mercoledì 26 settembre 2018

Mickey E.Vil intervista Brian Devoil (Twelfth Night)


Intervista a Brian Devoil (Twelfth Night) da parte di Mickey E.Vil (The Mugshots, Radio Onda D'Urto FM). 
In fondo alla pagina è possibile ascoltare la stessa in versione audio con sottotitoli.


Amo i Twelfth Night di Fact And Fiction più di ogni altra band di Rock Progressivo – genere che seguo con passione da una vita. Ma il sincretismo in musica della band di Reading mi dà qualcosa che nessun altro riesce a darmi: la sensazione di una musica fatta senza alcuna limitazione di genere, senza alcuna aspettativa di un eventuale successo di massa. Certo, è semplicemente un'interpretazione tra le molte che spero esistano, perchè non dare una possibilità ad un disco come Fact And Fiction è a mio avviso un vero e proprio delitto. Oggi possiamo averlo in un'edizione deluxe: 3 cd e note di copertina esaustive, che soddisfano ogni curiosità a proposito di un'opera troppo misconosciuta al pubblico progressivo e non. Brian Devoil, batterista e deus-ex-machina degli affari dei Twelfth Night, ha tante cose da raccontarci... buona lettura!

Dunque, caro Brian: finalmente assistiamo alla tanto attesa ristampa di Fact And Fiction! Parliamo di questo fantastico triplo cd: il primo disco contiene il disco originale e qualche bonus track, giusto?

Corretto! Fondamentalmente sono brani registrati in studio allora, nel 1982, quando registrammo il disco originale. Registrammo un altro paio di brani che uscirono come singoli, la nostra cover di Eleanor Rigby e un brano intitolato East Of Eden, dato che alla fine decidemmo che non c'era spazio per essi sul disco. Dunque uscirono come singolo ma ora sono riuniti insieme alle altre canzoni. In più quando entrammo in studio l'idea era quella di mettere i brani in una sequenza che potesse far cambiare l'ordine delle canzoni. Abbiamo inserito la registrazione originale di Human Being, che si intitola Being Human ed è piuttosto diversa e più veloce. Inoltre c'è un piccolo “ponte” tra essa e East Of Eden, come doveva essere in origine. Dunque tutte le tracce su questo disco sono registrazioni effettuate ai Revolution studio nel 1982! 

Cosa ci dici delle canzoni live contenute sul cd numero due?

Quello che avevo in mente, dato che la mia idea era di concentrarmi sui brani di Fact And Fiction, era di focalizzare su quelle canzoni per la versione definitiva e non su altro che la band stava facendo allora, per esempio altri brani live che suonavamo. Abbiamo fatto lo stesso con le altre definitive edition e volevo concentrarmi sull'anima, le otto canzoni del disco originale. Quello che abbiamo fatto è trovare versioni live di quei brani e metterli nello stesso ordine dell'album con un paio di bonus track. Volevo mostrare come diverse line-up e in particolar modo diversi cantanti hanno interpretato i versi scritti da Geoff, perciò a parte Geoff che canta su due-tre pezzi, troviamo un paio di brani cantati da Andy Sears e un paio col nostro attuale cantante, Mark Spencer. Naturalmente si spazia dai primi concerti del 1983 con Geoff fino ai concerti del 2012 con Mark, dunque siamo riusciti a coprire tutte le principali variazioni della line-up inclusa una canzone del 2010 in cui Roy Keyworth sostituì Andy Revell. Poi la seconda versione di Fact And Fiction perchè quella che suonavamo era molto diversa rispetto a quella del disco originale. Noi quattro, scusa noi cinque la suonavamo così: voce, batteria e tre persone che suonavano le tastiere, senza alcuna chitarra per sembrare i Depeche Mode che erano popolari allora! La versione che facciamo ora è ancora diversa e basata sulle chitarre, un arrangiamento diverso ed entrambe sono sul cd. In più qualcosa dai demo originali, che parzialmente finì per diventare parte di Fact And Fiction, parzialmente altro. Fondamentalmente sono demo interessanti, inoltre c'è una versione di Creepshow – una delle nostre canzoni più famose – con un discorso piuttosto significativo che caratterizzava una delle versioni alternative che Geoff aveva in mente: un intervento intitolato After The Bomb Drops, collegato ai suoi testi di Fact And Fiction e legato alla guerra nucleare che effettivamente era una possibilità nel 1982!


