venerdì 18 ottobre 2024

Maria Barbieri: “A peaceful place”, di Alberto Sgarlato



Maria Barbieri: “A peaceful place” (16/10/2024) 

di Alberto Sgarlato


Chi era presente al festival di Veruno nel 2023 sicuramente sarà rimasto incantato dalla grazia, dal gusto, dal tocco, dalla “estetica melodica” della chitarrista Maria Barbieri. La musicista ischitana, infatti, è stata per un periodo in forza ai Big Big Train, il progetto sempre più internazionale che da oltre tre decenni ormai vede il timone solidamente nelle mani del bassista Gregory Spawton.

La line-up verunese era una autentica all-star band del circuito progressivo che comprendeva, oltre Maria Barbieri, anche un altro italiano, l’ex-Pfm Alberto Bravin (voce, chitarre e tastiere). E poi ancora due scandinavi, lo svedese Rikard Sjöblom (Beardfish e Gungfly), tastiere, chitarre, voce e il norvegese Oskar Holldorff (Dim Gray), tastiere e voce, il polistrumentista, batterista e cantante statunitense Nick D’Virgilio (Spock’s Beard e molteplici altri progetti), la violinista scozzese Clare Lindley e una nutrita sezione di fiati.

Tuttavia, i musicofili più “internauti” sapranno anche che, come molti musicisti della attuale generazione, Maria Barbieri è attivissima sul web: ha un sito internet dalla bella grafica e costantemente aggiornato, posta frequentemente su YouTube le sue esecuzioni di assoli famosi (da “Fracture” a “Larks Tongues in Aspic Pt. II” a “The Lamia” a “Echoes” a “La carrozza di Hans”, solo per citare alcuni esempi da migliaia e migliaia di visualizzazioni), mentre sui social dispensa frequentemente link ai video ma anche soltanto foto con piccoli sprazzi della sua quotidianità.

Per questo motivo era logico che Maria Barbieri scegliesse YouTube come piattaforma naturale per il lancio del suo nuovo singolo dal titolo “A peaceful place”. Il video è stato diramato il 16 ottobre 2024 e in meno di 24 ore dalla pubblicazione ha superato il suo primo migliaio di visualizzazioni.

Ovviamente una strumentista con un tale curriculum non si circonda certo di sprovveduti: ed ecco che in “A peaceful place” la vediamo affiancata da Mohini Dey al basso (che a sua volta vanta collaborazioni con Steve Vai, Jordan Rudess e Marco Minnemann, solo per citare alcuni esempi), Larry Crowe (batterista originario del Maryland che vanta una carriera iniziata già nel 1976)  e Luca Di Gennaro (tastierista dei Soul Secret, anch’egli in grado di vantare molteplici collaborazioni all’estero).

E veniamo al brano: introdotto proprio da un arpeggio al pianoforte eseguito da Di Gennaro su tempo dispari, “A peaceful place” vede dapprima inserirsi un raffinato lavoro di piatti; poi le note lunghe e morbide alla chitarra di Maria Barbieri iniziano a tracciare il tema come pennellate di un acquerello, finché la sezione ritmica nella sua interezza arriva a definire l’ossatura della traccia. Lo stile di Maria Barbieri è sempre elegante e misurato, anche nei suoi passaggi più veloci, quando l’intera esecuzione da parte della band si fa più “muscolare”. E alcuni “botta e risposta” su note brevi e velocissime tra chitarra e tastiere annunciano un crescendo maestoso a metà del brano, capace di evocare i Camel ma, soprattutto, certi temi strumentali dei Genesis (ricordate “...In that quiet earth”?)

Prima di ritornare al conclusivo tema melodico, nel quale chitarra e Moog duettano soavemente riprendendo la melodia del crescendo, la sezione ritmica Dey/Crowe regala alcuni passaggi a dir poco turbinanti. Il tutto verso un intenso finale nel quale l’anima più jazz-rock e quella più prog-rock romantica del brano convergono alla perfezione.

“A peaceful place” arriva a circa un anno di distanza dalla precedente composizione solista di Maria Barbieri diramata sulle piattaforme online, dal titolo “Guitar Dance in the morning”. In quella circostanza, oltre a Larry Crowe (presente anche nella nuova traccia appena pubblicata), accanto a Maria Barbieri trovavamo Nick Beggs (bassista con alcune centinaia di collaborazioni all’attivo, ma basterà citare Steve Hackett, Steven Wilson, Kajagoogoo, Howard Jones tra gli altri), Lenny Castro (Toto… E non solo!) alle percussioni ed Enzo Buono (produttore e curatore delle parti elettroniche).







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