domenica 31 marzo 2024

Matteo Sau-commento all'album "Quanto mi costa la felicità"


Quanto mi costa la felicità, Matteo Sau

La Stanza Nascosta Records


Secondo lavoro in studio per il cantautore cagliaritano Matteo Sau, Quanto mi costa la felicità”- prodotto e distribuito da La Stanza Nascosta Records- è la dimostrazione che il cantautorato italiano gode di ottima salute.

Una camminata, a volte una corsa, in una dimensione autentica, senza sovrastrutture.

Un racconto, che si percepisce subito sincero, di stati d’animo a volte difficili da decodificare perché ambivalenti come la vita sa essere. Ambivalenti come quella felicità che rincorriamo, chiedendoci spesso su quale altare la sacrifichiamo: quello dell’abitudine, come in Eggià, dove la voglia di scappare si scontra con la paura di cambiare e (forse) con un attaccamento reale; quello dell’assenza di prospettive, come in Solito tango …

Microstorie per una narrazione che assume una valenza universale, vestendosi, di volta in volta, di rock, di milonga, di tango, di valzer, passando per il blues.

I testi, illuminati da folgorazioni aforismatico-antropologiche (una su tutte: negli addii non c’è poesia), disegnano una quotidianità che rivela bagliori di poesia anche nella sua prosaicità. (E le mie ragioni inutili si son perse troppo in fretta/Non ho avuto mai il coraggio di dirle ti prego aspetta).

Il timbro caldo, a tratti dolente, di Sau valorizza un ordito sonoro ricco e piacevole all’ascolto. Gli episodi più felici dell’album sono a nostro avviso la title-track, la dolorosa “Così un giorno lei è partita” e l’epilogo, “Canzone della bella sorpresa” (unica traccia che vede anche una voce femminile, Roomie), che riprende, nel finale, il tema iniziale, chiudendo il cerchio o, forse, riaprendolo.

 






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