Infine possiamo ascoltare fantastiche interpretazioni della vostra musica da parte di artisti come Pendragon, Galahad, Clive Nolan e molti altri...

Dopo aver avuto l'idea del disco originale e di come lo suonavamo live, ho pensato che effettivamente sarebbe stato bello concentrarsi su quei brani ancora di più mostrando come diversi artisti hanno coverizzato i brani. Ci sono delle cover, delle interpretazioni dei Pendragon, della band di Geoff – Eh! Geoff Mann Band – che hanno fatto Love Song ad esempio, a suo tempo coverizzata da Alan Reed sull'album Mannerism, con Clive Nolan: questa volta invece è con Kim Seviour per qualcosa di molto bello e diverso. Avevamo a disposizione anche molto altro materiale, inoltre Mark Spencer che suona ogni strumento ha lavorato per anni alla sua versione del disco Fact And Fiction. Anni fa mi fece sentire dei brani e io pensai che erano davvero validi e inizialmente pensai che il terzo cd avrebbe potuto contenere la sua versione dell'album perchè a quel tempo, mentre lo sviluppava, suonava davvero bene e secondo me meritava un'uscita indipendente, per i fatti suoi. Dunque gli ho detto che ci servivano un paio di brani e lui ci ha consegnato We Are Sane e una versione di Poet per cui ha chiesto a Lee Abraham, che suona coi Galahad, di partecipare. Nel mettere insieme il tutto mi sono reso conto che avevo solo un paio di brani di cui non avevo alcuna versione e Stuart Nicholson dei Galahad era entusiasta di registrare Fact And Fiction perchè agli inizi cantava pezzi dei Twelfth Night! Non so se lo sai ma quando formò i Galahad con Roy Keyworth, la band in cui suonava Roy si chiamava Sequences come la canzone dei Twelfth Night, erano nostri fan! Oggi è degno di nota, allora era così: avevano molta familiarità con le canzoni dei Twelfth Night. Tim Bowness, che è un grande artista, mi ha mandato un'email dal nulla qualche anno fa perchè ha una distribuzione chiamata Burning Shade per vendere la musica che fa; mi disse che se avessimo registrato una versione di This City avrebbe voluto cantarla! Perciò lo tenni in considerazione, lo ricontattai e per lui fu un piacere fare quel brano. L'altra versione che è davvero fantastica è di una band chiamata Coburg, guidata da una ragazza che si chiama Anastasia Coburg e ha una voce bellissima oltre ad essere una chitarrista e tastierista talentuosa. Con Dean (Baker, n.d.M.) hanno lavorato ad una versione di This City e la cosa bella è che lei ha registrato senza aver mai sentito l'originale! Quindi i suoi fraseggi delle melodie e via dicendo sono diversi e ciò è molto fresco, sentire qualcuno che interpreta le parole... beh, ovviamente la struttura è rimasta quella, messa insieme da Dean... ma le melodie vocali sono sue, molte altre interpretazioni sono più vicine all'originale! Infine l'unica cosa che mi mancava era World Without End, dunque parlai con Clive Nolan, un amico molto vicino che vedo regolarmente dato che lavora negli stessi studi (i Thin Ice, n.d.M.) dove Karl Groom (chitarrista dei Threshold, n.d.M.) ha lavorato al nostro mastering...la settimana scorsa ho parlato con Clive di ritorno da Detroit, ancora sotto jet-lag (ride, n.d.M.)! Gli chiesi se voleva fare una versione di World Without End e non solo l'ha fatta, ha creato un magnifico lavoro alla Sibelius! La cosa bella è che tutta questa gente ha fatto grandi versioni e provano amicizia nei nostri confronti, ci rispettano, non potrei essere più grato! Per me, avendo suonato il disco numero uno e le versioni dal vivo per molti anni, sentire il disco numero tre e tutte queste interpretazioni messe insieme è davvero eccitante! E credo che molte persone che hanno sentito l'album lo apprezzeranno perchè aggiunge una nuova dimensione al disco originale.

