mercoledì 6 novembre 2019

The High Jackers- Da Bomb, di Gianni Sapia


The High Jackers- Da Bomb
Di Gianni Sapia
Articolo già pubblicato su MAT2020 di giugno

Mmmhhh... caldo e dolce, sensuale, lisergico, incalzante, stimolante e rilassante nello stesso tempo. Conciliante. E poi appagante, divertente, coinvolgente. Biologico e industriale. Universale. Senza tempo perché d'ogni tempo. è quello che mi piace, un tuffo nel cuore che batte. Qualcosa di pericoloso, che se lo assaggi una volta poi ti resta lì, incollato al palato per tutta la vita e copre gli altri gusti, quelli che sanno di meno. Nasce tutto dal brodo primorbluesdiale, nasce tutto da lì e tra gli anni '60 e '70 si trasforma, muta, si traveste e rende viva e tangibile la meraviglia... Ma non è finita, c'è ancora speranza. Il tempo è stato dirottato, portato fuori dai binari e nel disco dei The High Jackers viene fuori ancora quel tempo magico, "quella volta che". E niente sa di passato, ma nemmeno di presente, né di futuro, perché è musica dell'anima, senza tempo, musica che conquista il cervello e indebolisce la razionalità, senza spazio. C'è rock e tutta la black music in Da Bomb dei The High Jackers. C'è odore d'ottone e valvole elettriche. Due righe "rubate" direttamente a loro per presentarli formalmente:

"The High Jackers, i dirottatori, è un marchio creato da Mr. Steve (Stefano Taboga) cantante e bassista dei The Mad Scramble.
Nasce come band che raduna un compendio di vari musicisti di diverse estrazioni e percorsi musicali, uniti da una passione comune: FARE OTTIMA MUSICA proponendo un prodotto che spazia tra vari generi tra cui rock, blues, soul e R&B. Data la flessibilità del gruppo, si propone in diverse formazioni, dal duo alla big band, riarrangiando ogni volta i pezzi dei vari set.

Il 2019 è l’anno del loro primo album “Da bomb” pubblicato per Toks Records e Music Force."


BAND:

Steve Taboga (voce, basso, chitarra, autore), Marzio "scoot" Tomada (basso e voci), Alberto Pezzetta (organi e sintetizzatori), Emanuele Filippi (pianoforti), Fabio " Fabulous" Veronese (pianoforti), Jeremy Serravalle (organi e sintetizzatori), Alan Malusa' Magno (chitarra e voce), Andrea "Cisa" Faidutti (chitarra e voce), Johnny Paper (chitarre), Filippo Orefice (Sax), Mirko Cisilino (tromba), Pablo de Biasi (batteria), Marco "magic" D' Orlando (batteria)

Reso il giusto plauso si torna all'emozione. Ricomincio, perché 'sto disco l'avrò già sentito tre volte di seguito, mentre studiavo i ragazzi di Udine e ogni volta che ricomincio la magia si rinnova e il tempo è annientato. Il disco parte con una canzone da viaggio, on the road e non poteva essere diversamente. Burgers and Beers mette in moto la decappottabile e il viaggio comincia. Il vento porta via i pensieri che le immagini d'intorno dettano alla fantasia.  E si continua con If I Don't Have You e nello specchietto retrovisore il sorriso di James Brown, seduto sul sedile posteriore, con le braccia larghe. Going Crazy è una canzone che mi fotte. Si porta dentro quegli spigoli che uso per grattarmi la mente e quelle rotondità che mi eccitano l'altra mente che poi non posso più farne a meno. La sensualità di Sunshine si respira fin da subito. Libera i sensi e cerchi un corpo da toccare o un vecchio whisky da assaggiare o mare da annusare e sogni da guardare. La gioiosa Everybody's Burning gode di crescendo succulenti e apre la porta all'incalzare di Stunned and Dizzy, canzone figa un bel po'. è quella che ti prende per un braccio e ti butta in mezzo alla pista, che tu non volevi, ma poi quando ci sei in mezzo ti piace e non vedi l'ora di rifarlo. Hush Now è il momento riflessivo, il lato romantico, intenso, psichedelico in certi momenti. E si torna a scoppiettare con Live It, il pezzo più fumettistico dell'album. My New Paradise è un altro brano on the road, ma stavolta in città, di notte, tra vie affollate di vita notturna e strade desolate che fa da apripista a The Wrong Side Of the Street, pezzo intenso dall'interiorità evidente. Collo e piedi tornano a tenere il tempo con l'inizio di You Make Me Mad, un funky-rap e chissà quant'altro, che ribadisce l'incollocabilità temporale dell'album, pur essendone chiara la radice, che gode di un assolo di chitarra succoso. Un ultimo pezzo, ancora uno, perché di buona musica non si è mai sazi. Allora This Is The Sound (Da Bomb) per chiudere con gusto e godimento. Quindi ci siamo. è proprio finito. Da Bomb dei The High Jackers fa parte senza dubbio di quei dischi che non ti stancano mai, come la musica che ripropone, immortale, senza tempo, anzi, di più, che fa il tempo, lo caratterizza. Questi super musicisti di Udine ci riportano a spasso tra New Orleans, Chicago, San Francisco, Memphis in quegli anni di cuori in fermento e lo fanno con l'anima dipinta di blues. Thank you so much!





Credits:
Artista: The High Jackers
Autore dei brani: Stefano Taboga
Editore: Music Force / Toks
Etichetta: Music Force / Toks
Catalogo: MF 072 / Toks 001

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