Il look dei Gentle Giant nel 1980
Usciva a fine febbraio
1980 "Civilian", ultimo album dei
Gentle Giant, un concept album sull'alienazione
dell'uomo moderno. Messo da parte il "prog" e le loro complessità
vocali, i G.G. optano per un rock lineare, a volte "hard", a
"sacrificio" delle tastiere di Kerry Minner, messe in secondo
piano... ricordo che la critica lo aveva ribattezzato "In-Civilian", abituati
ai capolavori che la band aveva prodotto fino al 1977.
A distanza di anni, e
soprattutto ascoltando ciò che si produce oggi, questo suona lavoro come un
signor disco di pop-rock
Wazza
Recensione catturata in rete...
Tra l'agosto ed il
settembre del 1979 i Gentle Giant si recano in California per registrare i
brani del loro ultimo disco ufficiale. La scena musicale si sta allontanando
dalle oscure e dure trame punk e stanno nascendo suoni parecchio elettronici
che saranno definiti poi "New Wave". Pubblicato nella primavera del
1980, su Chrysalis, "Civilian" è un disco che riconsegna il complesso
al meglio della propria creatività, sempre rapportata alla nuova tendenza, che
porta il rock ad essere di più facile comprensione e stesura.
Il risultato è davvero
incoraggiante. Lo strumento che acquista evidenza maggiore in tutto il LP è la
chitarra elettrica, spesso distorta, di Gary Green che si trova assolutamente a
suo agio in riff ed assolo da antologia. Anche le linee di basso di Ray
Schulman sono realmente impeccabili anche perché in "Civilian" è
utilizzato un basso a 8 corde per la prima volta. Nei precedenti dischi Ray ha
sempre utilizzato un Fender Precision. La produzione americana, del grande
Geoff Emerick, ha sicuramente portato beneficio al gruppo dei fratelli
Schulman, che proprio in America hanno ricevuto i consensi commerciali
maggiori.
I brani sono sempre di
relativa lunghezza e le trame progressive sono ancor più lontane che nei
precedenti due ultimi dischi da studio. La sensazione è però quella di essere
di fronte alla maturazione ed alla completa trasformazione del gruppo in un
grandissimo fenomeno del rock classico. Le canzoni sono molto tirate, il rock è
davvero deciso ed a tratti hard. Sono chiari i riferimenti a band come Who o Led
Zeppelin, ma la proposta resta di grande originalità. "Civilian" si
lascia ascoltare con piacere e con inaspettata attenzione. E' un disco intriso
di pezzi radiofonici e singoli da classifica (stranamente non ne furono emessi
ufficialmente) di grande impatto e qualità.
Si sarebbe potuta
aprire una nuova grande pagina della storia dei Gentle Giant, invece al termine
del tour statunitense il gruppo decide consensualmente di sciogliersi e di
lasciare solitaria questa opera davvero pregevole. Il disco inizia con
"Convenience", caratterizzato da un sound molto aggressivo e da un
interessante introduzione post-punk guidata da batteria e chitarra elettrica.
Sono sparite le trame classiche e progressive. I Gentle Giant, di
"Convenience", traspaiono come un gruppo rock molto aggressivo e di
grande impatto. Davvero degni di nota i solo di Green alla chitarra elettrica.
Come nella seguente "All Through The Night", meno sparata della
precedente ma sempre guidata da un orecchiabile riff di chitarra elettrica
distorta. Ottimo anche l'organo di Minnear, che completa la scena in modo
davvero impeccabile, soprattutto sul finire del pezzo. Un’introduzione delicata
(che ricorda un po' l'attacco di "Free Hand") di Minnear al
pianoforte regala momenti e vaghi ricordi progressivi in "Shadows On The
Street", davvero memorabile la voce di Kerry che nei brani lenti e dolci
ottiene sempre il massimo dei consensi. Uno degli apici dell'intero disco. Il
lato A si chiude con "Number One" dove è d'uopo il ritorno su passi
più rock. Il brano è certamente convincente, grazie ad un'astuta miscela tra la
chitarra elettrica e le basi tastieristcihe di Minnear. Il refrain entra
sicuramente in testa e avrebbe meritato un’esposizione maggiore. Tra le cose
più riuscite di "Civilian" c'è di certo "Underground" che
si apre proprio con il suono della vettura metropolitana, che si avvicina alla
stazione e si ferma per far accomodare i passeggeri. Incalzante l'introduzione
e l'andamento strumentale, che è sorretto da un fantastico basso e dalla
chitarra elettrica, qui utilizzata in stile più funky che hard rock. Minnear,
con le tastiere, regala incisi spaziali ed una jam incredibilmente variopinta,
quasi in conclusione.
Anche "I Am A
Camera" ha un incedere aggressivo. Anticipata da alcuni insoliti scatti di
macchina fotografica, si espande su lidi hard forse meno trascinanti che in
altri brani presenti sul disco. Ha tuttavia il merito di sottolineare, ancora una
volta, le straordinarie doti canore di Derek in brani tirati e molto
aggressivi. Da notare singolarmente che nello stesso anno gli Yes pubblicano il
disco "Drama" e che nel brano "In The Lens" è contenuta la
frase "I Am A Camera". Il brano termina di netto con l'ennesimo clic
dello scatto fotografico.
Dal ritmo sempre
convincente, ma meno violento, è l'ipnotica "Inside Out" con un riff
chitarristico marmoreo e memorabile. La batteria di Weathers ricorda un pò i
Led Zeppelin di "In Through The Out Door". "Inside Out"
dura circa sei minuti ripetendo all'unisono, ma con interessanti e diversi
intrecci soprattutto di tastiere e sintetizzatore, la ritmica iniziale. Il
refrain è composto da magnifici intrecci vocali che ricordano i grandi pezzi
cantati a madrigale o più da vicino i cori a cinque o sei voci. Il disco si
chiude con l'alterna "It's Not Imagination" che ha una struttura
musicale davvero densa e decisa, con batteria e chitarra che traggono il meglio
da tutta la scena sonora. Purtroppo le parti vocali non sono all'altezza del
resto del brano, che resta uno spiazzante epitaffio della band.
Alcune versioni in
vinile e qualche ristampa in CD, riportano prima della fine del disco un breve
groove che è stato intitolato (pur non avendo un’intestazione ufficiale) "That's
All There Is". Tali parole sono un collage ripreso da quattro brani
presenti sul LP e precisamente: "That's" è ripresa da "I'm Your Security,
That's What They Say" da "I Am A Camera", la parola
"All" è ripresa da "All Through The Night", il termine
"There" è estratto da "Now They're Mine No More" dal brano
"Heroes No More" e "Is" da "Everything Is Spinning Round"
da "Inside Out". Proprio "Heroes No More" è un brano molto bello rimasto
stranamente inedito su LP, ma aggiunto sulle ristampe CD sia della One Way
Records che della Terrapin Records.
Curiosità: in
copertina è difficile notare la dicitura "Civilian" del titolo che è invero
riprodotta in rosso ai piedi della dicitura Gentle Giant, in un geniale effetto
ottico.
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