Cosa ti manca di più di un uomo e di un artista come Geoff Mann?

E' passato molto tempo da quando suonavamo con Geoff e sono 25 anni che se n'è andato, naturalmente lasciò la band nel 1983 sebbene siamo rimasti amici per i successivi dieci anni. Quello che mi manca dal mio punto di vista è che era una persona molto divertente, ti intratteneva...da un punto di vista artistico mi mancano la gamma di attività e la gamma di doti artistiche che possedeva: ha imparato da solo a suonare la chitarra semplicemente lasciandosi ispirare da quello che Andy suonava, era un pittore riconosciuto, scriveva pezzi teatrali... credo che i suoi testi non abbiano pari nella musica Rock. Voglio dire, non ho mai visto altri scrivere testi come lui, per me sono pura poesia! La sfida era che io e Geoff eravamo agli estremi opposti dello spettro musicale, nel senso che Geoff era un vero artista e io ero quello che provava a trasformare il tutto in qualcosa da poter promuovere in senso commerciale. Per Geoff era arte e basta, il che va assolutamente bene ma la band aveva bisogno di me per trasformare il tutto in realtà e credo sia una delle ragioni per le quali siamo ancora in grado di far uscire cose come Fact And Fiction! Ci siamo occupati delle cose abbastanza bene, come ho detto recentemente in un'intervista: per lo show al Barbican la musica originale è stata creata con amore e seguita con cura e di questo ne sono molto felice!

E quali sono i tuoi più bei ricordi dell'era post-Geoff?

Oh, fammi pensare... credo che i primi tempi con Andy Sears, quando si unì alla band, fossero molto eccitanti perchè si trattava di una mossa positiva per noi. Eravamo rimasti male quando Geoff decise di andarsene e dal punto di vista di una carriera musicale ci diede l'opportunità di rimetterci in pista e dunque furono entusiasmanti i primi tempi con Andy e alcuni show che facemmo per esempio in Germania. Credo che in termini di reunion, nel 2007-2008, virtualmente ogni concerto sia stato un grande evento: ricordo Tiana in Spagna, Lorelei in Germania – fantastico – Andy ed io abbiamo portato una versione della band in America per il NearFest e ci siamo divertiti un sacco, lo show al Barbican che stiamo per stampare in dvd e cd...sono stati dei momenti culminanti!

Parlavo di questa faccenda con Mike Holmes degli IQ e voglio farti la stessa domanda: credi sia corretto parlare di una nuova scena di Rock Progressivo in Gran Bretagna negli anni Ottanta?

Sì, credo non ci siano problemi in merito! Il fatto è che io ero musicalmente attivo nei primi anni Settanta, per un certo periodo ho suonato in un gruppo Punk perchè un mio amico era un manager e gli serviva un batterista, io sono entrato per un pò ed ero pronto a capire cosa succedeva in quel tipo di scena, fondamentalmente i pub e i club nel 1976. Poi si formarono band come la nostra e ovviamente i Marillion, anche i Pallas in Scozia: tutti suonavamo musica simile perchè influenzati, credo, da gente della generazione precedente. Band come Genesis, Yes, Pink Floyd erano grosse influenze per tutti noi... credo fosse evidente quello che faceva qualcuno rispetto al resto: di certo il fatto che il cantante usasse anche dei costumi aveva poco a che fare con la scena Punk e molto a che fare con quello che avveniva prima. Non ho alcun problema ad essere associato a determinate band o a una scena di un periodo particolare, tutto culminò al Marquee di Londra... nessun problema dunque!

Puoi condividere un messaggio e saluto finali con i fan italiani dei Twelfth Night?

Sono davvero dispiaciuto che sinora non siamo mai riusciti a suonare in Italia! So quanto siano appassionati i fan in Italia, so quanto fossero importanti agli inizi della carriera di band come Genesis e Van Der Graaf Generator, due delle band che più di tutte hanno influenzato i Twelfth Night. In particolare Andy Revell, Geoff ed io eravamo fan di quei gruppi per lo più! Tutto quello che vorrei dire è che spero che negli anni la nostra musica vi abbia dato piacere, siamo davvero molto grati per il supporto che ci avete dato e spero che continueremo così!



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