lunedì 16 luglio 2018

Omaggio a Claudio Rocchi: reportage fotografico e video di Alice Bellati – Testo di Mario Eugenio Cominotti

Elettroshoc

Omaggio a Claudio Rocchi al Teatro Out Off di Milano
Reportage fotografico di Alice Bellati – Testo di Mario Eugenio Cominotti

In una serata davvero indimenticabile, lo scorso 18 giugno al Teatro Out Off di Milano, Claudio Rocchi, artista milanese, bassista originale con la prima formazione degli Stormy Six, cantautore, conduttore radiofonico e regista, musicista e poeta emblema della controcultura giovanile italiana negli anni '70, che ci ha lasciato nel 2013 all'età di 63 anni, è stato degnamente ricordato, anche in questa ricorrenza quinquennale, da tanti degli amici e dei compagni di viaggio che si sono avvicendati con il loro contributo artistico e personale sul palco della storica sala, teatro fin dal 1976 delle avanguardie e dell'underground milanese.

Max Fuschetto


La serata, Tributo e Omaggio a Claudio Rocchi, organizzata dal Progetto Rete  Solchi Sperimentali” e condotta da Antonello Cresti, artefice iniziale del progetto, è stata  accolta con calore e partecipazione dal pubblico milanese, che ha apprezzato i numerosi contributi in programma, tra performance musicali ed artistiche, happening ed interviste, realizzate direttamente sul palco del Teatro o prodotte per l'occasione e proiettate sul grande schermo, il tutto accomunato da un approccio alla musica creativo e “altro”, caratteristiche peculiari del percorso artistico e dell'itinerario di vita di Claudio Rocchi, segnato profondamente da una continua ricerca espressiva, quanto spirituale e metafisica.

Antonello Cresti e Mauro Sabbione

La serata è stata aperta dal testo intensamente evocativo de “Il miele delle api”, brano riproposto dal vinile di Rocchi del 1974 “Il miele dei pianeti, le isole, le api “, con la recitazione di Gianluca Bonazzi e i tappeti sonori realizzati dai musicisti degli Enten Hitti, sparsi per la sala tra il pubblico, rituale di purificazione sonora e iniziazione, festa di suoni di apertura con campane e corni tibetani.

Antonello Cresti dopo una breve presentazione dell'evento introduce  la performance live di Daniele Banchini (chitarrista dei Jumbo, formazione storica del rock progressivo italiano) con il progetto Acoustic Tri-On, che avevo già avuto modo di apprezzare dal vivo in Trio lo scorso anno alla prima edizione del Festival “Prog & Frogs”, con Renato Scuffietti a Cascina Caremma. Segue il primo dei contributi in video, realizzato da “Il Compleanno di Mary” con Mino Di Martino (Giganti, Battiato, Alice), con la rivisitazione di uno dei brani più significativi di Claudio Rocchi, “La realtà non esiste”, tratto dal secondo album, Volo magico n. 1 del 1971.

Gaia Banfi

Torna la musica dal vivo con la performance della Tai No-Orchestra, qui rappresentata dal duo cooperativo (improvvisazione free con due bassi elettrici, lo strumento di Claudio con i primi Stormy Six) formato da Roberto Del Piano e Fabrizio Testa, con la proiezione delle immagini del Fotografo Roberto Masotti: suoi molti dei ritratti fotografici dello stesso Claudio Rocchi. A seguire il contributo video dei torinesi No strange, formazione emblematica della nuova psichedelia italiana negli anni '80 con Alberto Ezio, con la reinterpretazione di “Sotto i portici di marmo”, brano di un primissimo Claudio Rocchi insieme agli Stormy Six tratto dal loro primo disco “Le idee di oggi per la musica di domani” del 1969.


