lunedì 8 giugno 2020

Arbëreshe Folk song - Si Trendafile (From albanian song Bilbili) - Max Fuschetto & Antonella Pelilli

Antonella Pelilli, cantante e poetessa

Il periodo complicato che stiamo vivendo ha lasciato tempo per riflessioni supplementari e per l’elaborazione di sentimenti e pensieri che riportano all’essenza della vita.

Ma c’è chi possiede una struttura mentale predisposta a questo esercizio e, in fondo, l’artista è denominato tale proprio per la sua capacità di cogliere ciò in cui non riesce la persona “comune”, mettendo a diposizione della collettività le conclusioni a cui è arrivato, smuovendo le acque, toccando nell’intimo, spingendo ogni singola anima a trasformarsi e creare, una sorta di rapporto osmotico che lega le menti pensanti.

Guardando il video a seguire, raccontato nel suo iter da Max Fuschetto - autore delle musiche -, si ritorna alle origini, e l’affascinante ambientazione proposta - l’Albania, le sue tradizioni e la sua cultura - diventa l’occasione per rivivere la propria terra, per accorciare le distanze, per pensare ad una unione geografica che si fa fatica a rendere effettiva, qualunque siano le coordinate spaziali di riferimento.

Momenti aulici, ritualità, immagini e parole… tutto condensato in pochi minuti in cui la voce soave di Antonella Pelilli diventa guida di un lunghissimo percorso temporale, con una conduzione musicale di alta classe, una proposizione minimalista che riesce ad amplificare a dismisura i concetti di cui si nutre.

Una vecchia canzone pop degli anni ‘80 - spesso valutata erroneamente nel suo intrinseco significato -, sottolineava la potenza trasformativa dell’arte, arrivando alla conclusione che, davanti ad una tela da pittore vuota, puoi/devi spingerti a sognare e, se avrai il vento giusto dalla tua, la tela ben presto si riempirà, basterà solo aspettare!
Mi piace pensare che messaggi come quello regalato nel video portino giovani e meno giovani ad usare il tempo passato, unito al quotidiano, per riempire la propria tela, perché è certo, ognuno ne possiede una!

Athos Enrile


Così descrive il video nei dettagli Max Fuschetto…

Questo video è il risultato di un lungo percorso che ha incontrato persone, luoghi, culture, suoni, musiche. Grazie al percussionista e leader delle Percussioni Ketoniche, Giulio Costanzo, ho conosciuto diversi anni fa Antonella Pelilli.
Antonella è l’erede di una lunga genìa di cantantesse come Silvana Licursi per il canto in lingua arbereshe.
Nella sua voce, nelle sue vibrazioni, si avverte la stratificazione dei tempi e delle culture: dell’Est, del Medio Oriente, anche dell’opera italiana. Antonella ricama textures e ha il dono della poesia che si fa suono e forma musicale. Insieme, in alcune pagine di Sùn Ná, ci siamo avventurati verso originali riletture del canto di tradizione, ma abbiamo anche tanto inventato di nuovo. Ne è nato il lavoro Les Roses d'Arben, con Andrea Chimenti, attenzionato anche da emittenti internazionale come la Funkhause Radio di Berlino, la prima emittente della ex DDR.

Nel 2018 il nostro lavoro incontra un altro altrettanto importante per le culture balcaniche in Italia: Cristiana Lucia Grilli, giovane regista, ha intrapreso un lungo viaggio alla riscoperta de le antiche comunità italo-albanesi stanziate nell’Italia meridionale e insulare già dal sedicesimo secolo. Nasce il docufilm "Adriatico, il mare che unisce ", con alla regia la stessa Grilli e alla fotografia Francesco Toscano, documentario che, tra l'altro, raccoglie anche i contributi di Goran Bregovic intervistato a Zurigo.

Arriviamo al 2020: l'arte di Antonella Pelilli, la magia delle riprese di Cristiana Lucia Grilli , la composizione di Max Fuschetto, che si muove tra i linguaggi colto e popular con uno stile riconoscibile e personale, si incontrano per dar vita a “Si trendafile”, Le Rose”, un videoclip che racconta l'Albania (Si trendafile infatti rielabora un antico canto albanese conosciuto e ripreso dalle comunità arberesh italiane ), i suoi paesaggi, i riti, gli spazi sacri e quelli quotidiani nel linguaggio muto della musica e delle immagini.




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