È morto a 77 anni Jim Gordon,
batterista dei Derek and the Dominos, nonché turnista di lusso della scena
americana degli anni ’60 e ‘70. Gordon era stato diagnostico come schizofrenico
ed era in carcere per aver ucciso sua madre nel 1983. È morto di cause
naturali.
Gordon ha suonato nei Derek and the
Dominos - per cui ha co-scritto 'Layla' - e nei Traffic, ha fatto parte della
Wrecking Crew e collaborato con Lennon, Harrison, Waits e molti altri prima
dell'omicidio. Ha poi trascorso il resto della vita in prigione con una
diagnosi di schizofrenia
Gordon è meglio conosciuto per essere
stato il batterista dei Derek and the Dominos, supergruppo blues rock formato
con Eric Clapton, Bobby Whitlock e Carl Radle, per il quale ha contribuito alla
scrittura, insieme allo stesso Clapton, di Layla, curandone la melodia di
pianoforte su cui si costruisce la seconda parte del brano. Whitlock però, in
passato, ha sostenuto che il suo compagno di band avesse plagiato quella parte
da una composizione della sua ex ragazza del tempo, Rita Coolidge, che in
seguito denunciò Gordon per violenze e abusi.
Prima di Layla and Other Assorted Love Songs, l’unico album pubblicato dai Derek and the Dominos, Gordon è
stato membro della Wrecking Crew, il celebre gruppo di turnisti di Los Angeles
che tra gli anni ’60 e ’70 contribuì alla registrazione di innumerevoli
successi capaci di raggiungere i primi posti della classifica americana, nonché
a costruire il celebre wall of sound di Phil Spector e a incidere Pet Sounds
dei Beach Boys. Inoltre, Gordon, oltre ad essere stato brevemente ai
tamburi per i Traffic, ha registrato brani per John Lennon, Cher, Byrds, Joan
Baez, Alice Cooper, Steely Dan, Tom Waits, George Harrison, Yoko Ono, Tom Petty
and the Heartbreakers, Neil Diamond e molti altri.
A partire dalla metà degli anni ’70, Gordon ha iniziato a sviluppare dipendenze importanti con alcool e droghe. «Credo di essere stato un alcolista» aveva raccontato a Rolling Stone US nel 1985, «Prima bevevo tutte le notti, ma non la mattina. La mattina passava all’ago. Quando ho smesso con l’eroina, ho iniziato a bere tutto il giorno». Nello stesso periodo Gordon ha iniziato a sentire delle voci ed è stato ricoverato in un ospedale psichiatrico.
Il 3 giugno 1983 Gordon ha assassinato sua madre, Osa Marie Gordon, con un martello e un coltello da macellaio. L’anno successivo è stato condannato a 16 anni di prigione dove però è rimasto per il resto della sua vita. «Non avevo alcune interesse ad uccidere mia madre», ha raccontato sempre in quell’intervista del 1985, aggiungendo: «Volevo star lontano da lei. Non avevo altra scelta. Così è andata, era come se fossi stato posseduto. Lei voleva che la uccidessi, per lei è stata una liberazione».
Nessun commento:
Posta un commento