista, la città in cui sei nato, Napoli?

B: Sono attratto dalla bellezza, di qualsiasi forma e genere. Ho avuto la fortuna di nascere a Napoli, dove in ogni angolo vi è fermento artistico, una città ricca di cultura, storia e soprattutto di tanta BELLEZZA... e tutto ciò, credo ti condizioni in qualche modo!

A: Ho visto il video di “Pennelli su tela Lunatica”: quanto sono importanti gli aspetti visual nella proposizione del tuo lavoro?

B: L'idea del video in Stop-Motion è uscita dopo varie opzioni messe in gioco. Insieme al regista Luca Esposito, ci piaceva dare un tocco di colore e movimento, tra il reale ed il fotogramma. L'aspetto visivo gioca sempre un ruolo fondamentale...

A: Esiste un tuo punto di riferimento sicuro, un modello che da sempre guida il tuo lavoro di musicista?

B: Si, la sensibilità. Poi c'è anche "la verità" in ciò che faccio e dico, che viaggia in parallelo alla prima.

A: Come pubblicizzerai l’album dal vivo? Sono state pianificate delle date?

B:In realtà sono in tour da qualche mese, Tarantella nel castello Putipù è in giro per lo stivale. Il primo dicembre ero ad Eboli, l'8 a Salerno aprirò il concerto di Bunna e Zibba, 11 e 12 ritorno a Roma, sarò a Pescara, Genova, Bologna e Reggio Emilia... date in continuo aggiornamento, che può essere seguito sulla mia pagina facebook .

A: Quale potrebbe essere il futuro prossimo di Bellavista?

B: Metà 2017 in tour, l'altra ho già un nuovo album tra le mani e nella mente.


Biografia
Bellavista, all’anagrafe Enzo Fiorentino, è un cantautore e polistrumentista nato a Napoli, il 24 Novembre 1978.  Si avvicina alla musica sin da bambino studiando pianoforte, chitarra e basso elettrico. Negli anni ha stabilito un feeling naturale con qualsiasi strumento definendosi ironicamente come “un menestrello che saltella da una parte all'altra del palco, ma soprattutto da uno strumento all'altro”. Durante la sua carriera ha suonato in tour con l’orchestra del Festival di Napoli, e ha collaborato con Tony Esposito e, come musicista, con Alessio Caraturo per il disco di platino “Ciò che desidero”, contenente il singolo “Goldrake”. Nel 2002 riesce ad entrare nei primi otto finalisti di "Destinazione Sanremo" con i Callisto.  Successivamente si esibisce da "one-man-band" per far ascoltare la sua musica: cantautoriale, d’autore, Pop/Folk. Il nome d’arte "BellaVista” è ispirato dalla filosofia e dallo stile di vita del professor Bellavista nel film "Così parlò Bellavista".


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