giovedì 11 maggio 2023

Waking Sleeper Band – "Planetarium", commento di Luca Paoli



Waking Sleeper Band – Planetarium

(Black Widow Records, 2023)

Di Luca Paoli

 

Un viaggio tra i pianeti, nel cosmo più profondo, l’affascinante studio delle stelle che da secoli affascina studiosi, scienziati e uomini di diverse religioni.

Questo argomento è alla base di “Planetarium”, terzo disco dei Waking Sleeper Band, che chiudono una trilogia iniziata con “The Waking Sleeper” del 2012 a nome di Maurizio Antognoli e “Form & Appearance” del 2016.

 


Un po’ di storia per chi non li conoscesse…

La band prende forma nel dicembre 2012 a Genova e, nello stesso anno esce il loro omonimo primo CD, che viene presentato dal vivo in diverse occasioni, in particolare a marzo 2013 al Teatro La Claque di Genova, al FIM di Villanova d’Albenga e al Muddy Waters di Calvari (Ge) a fine maggio, ed in seguito al Garden dell’Hotel Europa a luglio dello stesso anno.

All’inizio del 2014 la band partecipa ad un rock contest al Teatro La Claque di Genova, per poi prendere parte, il 17 maggio, al 2° Riviera Prog Festival in occasione del Fim di Genova al Palasport.

A partire da Settembre 2015, la Waking Sleeper Band inizia le sessioni di registrazione del nuovo progetto musicale legato ad Oscar Wilde, “Form & Appearance”, pubblicato il 15 Aprile 2016, a cui sono seguiti diversi spettacoli di presentazione, come la versione acustica presso Palazzo Imperiale il 15 aprile, il live al Balera il 20 maggio, il concerto al Teatro Carignano il 19 giugno, il live unplugged al Garden dell’Hotel Europa a Rapallo il 16 luglio ed infine il 9 di dicembre la Waking Sleeper Band in concerto al Teatro Von Pauer, occasione per presentare in anteprima il videoclip del nuovo singolo “Show me”, tratto dall’album “Form & Appearance”.

Nel 2018 e 2019, quali anticipazioni del nuovo cd sono stati pubblicati i due singoli “Planetarium” ed “Astral Mathematics”, facenti parte del nuovo “concept”.

Due mondi solo apparentemente così distanti tra loro: la musica e l’astronomia, ancora una volta nell’ottica della multidisciplinarietà di un progetto. 

“Planetarium” è un concept album che si muove all’insegna di un rock progressivo che affonda le sue radici principalmente nel neo prog degli anni ’80 e, se devo fare dei paragoni, citerei gli Yes (per le armonie vocali) ed i Marillion.

Ma non pensate che sia una scopiazzatura da quanto prodotto dalle band sopra citate perché i Waking Sleeper Band sanno bene come proporci le loro composizioni, aggiornandole con suoni attuali e con una vena progressiva che li porta a sperimentare, portando nel presente un menù non certo facile da proporre.

La band attualmente è composta Maurizio Antognoli al pianoforte e alla voce, Marco Fuliano alla batteria, Simone Carbone al basso, Andrea Kala alla chitarra elettrica e Roberto Ferrari al synth ed alle tastiere.

Il fiore all’occhiello del disco sono, come scritto sopra, le armonie vocali molto ben architettate ed i tessuti di tastiere dove si insinua spesso una ottima chitarra ed una sezione ritmica precisa nell’adattarsi ai vari umori all’interno di ogni brano.

Non ho informazioni riguardo I testi dei brani perché non sono in possesso del booklet di riferimento, quindi riporto quanto scritto sul comunicato stampa.

Sul piano dei contenuti espressi dai testi dei brani presenta un viaggio spazio-temporale di 10 brani nel nome del new progressive rock tra la musica e l’astronomia, un desiderio di raccontare attraverso la musica stessa il suono dei pianeti, la visione umana dell’universo e l’evoluzione delle teorie che hanno provato ad interpretarlo e descriverlo come certo e inconfutabile, un percorso che parte da Pitagora, Aristotele, Archimede e Tolomeo per giungere sino all’età moderna con Copernico, Galileo, Keplero e Newton, approdando quasi ad oggi con Einstein ed Hawking.

Ad ogni brano del progetto viene associato uno scienziato e le sue relative teorie astronomiche, dove vengono di volta in volta citate le più conosciute visioni del cosmo, dalla teoria eliocentrica a quella geocentrica, dalla relatività ai buchi neri”.

A livello musicale ho apprezzato particolarmente Astral Mathematics, secondo singolo uscito ad anticipare l’album, con una gran bella melodia ed un ritornello che ti si appiccica addosso grazie anche al bel gioco di voci ed il bel solo di chitarra finale; e ancora All Around The Sun, dal gran tappeto tastieristico e molto vicino agli Yes con tutta la band che offre il meglio di sé, ma è veramente difficile trovare un brano migliore dell’altro, tutto funziona molto bene così, come la ruggente Relative e la lenta e piena di phatos Falling Eternally, dominata dal pianoforte e cantata con trasporto da Maurizio Antognoli.

Tutte le tracce sono veramente di ottimo livello e quindi consiglio di ascoltare il disco dall’inizio alla fine, così da poter percorrere con loro il viaggio tra i pianeti e assaporare nel modo giusto il sound che con gusto e qualità viene proposto all’ascolto.

Se amate il rock progressivo con un grande accento sulla melodia questo disco non vi deluderà assolutamente.

 

FORMAZIONE: 

Maurizio Antognoli, Pianoforte e Voce

Marco Fuliano, Batteria

Simone Carbone, Basso

Andrea Kala, Chitarra elettrica

Roberto Ferrari, Synth, Tastiere 






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