THE FERTILITY CULT-"A SONG OF
ANGER"
Di Andrea Pintelli
I finlandesi The Fertility Cült arrivano al loro quinto album, tanto atteso da
schiere di fans del doom, intitolato “A Song of
Anger”, attraverso la Black Widow Records (gloria
sempre).
La band, attiva dal 2008, è caratterizzata da un sound unico
nel suo genere, maestoso, esoterico, imponente, a tratti piacevolmente
minaccioso. Il disco che andremo a
commentare è il prequel di "Kosmodysseia", loro lavoro precedente che
una testata giornalistica definì “vicino alla perfezione”. I territori sonori
esplorati dai Fertility Cült si spingono fino al jazz e alla psichedelia, pur
avendo le loro radici ben piantate nel prog, in prevalenza crimsoniano, e in un
doom di sabbathiana memoria.
Aperto il sipario, ecco A Thousand Starships, che con intro sinistro traccia la linea. Esplicitato il concetto di viaggio intergalattico già dal titolo, anche musicalmente si decolla fin da subito in maniera corale. Il sax dona sé stesso declamando lo spazio infinito in cui si dipana e diventa pian piano protagonista oltre le vocalizzazioni.
Fame Everlasting accresce il ritmo concettuale del messaggio, attraversando idee oblique e trovate stilistiche uniche. Assolo di chitarra da incorniciare, ma è il suono del basso che cattura, grazie a un’intensità palpabile e inusuale. Magie nordiche che hanno rispetto del passato, vivendo nel presente, guardando lontanissimo, pensandosi già oltre gli orizzonti.
The Duel ha coesione corposa e andamento fiero, come se, ora, fosse importante…vincere; tutto ciò per proseguire a indagare, e sondare, i soffi-spiriti vitali. Forza e convinzione possono portare a non soccombere alle azioni altrui, concentrandosi sulle proprie per camminare sempre a testa alta. Briseis, maggiormente introspettiva, si autodefinisce come una psych ballad, avente potenza e alti pensieri. Ascoltandola si viene invasi da un oceano di riflessioni, che naturalmente affiorano per poi galleggiare come fossero ninfee, ora rabbuiate, ora invitanti. Un paradigma dell’esistenza, insomma. The Curse of the Atreides ha una romantica cupezza di cui ci si può innamorare in brevissimo tempo. Pur nella sua pericolosità d’approccio da inquietante sirena, risulta oltre l’ammaliante.
No Surrender, No Retreat: che (ri)partenza speciale! Grazie a un refrain di tastiere ad effetto, essa prosegue, innestando pensieri di movimento, abbattendo la noia e la sedentarietà emotiva. Ancora una volta il sax rende esclusivo il suo incedere, intervenendo su più piani insiti alla sensibilità dell’animo. Sfuma poi in un passaggio heavy che è la trovata scenica del brano, udibile solo dall’io profondo.
A Song of Anger, ultima traccia, è una cavalcata
di oltre dodici minuti, dove è possibile trovare vari significati dell’essere,
affrontandoli per convenire in un dialogo telepatico col circostante. Una suite
monumentale in cui si deve partecipare nella mancata purezza della ragione, con
audacia disposta al superamento del vigore della propria indole. Spingersi
sempre avanti, mai essere domati. La band offre qui un saggio completo della
classe che contraddistingue i vari componenti, che nell’unione trovano le
motivazioni della propria arte.
Senz’altro quest’ultimo album dei Fertility Cült è il loro
più maturo, ma con significati densi e coraggio che li premiano come una delle
realtà più limpide del panorama europeo, relativamente (e ovviamente)
all’ambito di cui fanno parte. Un plauso alla copertina, la cui grafica centra
in pieno le atmosfere che permeano quest’opera.
Abbracci diffusi.
Tracklist:
1 A Thousand Starships
2 Fame Everlasting
3 The Duel
4 Briseis
5 The Curse of the Atreides
6 No Surrender, No Retreat
7 A Song of Anger
"Music and lyrics by The
Fërtility Cült
Recorded by Anssi Solismaa
Mixed and mastered by Markus
Pajakkala
Cover art by Miikka Hakari
Members:
Anssi SOLISMAA - Keyboards
Artturi MAKINEN - Drums
Eero Johannes HEINONEN - Guitars
Ilari RYHANEN - Sax, backing vocal
Ville KAILA - Bass, vocals
Guest guitar solo on Fame Everlasting
by Antti Loponen
Guest vocals on Briseis and backing
vocals on A Song of Anger by Minttu Tervaharju
Guest guitar solo on The Curse of the
Atreides by Arttu Kimmel
Guest soprano saxophone solo on A
Song of Anger by Markus Pajakkala
Guest spoken word on A Song of Anger
by Pete Bingham"
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