Gian Pieretti
All'insegna della trasversalità e della contaminazione tra stili, generi, aree e generazioni diverse la performance live di Marco Lucchi, Max Fuschetto, Massimo Amato, Sisto Palombella (sax soprano, due tastiere elettroniche e fisarmonica), quattro musicisti diversi legati dalla passione per la musica d'ambiente, con la rimodulazione strumentale della canzone  La musica è sacra”, dall'album di Rocchi “Lo scopo della Luna” del 1994. Ancora musica d'ambiente e arte con il contributo video di Riccardo Sinigaglia “dal fiume le pietre“. Non dimenticherò mai il mio primo incontro con Riccardo nell'ormai lontano 1974: un palco su una spiaggia a Riva Trigoso, non ricordo a quale rassegna musicale, io con la band con la quale suonavo allora, i Mary P., Sinigaglia prima di noi in solitudine con un organo Hammond, percussioni e un flauto di legno … pura magia.


Jenny Sorrenti
Ancora perfomance dal vivo con Franco Falsini, deus ex machina della Band prog fiorentina dei Sensation Fix, con una rielaborazione live (voce, campionatori, chitarra, sequencer) di “Suoni di frontiera”, album elettronico del 1976 di Claudio Rocchi. Il contributo video seguente è di Terra di Benedetto (Albergo Intergalattico Spaziale) con l'anteprima assoluta di un frammento  dall'album di prossima uscita nel video curato dalla figlia Ra Di Martino La morte e l'arcobaleno”.


Paolo Carelli
Buio in sala all'Out Off e dagli altoparlanti riemerge dal tempo e torna in onda Radio Milano Centrale (… quindi divenuta e ancora oggi Radio Popolare) … tornano le luci e irrompe sul palco nientemeno che Mario Luzzatto Fegiz che racconta la nascita della radio con il primo trasmettitore realizzato con un  residuo di carro armato e i contatti ravvicinati con Claudio Rocchi, le prime volte insieme a “Per voi giovani”, storica trasmissione radiofonica RAI “... Con amore Claudio Rocchi … Buongiorno agli amanti delle buone vibrazioni ...”, un approccio davvero rivoluzionario per quei tempi a dir poco inquieti … Fegiz ricorda i rapporti sempre tesi con Claudio a causa della sua testardaggine quanto la grande capacità creativa, la sua musica che si saldava con le ansie e i palpiti di una nuova coscienza collettiva ...
Mario Luzzatto Fegiz
Salgono quindi sul palco per il live successivo Gaia Banfi accompagnata alle tastiere dal padre Giuseppe, il mitico “Baffo” Banfi della storica band Biglietto per l’inferno. Segue in video il contributo di Sandro Mussida, tra l'altro collaboratore alla colonna sonora del film-documentario “Pedra Mendalza”, girato da Claudio Rocchi nel 2007 in qualità di regista. Sandro mi aveva già colpito vedendolo in azione per la prima volta in una bella performance elettronica al Palazzo della Triennale di Milano nel 2012 (ricordo presente con noi tra gli spettatori anche il padre Franco della PFM) per un meraviglioso evento realizzato per festeggiare e celebrare il 100° compleanno del monumentale John Cage riproponendo con installazioni e contributi live alcuni dei suoi lavori più significativi nella splendida cornice del Palazzo della Triennale di Milano.


Claudio Milano
Il contributo live più teatrale della serata è stato senz'altro quello, definito da lui stesso “messinscena della musica”, di Mauro Sabbione (Matia Bazar, Litfiba), con la “messa in scena”, dopo ben 35 anni, di Elettroshoc, Hit del pop elettronico anni '80 dei Matia Bazar, con  i “veri” personaggi del Party presenti in carne ed ossa sul palco dell'Out Off: Cinzia, musa ispiratrice di Elettroshoc,  Flossy, Johnny e Tony, seduti intorno ad un tavolo quadrato con al centro una sfera luminosa al plasma. Contributo video successivo Effervescent Elephant.
Segue un live acustico One Man Band (voce, chitarra e armonica) con Andrea Tich che ricorda la grande emozione quando nel 1978 Gianni Sassi (Cramps) gli disse che il produttore per il suo primo disco sarebbe stato Claudio Rocchi. Andrea ha rivisitato “Ogni uomo”, tratta dal primo album di Rocchi, “Viaggio” del 1970. In video Tito Schipa Junior che ricorda Claudio Rocchi e la sua grande percezione e conoscenza delle scoperte spirituali: cerimonie più che concerti i suoi.


