lunedì 1 maggio 2017

The New Trip - Club il Giardino, di Daniele Raimondi


The  New Trip  - Verona Prog Fest 2017 - Club il Giardino di Lugagnano (VR)
di Daniele Raimondi

The Trip nascono a Londra nel 1966 e alla chitarra c’è un giovanissimo Ritchie Blackmore, prima di passare con i Deep Purple; in seguito, giunti in Italia, il gruppo si rimodella e a Wegg Andersen, basso e a Billy Gray, chitarra, si uniscono due musicisti italiani, il tastierista Joe Vescovi e il batterista Pino Sinnone. Il gruppo è autore di un sound accattivante, il pubblico lo segue da vicino, attraverso la partecipazione ad alcuni festival, al live al Piper di Viareggio e alla partecipazione al film “Terzo Canale – Avventura a Montecarlo”, una esposizione da vetrina. Il primo album è “The Trip” (1970) e a seguire esce l’album di primaria bellezza “Caronte” (1971), netta l’influenza del rock progressive, che si mescola con distorti suoni spaziali e prestiti musicali di eccelsa creatività. La lettura dell’imponente e ben strutturato album, nella fantasia un traghettatore “dantesco”, che, dall’Inferno, arrampicandosi in Purgatorio e involandosi in Paradiso, fa assaporare una evoluzione che suggerisce al suono, architetture diverse, tratte da una grande ispirazione di Joe Vescovi. Dopo qualche mese Billy Gray e Pino Sinnone decidono di uscire dal gruppo e con l’entrata di Furio Chirico alla batteria, si confermano con l’uscita di “Atlantide” nel 1972, seguiranno altri due album.
Per volontà di Joe Vescovi, i The Trip tornano sulle scene musicali in occasione del primo Prog Exhibition” di Roma (novembre 2010) e rimane nella mia memoria la straordinaria performance. Wegg Andersen muore nel marzo 2012 e dopo la partecipazione dei Trip sul palco del Club il Giardino (maggio 2014), ci lascia anche lo storico e carismatico Joe Vescovi, nel novembre 2014.
Sabato 29 aprile 2017, sale sul palco del Giardino, i The New Trip, formati da Pino Sinnone alla batteria… la sua sensibilità si avverte nella conduzione ritmica, lo affiancano: il basso ostinato di Andreas Polito, la vocale forte e corposa di Andrea Ranfa, le vibrazioni della chitarra del funambolico Davide Ciardo, le pittoriche tastiere Filippo Delmastro e le spumeggianti note del violino di Elisabetta Bosio.
In scaletta, per dare voce al passato, alcuni dei brani proposti: “Two Brothers”, “Little Janie”, “L’ultima ora”, “Caronte 1”, “Caronte 2”, tratti dall’album “Caronte”, “Una pietra colorata”, “Incubi”, dall’album “The Trip”, “Travelin Soul” e con “Fantasia” dalla colonna sonora “Terzo Canale”, terminano il concerto.
A grande richiesta e prima di salutare, ripropongono “Caronte”.

Un gruppo a pieno titolo nel Rock Progressive, un patrimonio musicale di grande espressione, un “pathos” straordinario di ottima qualità e precisione, che consentono, di cogliere tutte le sfumature, una esecuzione di tutto rispetto che ha soddisfatto in pubblico. 


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