venerdì 29 maggio 2020

Ricordando Jeff Buckley nell'anniversario della sua scomparsa


Il 29 maggio 1997 moriva per annegamento Jeff Buckley, cantautore, chitarrista, figlio di Tim Buckley, altro grande cantautore statunitense.

Il suo album "Grace", considerato da molti un capolavoro, rimane il suo testamento.

Per non dimenticare…
Wazza


La sera del 29 maggio 1997, mentre si stava dirigendo presso gli studi di registrazione, passando lungo le rive del Wolf River, Jeff Buckely chiese all'autista di fermarsi, avendo voglia di fare un bagno. Già in precedenza aveva nuotato in quelle acque, quindi si immerse nel fiume, arrivando fino ai piloni del ponte dell'autostrada (canticchiando il ritornello di "Whole Lotta Love" dei Led Zeppelin) nello stesso momento in cui un battello stava transitando, creando un gorgo che probabilmente lo risucchiò. Il cantante scomparve dalla vista dell'uomo che era con lui, che chiamò la polizia che (pur avendo ordinato un dragaggio della zona) però non trovò nulla. Il corpo verrà trovato solo il mattino del 4 giugno, avvistato da un passeggero del traghetto American Queen, impigliato tra i rami di un albero sotto il ponte di Beale Street, la via più importante di Memphis.


Figlio del cantautore Tim Buckley, Jeff riscosse in vita la maggior fetta di fama in Francia e Australia e poi, dopo il suo decesso, in tutto il mondo, tanto che i suoi lavori rimasero famosi nel tempo e appaiono regolarmente nelle classifiche delle riviste di settore.

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