lunedì 11 giugno 2018

Neal Morse a Milano, di Zia Ross


Concerto Neal Morse Acoustic “Life & Times” - Milano, 8 giugno 2018
Di Zia Ross

Questo concerto “me lo covavo” fin dal primo annuncio trovato in rete, a febbraio. Mi aveva lasciato un pò perplessa il luogo, un piccolo live club nell’hinterland a nord di Milano: ho sempre visto Morse esibirsi con le sue band in locali grandi e straripanti di pubblico e mi sembrava logico aspettarmi la stessa cosa anche per un concerto da solo. E invece no.
Per il tour di presentazione del suo nuovo album solista, “Life & Times”, sia in America che in Europa, sono stati scelti piccoli teatri o locali come il Blue Rose Saloon, con una capienza da pub ed un pubblico magari non troppo numeroso ma attaccato al palco, che partecipa , risponde, applaude, canta, balla e fa casino come quello di ieri sera, in un’interazione continua con l’artista per il tempo dello spettacolo e anche oltre.


Neal Morse è l’antitesi della rockstar distante e scostante, entra nel locale mentre sei lì a pagare i biglietti e saluta sorridendo e stringendo mani come se non fosse lui quello che tra un pò salirà sul palco. La sensazione è che questa dimensione “confidenziale” e rilassata del concerto - persone che vede in faccia mentre canta invece di massa indistinta di pubblico - non sia stata una strategia commerciale ma proprio ciò che lui cercava e che, per forza di cose, non può avere nei tour con la band, coi Flying Colors o coi Transatlantic, che riempiono i palazzetti.

Entra da una porta laterale e passa in mezzo a noi che presidiamo le prime file, sale sul piccolo palco dove lo aspettano una tastiera, una chitarra acustica e uno stuolo di pedali ed inizia un concerto fatto di brani del nuovo disco, chiacchiere, un omaggio a Peter Gabriel con una bellissima versione di “Solsbury Hill”, brani  da “?”, dagli album con la Neal Morse Band. Scherza, gioca col pubblico, riesce persino ad infilare qualche strofa di “Goodbye, Yellow Brick Road” e di “I am the Walrus” nel mezzo di una sua canzone e racconta le sue disavventure di viaggiatore alle prese con uno sciopero degli aerei in Germania. Passa dalla chitarra alla tastiera, torna alla chitarra, la gira e ne fa un tamburo, crea tappeti di suoni con il looper e lega il tutto con la sua voce, le sue melodie e i suoi testi che tratteggiano momenti di vita, ricordi ed emozioni. 
E si commuove davvero (ma non solo lui) cantando “He Died at Home”, da Life & Times,  canzone dedicata ad un giovane militare americano suicidatosi dopo il ritorno dall’Afghanistan, incapace di convivere con il ricordo degli orrori a cui era sopravvissuto.
Teoricamente siamo quasi alla fine del concerto, ancora una canzone ma, per la legge non scritta del bis, il pubblico non lo molla e alla fine se ne aggiungono altre due (allego la foto della scaletta autografata, “bottino” di un fan).

Fa caldo, ha cantato e suonato senza risparmiarsi per quasi due ore dopo un viaggio  da Amburgo complicato dallo sciopero degli aerei, col rischio di dover cancellare il concerto, comincia a non sapere più che giorno è e domattina presto lo attende un treno per Zurigo - one day, one gig - ciononostante Neal Morse non si sottrae  al rituale di baci-abbracci-chiacchiere-autografi-foto con tutti i presenti (50-60 persone) mostrando, ancora una volta, quel mix di savoir faire e qualità umane di cui parlavo prima.

Un bel concerto, di quelli che restano dentro per un bel pò e che lascia la voglia di vedere più spesso questo artista dalle nostre parti, con o senza le numerose band che gli gravitano attorno.

Il tour continua ancora con una manciata di concerti in Europa, se vi siete persi l’unica data italiana e volete rimediare sul suo sito ci sono tutte le indicazioni  http://www.nealmorse.com/livesolo.asp.
Se invece non potete, alla pagina di Facebook ‘Neal Morse Italia’ ( https://www.facebook.com/groups/1676541792603717/) ci sono le belle foto scattate da Valter Boati.


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