LINO CAPRA VACCINA – “SINCRETICO
MODALE”
Di Andrea Pintelli
Mi ero già occupato in passato delle opere rilasciate dal maestro Lino Capra Vaccina (es. articolo su “Perpetual Possibility”) e oggi, con rinnovato spirito, ho il piacere di scrivere del suo nuovo lavoro intitolato “Sincretico Modale”.
Passo
primo:
sincrètico agg. [tratto da sincretismo] (pl. m. -ci). – 1. Di sincretismo,
relativo al sincretismo (più com. sincretistico). 2. In psicologia, percezione
s. (fr. perception syncrétique), quella che, nella psiche infantile, accoglie
la realtà esterna non nei suoi particolari ma nel suo insieme, globalmente
(corrisponde alla funzione di globalizzazione).
Passo secondo: la musica modale è una concezione musicale basata su scale dette scale modali, ed una pratica di sviluppo della musica che si concretizza nei modi, secondo criteri caratteristici propri dell'approccio modale, differenti da quelli della musica tonale, che è basata sulle regole della tonalità e della armonia tonale.
Ecco, giusto per
iniziare in maniera chiara, ma non semplice, siccome le musiche del maestro non
sono per tutti, ma solo per coloro che vogliono corrispondere al proprio sé un
percorso ricco e sapiente.
Max Marchini, patron della benemerita Dark Companion Records, che ha prodotto e pubblicato questo disco, ci spiega il “suo” “Sincretico Modale”:
“Un passo avanti decisivo, una nuova pietra miliare nella straordinaria discografia di Lino Capra Vaccina. Un album di iridescente introspettività; un mandala di suoni inauditi, una nuova via per il minimalismo contemporaneo. La mia collaborazione con Lino mi ha portato a scoprire anfratti, riflessi e rifrazioni della musica che non conoscevo oppure, peggio, trascuravo. Grazie alla nostra collaborazione professionale e artistica è nata anche una sincera amicizia personale estesa alla mia famiglia: da Lino è sempre arrivato un discreto consiglio, uno spunto di riflessione sommesso quanto autorevole in tanti momenti difficili. Quando entriamo in studio per un nuovo album, mi chiedo dove possa arrivare considerando la qualità e la ricerca lavoro precedente. Ogni volta, inclusa la presente, la sorpresa dell’inaspettato percorso intrapreso mi apre nuovi orizzonti. Alle percussioni e al vibrafono Lino aggiunge il pianoforte e immediatamente ne piega le essenze, le meccaniche ed i legni alla propria unica semantica. Il pianoforte di Lino Capra Vaccina è “suo” e profondamente diverso. Uno strumento classico che diviene una sonda nuova per esplorare gli interstizi infiniti che avvolgono il suono e il silenzio.”
Sipario
aperto con “Armonie della mente” e, d’accordo con quanto dice
Max, si rivela la ricerca introspettiva, la funzionalità del profondo sentire,
come dice il titolo sono armonie che abbiamo dentro di noi, forse non solo
nella mente, che stanno solo aspettando di essere rivelate. Sono passaggi
pianistici di primo livello, a tratti scarni ma con un peso specifico importante.
Un mondo rivelato grazie alla musica, all’arte tutta.
“Arcana
persistenza”, ciò che non vuole o non può andarsene dal nostro io,
oppure ciò che non vogliamo o non possiamo eliminare e ne farà parte per
sempre. Riflessi lontani rimandati al presente del pensiero. Le percussioni di
Lino Capra Vaccina, qui coadiuvate dall’oboe di Camillo Mozzoni, vanno oltre
l’espressività, descrivono l’essenza di un trascorso, di una visione, di un
suono, in maniera mirabile e onirica. Avvolgente ma liberatoria, è un insieme
di pollini che volano nell’aria dei nostri ricordi.
“Percezioni
dell’essere” è estesa, quasi un’infinita immagine in movimento che il
nostro sentore non può racchiudere in un significato conosciuto. Di fatto un
aggettivo che ancora non è nato per rappresentare tanta grazia senza orizzonti.
La si può chiamare musica minimalista, contemporanea, avanguardista, come
meglio possa piacere. Ma non la si può definire, non la si deve racchiudere in
un solo significato. Impossibile. Qui si va ben oltre il definito. Poetica del
XXI secolo.
“Persistenza
della memoria” annovera la sagacia di quel miracolo chiamato ricordo,
come affrontare nuovamente un discorso o un percorso, non tanto in forma
statica (come suggerirebbe il povero cristo), ma tramite il movimento
dell’emozione. Quindi il cupo o il gioioso, i chiaroscuri o i colori, (quasi)
tutto torna a galla per rifarsi vivo. Non fuggire da sé stessi è il vero
coraggio: parlarci è da eroi.
“Sincretico modale”, ultima traccia, ha inizio quasi irruente, per poi stemperarsi in sonorità che Erik Satie potrebbe aver creato un secolo dopo la sua dipartita. Come suggerito dal primo passo prova di percezione in maniera globale, d’insieme, ovviamente insieme ai dettami della musica modale, spiegata brevemente nel secondo passo. Non di facile applicazione, ma di sicura presa, per un risultato concreto da applicare, talvolta, nella quotidianità. Un mantra che aiuta nella direzione del voler esistere a tempo indeterminato. Una luce che non si spegne.
La mia speranza è che Lino Capra Vaccina possa rappresentare dal vivo questa sua opera, perché sarà come dare e ricevere energia primordiale.
Tracklist
(cliccare sul titolo per ascoltare):
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