Alberto Camerini
La serata prosegue con un appassionato ricordo di Rocchi insieme a Matteo Guarnaccia che con  Claudio era tra i pochi che potevano fregiarsi in Italia del titolo di Hippy. Claudio, per quanto collegato empaticamente ad un nascente spirito collettivo,  era un mite ma testardo guerriero solitario che lanciava messaggi che allora potevano anche essere presi come provocatori in Italia, paese dove lo stile di vita hippy non era assolutamente contemplato e che certamente ancora meno poteva essere considerato  di sinistra. Matteo racconta come conobbe Claudio e la sua arte nel 1970 dopo essere fuggito di casa prendendo da clandestino alla Stazione Centrale un treno per Amsterdam (… i runaways ...) insieme ad un gruppetto di giovani, tra i quali una ragazza tedesca conosciuta a Rimini, aveva con lei un mangianastri e alcune musicassette, tra le quali “Viaggio” di Rocchi, con “La tua prima luna” … e allora era proprio così, è l'affresco perfetto di un epoca, forse di una piccola ma vera epopea. Segue il contributo acustico (voce e chitarra) di Omar Pedrini (Timoria) con “Verso Oriente”, da “Viaggio senza vento”, album dei Timoria del 1993. 


Paolo Tofani

Uno  dei momenti più emozionanti della serata è stato quello che ha visto la performance live, su testi tratti dall'album “Un gusto superiore”, realizzato da Claudio Rocchi insieme a Paolo Tofani nel 1980, ad opera dello splendido quanto inedito quartetto composto dallo stesso Paolo Tofani / Area (sintetizzatori virtuali), Vincenzo Zitello (Arpa e Theremin), Claudio Milano / Nichelodeon (voce) e Paolo Carelli / Pholas Dactylus (voce recitante): parole e suoni totali per un'esperienza ben oltre quella puramente musicale.

Vincenzo Zitello
Pianoforte protagonista con Luca Olivieri, prima come solista quindi per accompagnare la straordinaria voce di Jenny Sorrenti (Saint Just), applauditissima nell'interpretazione de “La tua prima luna”, dal primo album del 1970Viaggio”, non senza aver prima ricordato il primo incontro con Claudio, nella mansarda a casa sua dopo una delle due serate ad una delle edizioni dei Festival al Parco Lambro organizzate negli anni'70 da “Re Nudo”, storica rivista di controcultura di Andrea Valcarenghi, parlando di vita, di musica, di sogni, di progetti. Pianistico anche il successivo contributo video con Arturo Stalteri, pianista e conduttore radiofonico che ha ricordato i numerosi incontri in RAI con Claudio, anche insieme a Franco Battiato, che ha reinterpretato “Una Fotografia”, dall'album di Rocchi “A fuoco” del 1977.


Luca Olivieri
Gian Pieretti, storico cantautore che con Claudio Rocchi ha condiviso un modo differente di concepire la canzone rimanendo influenzato tanto dalle filosofie orientali quanto da autori che negli anni '60, pur restando nel solco della tradizione folk, avevano innovato in profondità il linguaggio della canzone, come Dylan o Donovan,  ha cantato  per Claudio la sua canzone più bella e conosciuta, “Il vento dell'est”, seguita dal contributo video di Iuri Camisasca che a sua volta ha rivisitato “La tua prima luna” con grande e sincera intensità, accompagnandosi semplicemente con un piccolo harmonium. La serata è proseguita con i contributi video di Lodovico Ellena con la cover di “Questo mattino” da “Viaggio” del 1970, Walter Maioli (Aktuala) ed Eugenio Finardi e si è conclusa con il contributo speciale di Alberto Camerini, alla chitarra con Claudio Rocchi in “Volo magico n. 1”. E ancora una volta: “... Con amore, Claudio Rocchi … Buongiorno agli amanti delle buone vibrazioni ...”



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