giovedì 16 marzo 2023

È morto Jim Gordon, il batterista di Eric Clapton che uccise la madre


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È morto a 77 anni Jim Gordon, batterista dei Derek and the Dominos, nonché turnista di lusso della scena americana degli anni ’60 e ‘70. Gordon era stato diagnostico come schizofrenico ed era in carcere per aver ucciso sua madre nel 1983. È morto di cause naturali.

Gordon ha suonato nei Derek and the Dominos - per cui ha co-scritto 'Layla' - e nei Traffic, ha fatto parte della Wrecking Crew e collaborato con Lennon, Harrison, Waits e molti altri prima dell'omicidio. Ha poi trascorso il resto della vita in prigione con una diagnosi di schizofrenia

Gordon è meglio conosciuto per essere stato il batterista dei Derek and the Dominos, supergruppo blues rock formato con Eric Clapton, Bobby Whitlock e Carl Radle, per il quale ha contribuito alla scrittura, insieme allo stesso Clapton, di Layla, curandone la melodia di pianoforte su cui si costruisce la seconda parte del brano. Whitlock però, in passato, ha sostenuto che il suo compagno di band avesse plagiato quella parte da una composizione della sua ex ragazza del tempo, Rita Coolidge, che in seguito denunciò Gordon per violenze e abusi.

Prima di Layla and Other Assorted Love Songs, l’unico album pubblicato dai Derek and the Dominos, Gordon è stato membro della Wrecking Crew, il celebre gruppo di turnisti di Los Angeles che tra gli anni ’60 e ’70 contribuì alla registrazione di innumerevoli successi capaci di raggiungere i primi posti della classifica americana, nonché a costruire il celebre wall of sound di Phil Spector e a incidere Pet Sounds dei Beach Boys. Inoltre, Gordon, oltre ad essere stato brevemente ai tamburi per i Traffic, ha registrato brani per John Lennon, Cher, Byrds, Joan Baez, Alice Cooper, Steely Dan, Tom Waits, George Harrison, Yoko Ono, Tom Petty and the Heartbreakers, Neil Diamond e molti altri.

A partire dalla metà degli anni ’70, Gordon ha iniziato a sviluppare dipendenze importanti con alcool e droghe. «Credo di essere stato un alcolista» aveva raccontato a Rolling Stone US nel 1985, «Prima bevevo tutte le notti, ma non la mattina. La mattina passava all’ago. Quando ho smesso con l’eroina, ho iniziato a bere tutto il giorno». Nello stesso periodo Gordon ha iniziato a sentire delle voci ed è stato ricoverato in un ospedale psichiatrico.

 

Il 3 giugno 1983 Gordon ha assassinato sua madre, Osa Marie Gordon, con un martello e un coltello da macellaio. L’anno successivo è stato condannato a 16 anni di prigione dove però è rimasto per il resto della sua vita. «Non avevo alcune interesse ad uccidere mia madre», ha raccontato sempre in quell’intervista del 1985, aggiungendo: «Volevo star lontano da lei. Non avevo altra scelta. Così è andata, era come se fossi stato posseduto. Lei voleva che la uccidessi, per lei è stata una liberazione».





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