Che impatto hanno i concerti sull’ambiente?
Fonte: https://energia-luce.it/news/impatto-ambientale-concerti/
Articolo di Margherita Ferrari (redattrice papernest.com)
Dai concerti dei cantanti internazionali fino
alle fiere e sagre locali, l’organizzazione di un evento e il suo sviluppo ha
un forte impatto ambientale.
Infatti, dietro allo svolgimento di un evento
ci sono una serie di procedure, ciascuna delle quali provoca conseguenze più o
meno devastanti per l’ambiente.
Se teniamo in considerazione lo spostamento
dell’attrezzatura, gli effetti scenografici, l’installazione degli impianti
elettrici e acustici, l’inquinamento di rifiuti prodotti dai partecipanti e il
loro smaltimento, possiamo facilmente intuire che l’organizzazione di eventi
avrà, per forza di cose, un impatto ecologico negativo.
Tuttavia, non si parla solo di inquinamento
atmosferico, bisogna infatti tenere conto anche dell’inquinamento acustico e
luminoso.
Ma quanto inquina realmente un concerto?
L’ammontare di CO2 emessa durante un concerto
non è costante, essa dipende da molti fattori, i quali possono avere un impatto
più o meno grave sul pianeta. Uno degli elementi determinanti è sicuramente la
dimensione dell’evento, in particolare il numero di partecipanti che possono
essere ospitati.
Lo studio svolto dal Green Touring Network ha
provato a rispondere a questa domanda. Ha stimato che la musica dal vivo genera
circa 670.000 tonnellate di CO2 all’anno. Questo significa che, per ciascun
partecipante, la quantità di anidride carbonica emessa varia dai 2 ai 10 kg di
CO2. Quindi, se consideriamo un concerto con 50.000 spettatori, questo
genererebbe dai 100.000 ai 500.000 kg di CO2 che equivale a 30 voli andata e
ritorno da New York a Londra.
Le principali cause di tali emissioni sono
dovute, in primo luogo, alla sede in cui si svolge il concerto con una
percentuale del 34%, seguito dai trasporti (privati o pubblici) con il 33% e la
produzione di merchandising con circa il 12%.
Per esempio, recentemente, in seguito alla
seconda edizione del tour di Jovanotti (Jova Beach Party), sono state rivolte critiche
al cantante con riferimento ai luoghi scelti per i concerti. Infatti, per
ciascuna tappa del tour, è stata individuata una spiaggia che potesse ospitare
un numero elevato di partecipanti, lontano dai centri abitati. Questo comporta
l’utilizzo di auto o autobus per recarsi sul luogo dove si terrà il concerto e
dunque aumentare l’emissione di anidride carbonica.
Quali saranno gli sviluppi nei prossimi anni?
Negli ultimi anni e in particolare in seguito
alla pandemia da COVID-19, l’interesse dei cittadini nel salvaguardare
l’ambiente è cresciuto drasticamente.
Il timore per il nostro pianeta sta aumentando
e tutto ciò ha portato i cittadini ad essere più attenti e responsabili,
aumentando la loro disponibilità ad adottare pratiche volte a ridurre l’impatto
ambientale.
Uno studio condotto a livello Europeo, ha
dimostrato che il 70% dei partecipanti è disposto a prendere mezzi di trasporto
pubblici funzionanti se questo riducesse l’emissione di anidride carbonica e,
circa il 50% sarebbe disposto a pagare un prezzo del biglietto più alto per
risparmiare energia elettrica.
Per non dover rinunciare definitivamente a
questi momenti di socializzazione e condivisione, quello che dobbiamo realmente
domandarci è:
“È possibile organizzare concerti ed eventi in
modo sostenibile e ridurre drasticamente l’impatto ambientale?”
Come possiamo aiutare?
Sono numerose le iniziative e le idee messe in
pratica per rispondere a queste domande. In particolare, le alternative e
soluzioni più sostenibili sono volte a ridurre la circolazione di bicchieri in
plastica usa e getta. Il progetto prevede di mettere a disposizione bicchieri
acquistabili temporaneamente su cauzione, dando la possibilità di restituirli
una volta finito l’evento e riottenere i soldi indietro.
Ci sono soluzioni che riguardano anche il
trasporto: incentivare l’uso dei trasporti pubblici, aumentando la loro
frequenza ed estendendo l’area di copertura. Altre soluzioni riguardano la
presenza di contenitori per la raccolta differenziata o l’utilizzo di energia
elettrica sostenibile sui palchi, tramite l’utilizzo di pannelli fotovoltaici.
Un esempio sono i Coldplay, gruppo inglese che
nel 2019 aveva annunciato il rinvio del loro tour fino a quando non sarebbe
stato possibile trovare soluzioni per rendere sostenibili i propri concerti. In
seguito, il gruppo ha adottato nuove tecnologie per ridurre l’emissione di CO2,
quali l’utilizzo di pavimenti cinetici che permettono ai fan di produrre
energia elettrica ballando su di essi.
Queste iniziative saranno sufficienti a far fronte
alla crisi climatica in cui stiamo vivendo? Quale sarà il futuro dei concerti?
Per ora quello che possiamo fare è adattare le nostre abitudini e iniziare a
contribuire per salvaguardare il nostro pianeta.