lunedì 9 ottobre 2017

Procol Harum live a Milano, di Marco Pessina


Procol Harum live at Teatro Del Verme - Milano - 06/10/2017
di Marco Pessina

Era un'occasione troppo ghiotta per farsela scappare, questa mini tournée di tre date in Italia della band inglese, quando ricorreva il cinquantesimo anniversario della loro musica.
Bella la location del teatro milanese, anche se un tantino sacrificata per chi viene da fuori Milano, per via della collocazione nell'immediato centro storico. Buona la risposta di un pubblico variegato, che assiepa ordinatamente l'impianto milanese. La scenografia essenziale del palco dà un'idea di sobrietà con una grande icona alle spalle della batteria, che simboleggia l'ultimo lavoro recentemente prodotto. Accanto al "vecchio" GARY BROOKER, mentore della band nonché piano e voce, suonano con lui ormai da più di un decennio GEOFF WHITEHORN (chitarra e voce addizionale), MATT PEGG (basso), GEOFF DUNN ( batteria ) e JOSH PHILLIPS ( organo hammond e tastiere ).

L'acustica é perfetta e a noi, che siamo nelle ultime file dietro il mixer, la musica arriva nel migliore dei modi. Un BROOKER quanto mai in forma mantiene pressoché inalterata la sua inconfondibile tonalità di voce e dialoga perfino col pubblico, domandando la traduzione in italiano di alcune parole e raccontando le sue sensazioni, fa da sprone al resto della band. La scaletta é quanto mai esaustiva e alterna brani tirati di stampo rock blues, come nel caso di I TOLD ON YOU, canzone che apre l'ultimo album, a canzoni intime che ricalcano il sound anni '70 come SUNDAY MORNING sempre dallo stesso lavoro. Il pubblico comincia ad animarsi quando vengono proposte hit come PANDORA'S BOX e non mancano nemmeno brani poco conosciuti, soprattutto ai vecchi fan come MAN WITH A MISSION, tratta da PRODIGAL STRANGERS, album uscito nel '90, non certo un periodo di splendore per la musica che amiamo. Un salto al 1974 con la splendida AS STRONG AS SAMSON, da EXOTIC BIRDS AND FRUIT, molto apprezzata in sala. Ottima l'esecuzione di CAN SAY THAT. La prima parte si conclude con una prima standing ovation dopo l'esecuzione, perfetta tra l'atro, di A SALTY DOG, pezzo da novanta dei PROCOL HARUM. Nella seconda parte del concerto la band ci delizia coi pezzi storici e mai dimenticati. Quindi, spazio alla maestosa GRAND HOTEL, alla classica SHINE ON BRIGHTLY, alla celeberrima HOMBURG. Dopo un altro paio di brani dall'ultimo lavoro a scaldare ulteriormente l'ambiente, ci pensa l'esecuzione di CONQUISTADOR e le svisate da corrida di PHILLIPS alle tastiere. Pubblico tutto in piedi con qualcuno che vorrebbe lanciare FORTUNA ( REPENT WALPURGIS ), favoloso brano dei primi PROCOL, che tuttavia non verrà eseguita. Poco importa comunque in una serata dove tutto é filato liscio. Il sound della band é cementato da anni di collaborazione e concerti e dove, senza fare cose mirabolanti, tutti fanno la loro parte dignitosamente. Siamo alla fine con il pubblico che applaude calorosamente. La band evita la solita manfrina del ritorno in scena ed esegue la canzone simbolo, che fece conoscere al mondo nel lontano 1967 i PROCOL HARUM, ovviamente stiamo parlando di A WHITER SHADE OF PALE, che viene arricchita dalla chitarra di WHITEHORN. Applausi a scena aperta finali per una piacevolissima serata di Musica!


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