Aldo Tagliapietra, “Invisibili
realtà”. Pura classe e influenze orientali
Ci sono grandi nomi di storici gruppi
del Prog italiano che già da tempo seguono delle strade parallele, per la
grande voglia di fare musica anche nei momenti di pausa. Uno di questi è l'ex,
cantante e bassista de Le orme, Aldo Tagliapietra, che continua a
produrre ottimi lavori grazie alla sua indiscussa personalità ed esperienza.
Parliamo col Greg Lake italiano del suo ultimo CD.
È un onore e un piacere averti qui con
la tua musica, questo album “Invisibili realtà” di cui abbiamo sentito “Musica
e parole”. Qualcuno si ricorda di te come cantate e bassista de Le Orme, ma
adesso questo tuo è un progetto solista.
“Sì, da quando non sono più con Le Orme
[dal 2009, ndr], abituato com'ero a lavorare in team, ho dovuto cercare dei
collaboratori, musicisti, che suonassero con me soprattutto nel live, perché la
dimensiona live è per me sempre stata molto importante e quindi da tenere
presente. Il disco si fa, e bisogna farli anche belli altrimenti non ne vale la
pena, però, ripet,o quando si è sul palco e si propongono pezzi nuovi, è
un'altra cosa ovviamente, si ha più soddisfazione.”
Vogliamo ricordare e salutare chi ti
affianca dal vivo?
“Nei live abbiamo Andrea De Nardi
alle tastiere, musicista bravissimo con un background che va dalla musica
classica alla sperimentazione. Poi c'è Matteo Ballarin che è un
chitarrista, elettrico e acustico, in questo disco ad esempio ha suonato molto
la chitarra acustica, perché qui ho voluto che ci siano intrecci di chitarra,
alcuni suonati da me, altri da lui. Poi c'è Manuel Smaniotto,
batterista. Anche lui è uno che suona “di pancia”, è uno che vuole
esprimersi attraverso il proprio strumento, è molto bravo. In questo disco
siccome ho voluto suonare la chitarra acustica, ho preso un amico della mia
stessa età, Andrea Ghion, al basso. Praticamente sono diventato una
specie di cantautore con una bella band alle spalle, ecco [ride. ndr].”
In questo modo ti sei rinnovato e i
risultati sono tutt'altro che deludenti. Si sente la notevole qualità di questo
lavoro, e ne siete veramente contenti.
“Sì, molto, molto. E anzi alla fine è
venuto meglio di quello che ci aspettavamo, ecco, perché un conto è la canzone
suonata voce e chitarra, e un conto è sentirla con i suoni, con gli
arrangiamenti e tutto il resto. Siamo molto soddisfatti.”
E saranno soddisfatti coloro i quali
compreranno questo CD. Diamo qualche riferimento, è uscito per…?
“Allora, l'etichetta è Self Clamore.
Sono autoproduzioni, perché tu sai benissimo che le produzioni ufficiali si
occupano di altri tipi di musica, quindi bisogna andare sull'auto produzione e
lì si possono trovare le cose un po' più di qualità.”
Se uno vuole acquistare questo “Invisibili
realtà” va sul tuo sito o su Facebook e può trovare tutto le informazioni
per prenderlo.
“Sì, ma può andare anche in qualsiasi
negozio e ordinarlo. In un paio di giorni il distributore, appunto la Self,
glielo procura. Poi ci sono dei negozi che ne prendono a scatola chiusa una
certa quantità e allora lì si trova pronto.”
Vista la qualità vorrei vedere. Questo
non è il primo tuo album solista…
“Questo qui è il sesto, eh sì, perché
se andiamo indietro nel tempo nei momenti nei quali ero con Le Orme, nei
momenti di stasi io ho sempre continuati a produrre, a fare delle cose. Il
primo si chiama “...Nella notte”, poi ho fatto un disco live che si
chiama “Radio Londra”, poi c'è stato “Il viaggio”, molto bello,
con sonorità indiane, poi ho fatto i tre dischi ultimi qui [“Nella pietra e
nel vento”, “L'angelo rinchiuso” e questo, ndr]]. Quindi c'era già
una produzione solista.”
C'è da andare su Youtube a sentire
qualche pezzo dal vivo e sostenere i grandi artisti italiani, come Aldo che è
un gran nome, ma se lo merita veramente perché è un artista di tutto rispetto.
Hai parlato di influenze indiane e anche in questo album non le hai abbandonate,
“No non le ho mai abbandonate, né per
quanto riguarda gli argomenti dei testi né per la sonorità perché qui
sull'ultimo disco c'è un pezzo che si chiama “Radici” che ha delle sonorità
indiane di cui appunto sono sempre stato affascinato e un po' un cultore.”
C'è anche questo strumento di cui mi
parlavi.
“Sì, questo strumento qui si chiama duduk,
è di origine turca. Poi sotto, se ascolti attentamente, senti anche delle
cosine fatte col sitar, e quindi il pezzo orientale, indiano,
mediorientale c'è sempre: “Radici” in questo disco.”
L'India ha affascinato tanti artisti.
Ma c'è qualcosa dietro al titolo “Invisibili realtà”?
“Nel pensiero indiano e orientale in
generale, quello che stiamo vivendo, l'umanità, la nostra specie, noi la
chiamiamo realtà. Loro invece la chiamano “māyā” che vuol dire
illusione. Ecco, vuol dire che tutto quello che noi vediamo, tocchiamo,
odoriamo è un'illusione perché, anche se non le vediamo e non le tocchiamo,
esistono realtà invisibili che sono molto più importanti. Uno può abbinare
queste cose anche alla spiritualità. La musica viene da una di queste
dimensioni, che è la stessa dell'anima in definitiva. Questo è un po' il
concetto generale del disco.”
E quindi non a caso l'India esercita
questo fascino, ci sono concetti molto diversi dal mondo occidentale.
“Esatto, siamo proprio all'opposto. Il
pezzo “Siamo del cielo” dice che c'è un modo di vedere spirituale di
altre dimensioni, rivolto al cielo. Quindi anche quello è un pezzo molto bello,
un pochettino Progressivo.”
Senza voler fare classificazioni, nel
tuo album c'è il Cantautorato, c'è il Rock, c'è il Progressive.
“Sì assolutamente, è una specie di
unione di tanti stili e di tutto quello che in questi 50 anni ho in qualche
modo seguito, imparato, visto e toccato.”
La musica mantiene giovani e freschi.
“Sì, è un CD che io definisco un po'
alla anni '70, però è un modo nuovo di proporsi come ho cercato di fare.”
Prima dei saluti ricordiamo che domani
sera sei dal vivo da qualche parte.
“Sì domani sera sono sull'isola di
Murano, che è l'isola dove sono nato, per inaugurare con un concerto un teatro
dedicato a Lino Toffolo, che era un mio vecchio amico da tanti anni, e hanno
voluto rendergli omaggio chiamando Aldo Tagliapietra.”
Poi ovviamente tu sei in promozione
quindi andando sul tuo Facebook si potranno scoprire le date successive. Se non
sbaglio anche a Il giardino.
“Sì, a Lugagnano vicino a Verona, un
posto molto interessante dove si ascolta e si suona buona musica.”
Invitiamo tutti a seguire Aldo, a
mettergli il like su Facebook, comprare il CD perché è un grande lavoro
di un artista di cui andiamo tanto orgogliosi.
“Ti ringrazio, ringrazio tutti quanti.
Io vi abbraccio.”
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