lunedì 22 gennaio 2018

Racconti sottoBanco…


Racconti sottoBanco…

Durante tour di "Urgentissimo", il 22 gennaio 1981 il Banco del Mutuo Soccorso viene invitato dalla FGCI di Vigevano ad inaugurare la stagione dei concerti al Palazzetto dello sport in Via Carducci. Grande risalto sui giornali e 1500 persone presenti.
Da leggere a seguire l'estratto dell'articolo di Daniele Ferracin, all'epoca uno degli organizzatori dell'evento..
Wazza

Giovedì 29 gennaio 1981 ore 21.00
Vigevano, Palazzetto dello Sport
BANCO DEL MUTUO SOCCORSO
Il «Banco» collauda il Palasport.
Prezzo d'ingresso è fissato in £. 4.000.

La prevendita dei biglietti si effettua presso la sede di Radio Informatore, piazza Ducale 19 e del PCI, corso Novara 61.

Banco del Mutuo Soccorso   Articoli tratti da "L'Informatore Vigevanese"

Debutto, nella veste di «spazio-concerti», del Palazzetto dello Sport di via Carducci. A collaudarlo è stato il «Banco», il popolare gruppo rock italiano  da dieci anni sulla breccia ed ora in cerca di rilancio con l'ultimo LP «Urgentissimo» cui è stata abbinata una maxi tournée invernale di 40 concerti.
La tappa di Vigevano è stata organizzata dalla Federazione giovanile comunista che - dopo non poche peripezie - è riuscita a mettere le mani sul palasport.
Le cose - tutto sommato - sono andate in maniera soddisfacente: millecinquecento persone (una cifra così così), pubblico di giovani e giovanissimi entusiasti e disciplinatissimi. Alcuni problemi erano largamente previsti alla vigilia, in primo luogo l'acustica, decisamente infelice, con tutti quegli echi e rimbombi a rendere precaria la qualità dell'ascolto.
Il concerto ha superato di slancio queste difficoltà: i sette giovanottoni del «Banco» stanno affrontando questa tournée con grande impegno, entusiasmo e spirito professionale, si pensi che hanno passato la notte di giovedì a riascoltare la registrazione in vista dell'esibizione di Milano. Nonostante i due lustri di attività, c'è nel gruppo la convinzione di potere ancora dire qualcosa. «Il panorama oggi è talmente desolante e basso -  spiega Francesco Di Giacomo, il simpatico e barbuto 'ciccione' - che lo spazio per noi potrebbe essere tutto quello possibile"Urgentissimo" non è che un momento: c'è la volontà e la voglia di riuscire a fare ancora più musica   e diversa possibilmente».
Sia pure con qualche riluttanza per gli schemi fissi… «Le vie da poter percorrere sono tante:   è chiaro che non si può saltabeccare di qua e di là, ma non ci si può limitare al genere, noi l'abbiamo sempre rifiutato - dice ancora Di Giacomo - il Banco resta ancorato al filone del rock mediterraneo e non a caso - unico gruppo italiano  insieme alla PFM - si  meritato i galloni della citazione della più autorevole enciclopedia del rock inglese.
E come spesso accade a queste formazioni nella loro «maturità», i sette del «Banco» hanno imboccato con «Urgentissimo» una strada più «piana». «È il nostro decimo LP, ma non è una ricorrenza - spiega ancora Di Giacomo -. Per noi è un modo di proporci più diretto e, perché no, più consumabile, più commerciale. Spesso si ha paura di questa parola, che non significa solo bassa qualità».
Gli applausi del pubblico della «Carducci» dimostrano che tutto sommato il discorso funziona. E che non fatica a fare giustizia di tanto rock «demente» dell'ultima ora e di tanta insulsa disco music.




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