martedì 22 ottobre 2024

G.O.L.E.M. -“Gathering of the Legendary Elephant Monsters”, di Andrea Pintelli

 


G.O.L.E.M.
“Gathering of the Legendary Elephant Monsters”

Di Andrea Pintelli

 

Due anni dopo l'uscita di Gravitational Objects of Light, Energy and Mysticism, il 27 settembre per la precisione, i G.O.L.E.M. hanno rilasciato il loro secondo album dal titolo Gathering Of the Legendary Elephant Monsters. Prodotto dalla Black Widow Records (gloria sempre), si pregia di essere prosecuzione ed evoluzione del loro sound, ormai riconoscibilissimo grazie all’utilizzo sempre più energico e fantasioso delle doppie tastiere, ad opera dei superlativi Paolo “Apollo” Negri ed Emil Quattrini.

Una band di carattere, quindi, che in questi anni ha avuto modo di affinarsi e rafforzarsi calcando i principali palchi d’Europa. In un irresistibile mix di prog, hard rock, psichedelia, i G.O.L.E.M. si muovono fra passato e futuro, dando risalto a lunghe parti strumentali, dove melodie di sicura presa, arrangiamenti iperbolici, testi profondi e suoni pazzeschi di livello superiore alla media internazionale, riescono a catturare fin dal primo ascolto. Ogni membro ha apportato contributi fondamentali alla fase creativa, permettendo la nascita di brani complessi e articolati; vale quindi la pena ricordare che il basso di Marco Zammati, la batteria di Francesco Lupi e la voce di Marco Vincini non sono in secondo piano rispetto alle magie dei due tastieristi, ma anzi vanno a creare un’amalgama vincente e ottimamente congegnata.

 

Il disco si apre con la canzone omonima, ossia “Gathering of the Legendary Elephant Monsters”, e lo fa in maniera roboante: si è come investiti da un granitico wall of sound. Indi la soave vocalità di Marco guida quest’opera nell’opera con piglio e personalità, lasciando poi spazio alla prima cavalcata sonora. Certamente la chitarra non fa sentire la propria assenza, visti i tanti livelli sonori che compongono il mondo G.O.L.E.M. L’andamento si fa successivamente più riflessivo, per poi riesplodere verso il finale. Grandiosi, non c’è che dire.

Mechanical Evolution” è più meditativa, poetica, ma l’intensità resta invariata. Densa che quasi la si può toccare, offre spunti giudiziosi per capire in profondità chi è questo gruppo di super musicisti e fin dove si può spingere. Qualcuno (in modo sprovveduto) le chiamerebbe “bellezze d’altri tempi”, invece sono l’adesso, fortunatamente.

The Endless Night of Reason” è una marcia verso l’ode, che un memorabile riff eleva all’ennesima potenza. E poi si entra in un labirinto tastieristico, un dedalo di meraviglie che si vive con immediatezza e gioia. E poi si resta basiti da tanta bravura, dal poter godere di cotanto talento, sia dei singoli musicisti, che dell’insieme che ne deriva. E poi si riascolta il brano, semplicemente.

Life Between the Lines” fa rimbombare le note oscure e fosche della proposta musicale della band, senza cavarne un grammo di luce; già, perché anche nei meandri bui c’è chiarore, grazie all’abilità e alla maestria di Apollo ed Emil. Rocciosi e fluidi, sicuri e determinati.

Tale of the Oblivion Dance” si gioca le carte della potenza unita all’innata ispirazione, per cui un vortice di suggestivi e raffinati significati. Da elogiare pure le capacità compositive dell’onnipresente Negri, qui insieme a Quattrini: mai domi, sempre eleganti nel loro vigore.

Keeper of the Ocean’s Gate”, ultima traccia, è un po’ la summa del G.O.L.E.M. sound; vi si trovano spazi, ritmi, colori, attitudini, sguardi diversi e posti con gusto, in un pressoché perfetto puzzle di musicalità di rara bellezza. Personalmente seguo Apollo fin dai tempi degli storici Wicked Minds (insieme al grandissimo Lucio Callegari), dei sofisticati Link Quartet, dei suoi importanti lavori solisti; non ho mai, e dico mai, captato un secondo di stanca nelle sue varie proposte musicali, ma anzi l’ho da sempre trovato un passo avanti rispetto a tutto il resto, dimostrando nel tempo che il suo stile personalissimo ha potuto plasmare e riattualizzare le tante tipologie di suoni affrontati.

 

Gathering Of the Legendary Elephant Monsters è uno tsunami di furore artistico che vi conquisterà.

 

Tracklist (cliccare sul titolo per ascoltare)

1. Gathering Of the Legendary Elephant Monsters (Negri/Vincini)

2. Mechanical Evolution (Negri/Quattrini/Vincini/Zammati)

3. The Endless Night of Reason (Negri/Vincini/Zammati)

4. Life Between the Lines (Negri/Vincini/Zammati)

5. Tale of the Oblivion Dance (Negri/Quattrini)

6. Keeper of the Ocean’s Gate (Negri/Quattrini)

 

Line-up:

● Paolo “Apollo” Negri - organ and synthesizers

● Emil Quattrini - electric pianos and Mellotron

● Marco Zammati - electric bass

● Francesco Lupi - drums

● Marco Vincini - vocals

 

Credits:

Produced by G.O.L.E.M.

Published by Black Widow Records

Recorded at The Shelter Recording Studio by Matteo Tovaglieri

Mixed at Tonewheel Cavern MkVIII

Mastered by Eugenio Vatta at E45 Studio

Artwork by Garden of Earthly Delights





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