venerdì 5 maggio 2023

Fiamma Dallo Spirito: "Sabba", commento di Fabio Rossi


Commento di Fabio Rossi

Artista: Fiamma Dallo Spirito

Album: Sabba

Genere: Horror Rock

Anno: 2023

Casa discografica: Black Widow Records

Tracklist:

1.       Initiatio Sagae

2.       Povero Lui

3.       Agonia

4.       Profezia

5.       Sabba

6.       Dannazione

7.       Povero Lui (strumentale)

8.       E Dio Creò l’Amore



Line Up

Fiamma Dallo Spirito: voce solista;

Federico Bergamini: Organo a canne, Organo Eminent, Minimoog, Pianoforte, Clavicembalo;

Fiamma Dallo Spirito, Federico Bergamini e Fiammetta Bertolazzi: Cori

Orchestra del Maestro Bergamini: Chitarra 12 corde, Chitarra Elettrica, Basso, Batteria, Percussioni. 


E pazzia di una mente malata

Come sussulti di terremoto

Patti neri, Divini Sabbah”

(liriche tratte da Agonia)


L’indubbio merito da ascrivere ai nostrani Jacula è stato quello di interpretare musicalmente alla perfezione il culto per l’horror che imperversava negli anni Settanta. In questo contesto nasce l’opera magna Tardo Pede In Magiam Versus, concepita nel 1972 e che a distanza di oltre mezzo secolo continua ad affascinare e terrorizzare gli ascoltatori. Un capolavoro non famoso come Profondo Rosso dei Goblin e relegato nell’underground, ammantato perennemente di quell’ambientazione cupa e imperscrutabile che ammalia gli intenditori dell’horror rock. La cantante in quel disco era la misteriosa Fiamma Dello Spirito. Per anni si è dibattuto sull’identità di quest’artista erroneamente identificata in Doris Norton. In realtà si trattava dell’avvenente Vittoria Lo Turco, l’allieva prediletta del maestro Federico Bergamini.

Registrato il 14 novembre 1975 e mai pubblicato, “Sabba” è l’ideale seguito di “Tardo Pede In Magiam Versus”.

La solita solerte Black Widow Records si è presa la briga di diffondere questa gemma che altrimenti sarebbe rimasta sepolta per sempre. Il disco è attribuito a Fiamma Dallo Spirito, in altre parole Vittoria Lo Turco, la vampiressa dal viso d’angelo, e conserva inalterato la stessa arte seduttiva dell’illustre predecessore. Si tratta di un genere non adatto a tutti che delizierà gli amanti della magia, dell’esoterismo, dell’occultismo, ma anche chi è in grado di apprezzare le indiscusse doti vocali, sovente recitative, di Vittoria che ben si attagliano con la maestria di Federico Bergamini e della sua orchestra. Sabba, il disco perduto, è un’opera complessa, sperimentale, talvolta incline al progressive, destinata a chi è spinto dalla curiosità e dalla voglia di incantarsi con l’atmosfera che solo la musica degli anni Settanta sapeva creare.

 





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