giovedì 2 agosto 2018

Gli Archimedi – Forvojaĝi, di Andrea Zappaterra


Gli Archimedi – Forvojaĝi
New Model Label
Di Andrea Zappaterra

Da sempre l’arco ha suscitato nell’uomo un fascino particolare, sin da quando scoprì che poteva scagliare frecce con una precisione e una potenza maggiore di quanto fosse nelle sue capacità, sia quando capì che pizzicando o percuotendo corde tese queste emettevano suoni più o meno grevi o acuti, fino a poter comporre sonorità differenti in base allaccordatura e al  materiale che risuonava.
Quando ancora non esistevano amplificatori e casse acustiche scoprì che disegnando casse armoniche di legno poteva aumentare e contemporaneamente addolcire il suono fino a creare dei capolavori acustici dei maestri liutai, che ancora oggi vibrando ci trasmettono emozioni ancestrali.
Un bell’esempio di ciò che possono ancora dirci questi strumenti è costituito dagli Archimedi, nome che gioca sia sul grande genio della Magna Grecia, che sul tipo di sonorità prodotte da un violino, un violoncello e un contrabbasso, rigorosamente analogici.
Gustare pezzi anche noti eseguiti con la semplice (si fa per dire) capacità virtuosistica di questi tre musicisti riporta alla mente quelle orchestrine che abbiamo incocciato, magari  per la strada, e che ci hanno fatto soffermare incantati da tanta bravura.
E qui di bravura ce nè tanta, ogni nota è perfetta, vibrante, avvolgente, calda come solo il legno sa esserlo, piacevole per le orecchie e per lo spirito.
Album di debutto, Forvojaĝi, contiene brani che hanno fatto la tradizione del jazz, della musica classica, antica e folk in quanto non è il genere che conta ma l’esecuzione, la sonorità che ne deriva.
Per loro è un modo per vedere il presente, per trovare un loro spazio nel mondo musicale di oggi. Per questo i loro strumenti non bastano più e occorre stravolgere gli ordini e i ruoli: il violoncello diventa un bouzouki greco, un duduk armeno, una chitarra manouche; il violino si trasforma in un banjo nordamericano; il contrabbasso diviene un violino da balera, un bodhràn irlandese e una percussione sudamericana. Il tutto rispettando canoni ed eleganza come solo un trio classico sa fare.

Ecco un esempio della loro filosofia musicale…




LA FORMAZIONE

Andrea Bertino Violino
Luca Panicciari Violoncello
Giorgio Boffa Contrabbasso

I brani:

1.      AIB
2.      Agala Im Susa
3.      Seikilos
4.      Autumn Leaves
5.      Road To Columbus Say Old Man
6.      La Vie En Rose Minor Swing
7.      Zefiro Torna
8.      A Media Luz
9.      Obsesion O Pato
10. Billie's Bounce
11. Johnny B. Goode
12. Um A Zero
13. All Of Me
14.Rondò Alla Turca


Biografia
Nati nel 2015, Gli Archimedi hanno costruito la loro identità sulla sperimentazione e sull'unicità della loro formazione, un trio d’archi composto da violoncello, violino e contrabbasso. Tutti e tre gli strumenti hanno infatti in comune la musica classica, ma sono molto rare le composizioni scritte per un trio di questo tipo. Inoltre, violino e contrabbasso sono caratterizzati da una certa versatilità che li rende ugualmente apprezzati non solo nella Classica, ma anche nel Jazz e nel Folk. Diventa così possibile per il gruppo mantenere un’impostazione cameristica da trio d’archi e, allo stesso tempo, dedicarsi alla sperimentazione di brani ascritti non solo alla musica classica, ma anche al filone folk e jazz.
Lo stesso nome, Gli Archimedi, è scaturito da un calembour, facendo di Archimede una sorta di allegoria della creatività e giocando sulla prima metà del nome che rimanda palesemente agli archi. Il trio in questo modo dichiara la propria ragion d’essere, ossia la ricerca di sonorità ed equilibri (o disequilibri) nuovi, attraverso diversi linguaggi musicali.
Il trio tuttavia non si trova a metà tra i generi, ma si basa su un attento studio dei brani scelti, in cui il centro del discorso musicale è la reinterpretazione, che si risolve in uno stile unico e del tutto personale. La formazione classica dei tre musicisti acquista così nuove sfumature grazie alla spiccata originalità nell’accostamento degli strumenti. Queste due componenti fanno sì che brani classici assumano connotazioni folk, e pezzi jazz acquisiscano nuove sfaccettature scalfite dal suono acustico dei tre strumenti che a turno improvvisano e accompagnano.



 Tour (in continuo aggiornamento):

05 agosto 2018 - Pamparato (CN) Confraternita dei Disciplinandi– Torre Mondovì , Festival Dei Saraceni – ore 21
23 agosto 2018 - Ferrara, Ferrara Buskers Festival 2018
24 agosto 2018 - Brusson (AO) Chiesa Parrocchiale – ore 21.00, Monterosa Classica
26 agosto 2018 - Castino (CN) – ore 21.00, Bergolo Paese di Pietra 2018 





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