mercoledì 31 luglio 2019

I luoghi storici del rock a Londra-1° parte, di Corrado Canonici


La Royal Albert Hall

I luoghi storici del rock a Londra – 1
Di Corrado Canonici
Articolo già apparso su MAT 2020 nel 2013

Questa è la prima di due puntate sui luoghi storici del rock a Londra. In realtà di luoghi rock ce ne sono in grande quantità in questa città; ma non potendo scriverci un libro (per ora), ho limitato la scelta ai luoghi più leggendari. E’ impossibile non iniziare il viaggio con il simbolo assoluto della musica rock inglese nel mondo: gli studi di registrazione resi famosi dai Beatles, EMI Abbey Road.

Registratore a nastro usato dai Beatles ad Abbey Road negli anni ’60

Abbey Road si rinnova nel tempo tecnicamente, ma la struttura rimane la stessa. In special modo lo Studio 2, quello dove i Beatles (anche come solisti dopo lo scIoglimento della band) hanno registrato tutti i loro album; persino il caratteristico parquet a scaglie oblique dello Studio 2 è oggi esattamente lo stesso dove hanno camminato i Beatles - e si vede! 
Avendo portato artisti a registrare ad Abbey Road in più di un’occasione, mi è stata data la possibilità di visitare gli studi in dettaglio, scoprendo alcune chicche segrete fra cui un vecchio registratore a nastro e l’organo usato dai Beatles durante la loro carriera.

Beatles ad Abbey Road nel 1967

Abbey Road è disseminato di testimonianze dei personaggi che ci hanno registrato, una lista infinita fra cui: Kate Bush, Donovan, Placido Domingo, Ella Fitzgerald, Robert Fripp, Beniamino Gigli (!!!), Kylie Minogue, Muse, Pink Floyd, Adele
Il muro che protegge gli studi viene imbiancato regolarmente ogni paio di mesi, perché i turisti riempiono di scritte quel muretto ogni giorno, mentre stazionano davanti agli studi, fotografano e attraversano il passaggio pedonale immortalato nell’album dei Beatles “Abbey Road” (sebbene le zebre non siano dove erano all’epoca; ma ci sono solo pochi metri di distanza dal luogo originale).

Abbey Road Studios oggi

Nel passato non sempre si registrava in studio, a volte lo si faceva in luoghi diversi quando c’era bisogno di uno strumento o di un’acustica particolari. Non dimentichiamo che fino agli anni ’80 non c’era la registrazione digitale; per raggiungere uno specifico effetto o suono si doveva cercare il posto giusto. Vorrei allora menzionare un paio di luoghi, una chiesa ed una sala da concerto, connessi a due tastieristi ‘rivali’ considerati negli anni ’70 la massima espressione tecnica e musicale dei loro strumenti: Keith Emerson e Rick Wakeman.

Un giorno, nella mia vita precedente di contrabbassista, cerco un luogo dove organizzare un concerto che deve essere registrato live per un CD. Mi consigliano la Chiesa di St Giles Cripplegate, nella zona del Barbican. Una breve ricerca rivela un particolare intrigante: sull’organo di St Giles Cripplegate (qui in una foto dell’epoca) Rick Wakeman ha registrato la parte d’organo a canne di “Jane Seymour” dalle “Six Wives of Henry VIII”. Rick stesso racconta un aneddoto divertente sulla chiesa, offertagli gratuitamente all’epoca. Ma poi, durante la registrazione, il parroco parla con Wakeman svariate volte, ogni volta piagnucolante ricordando ‘per caso’ un certo problema della chiesa che ha bisogno di restauro e di fondi… Alla fine Rick (molto attento alla beneficenza, quindi contribuisce) ammette che, se avesse pagato la chiesa per la registrazione, avrebbe risparmiato!

L’organo della chiesa di St Giles Cripplegate, foto dell’epoca

Invece Keith Emerson sceglie la Royal Festival Hall, una delle celebri sale da concerto di Londra e forse del mondo; sala aperta ad eventi rock, classici, shows; rinnovata di recente, bellissima. Siamo nel 1970, primo album di EL&P, la parte d’organo a canne di “The Three Fates”: Keith sceglie appunto di registrare sull’organo della Royal Festival Hall.

C’è un’altra sala londinese famosa nel mondo, dal nome molto simile alla Festival Hall: la Royal Albert Hall
Quasi 5000 posti a sedere, la Royal Albert Hall è una sala flessibile che ospita letteralmente qualunque cosa: concerti rock (chi non ha almeno un DVD o CD live all’Albert Hall?), partite di tennis (McEnroe contro Borg una delle più popolari), opere liriche, spettacoli acquatici (!?!), concerti sinfonici.

Ma non si può parlare di rock a Londra senza menzionare ancora due sale: il centralissimo London Astoria e la Roundhouse di Camden
La Roundhouse è stata agli inizi della sua storia una vera mecca del rock, fra gli anni ’60 e ‘80 ci hanno suonato: Rolling Stones, Pink Floyd, Doors, Jeff Beck, David Bowie, Led Zeppelin, Cat Stevens, Deep Purple, Who e molti altri. 
Chiusa nel 1983, è stata riaperta negli anni ’90 completamente ristrutturata dove concerti si affiancano a Premi TV, sfilate di moda, serate private, spettacoli di arte varia. Oggi la Roundhouse non riveste lo stesso significato musicale del suo passato; ma è una sala importante e tecnicamente all’avanguardia.
L’Astoria, ora demolito per fare spazio al Crossrail (un ambizioso progetto ferroviario), era invece una vera sala rock, nel bene e nel male. Terribile backstage, puzza di urina mista a birra rendevano l’Astoria riconoscibile anche da un cieco! L’Astoria ha ospitato alcuni dei picchi della musica fra gli anni ’60 e ’90. Abbiamo provato, con una petizione firmata da moltissimi, ad evitarne la chiusura; ma purtroppo non abbiamo vinto. 
Nella foto: la tipica entrata ad angolo dell’Astoria.

Il London Astoria

Nella prossima puntata visiteremo un paio di luoghi leggendari connessi ai Pink Floyd, soprattutto uno riconoscibilissimo a qualunque appassionato rock del pianeta. Ma soprattutto si parlerà del Marquee Club, senza il quale le scene psichedelica e prog non sarebbero mai esistite. Sul Marquee ho trovato alcune foto storiche da svenimento, bellissime; vediamole insieme a febbraio.
FINE PRIMA PARTE

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