mercoledì 13 novembre 2024

QuBa Libre - “W Ousitanio!” - Di Andrea Pintelli


 

QuBa Libre - “W Ousitanio!”

Di Andrea Pintelli

 

Nel 2016 politicanti francesi hanno circoscritto l’Occitania in una regione posta a sud del paese, in quelli che fino ad allora erano i territori della Linguadoca e dei Midi-Pirerei. Una mera operazione amministrativa. La vera Occitania è tanto, ma tanto di più: prima di tutto è la più grande nazione senza stato d’Europa, che va dalle vallate alpine italiane cuneesi, e in parte torinesi e imperiesi, fino alla valle d’Aran (entro i confini spagnoli), attraverso tutta la parte centro-meridionale francese. Notoriamente si individua una nazione dal linguaggio che la propria gente parla: quindi, per proseguire, Occitania significa passato, presente e futuro, dove si utilizza quotidianamente la lingua d’Oc, che i potenti cercarono in ogni modo di cancellare (talvolta anche ricorrendo alla violenza, esempio negli istituti scolastici), fra il XIX e il XX secolo, per imporre la lingua d’Oil (anticamente in uso fra i nobili), che altro non è che la lingua francese ufficialmente riconosciuta. Però la storia non la si cancella, nemmeno insabbiandola, così come la cultura millenaria con cui il popolo occitano si è sempre distinto, alzando e rialzando la testa. Orgoglio sempre, tantissimo orgoglio sommato a un infinito spirito d’appartenenza e al rispetto delle proprie radici. Nell’Italia attuale, più precisamente da vari luoghi delle vallate d’Oc, il gruppo musicale che ha dato il vero via al riconoscimento del patrimonio tradizionale occitano, facendo riavvicinare le sue genti (dopo alcuni anni di stanca) alle proprie fondamenta intellettuali e morali, sono i Lou Dalfin, del suo carismatico e istrionico leader Sergio Berardo, attivi discograficamente dal 1982. Tramite l’attualizzazione dell’immenso carnet di canzoni e canti occitani, sono arrivati al cuore della questione, per cui ben oltre alla musica, andando a toccare il cuore e le coscienze di tantissime persone. La tradizione la si uccide riproponendola sempre in maniera filologica e fine a sé stessa; di contro, la si fa vivere, la si nutre, andando ad arricchirla, di fatto riarrangiandola, apportando novità stilistiche derivanti da diversi ambiti. Dopo di loro diversi artisti hanno seguito questa rotta; musicisti, scrittori, giornalisti, pittori, registi si sono prodigati per far sentire la loro voce con sapienza e talento, basta andare ad informarsi su questo mondo e si rimarrà stupiti da cotanta vivissima prosperità. Fra questi spiccano i QuBa Libre, il cui nome è frutto in realtà di un semplice gioco di parole: le sillabe iniziali dei cognomi dei due leader formano QuBa, che non poteva che essere Libre (in occitano libre significa libero, in questo caso libero di interpretare e reinventare la tradizione a modo proprio).

Nati nel 2010 come duo, sono guidati dai talentuosi polistrumentisti Simonetta Baudino (ghironda, organetto diatonico, cornamusa), già allieva proprio di Sergio Berardo, e Giuseppe Quattromini (fisarmonica, chitarra, flauto dolce, armonica a bocca). Hanno inserito successivamente nelle loro fila altri due elementi, ossia Paola Lombardo alla voce e Antea Bongiovanni alle percussioni e hanno fin qui rilasciato due dischi: “L’Indian Joli” del 2018 e “Rei e Pastres” del 2023. Il primo è composto da 12 brani, di cui 9 di loro composizione e 3 tradizionali rielaborati nelle strutture e ritmi; inciso quando i QuBa Libre erano ancora un duo, si avvale della collaborazione di diversi musicisti, ovviamente di area occitana, quali Riccardo Serra e Dino Tron dei Lou Dalfin, Simone Lombado, Paolo Brizio e Simona Colonna. Fra i pezzi spiccano, secondo chi scrive, la mazurka Al Buio e la Seguida de boarées a due tempi composta da Solelh e QuBa Libre. Il secondo è composto da 20 brani, dedicato al repertorio dei nouvé, ossia i canti natalizi della tradizione occitana. Rilasciato come trio, vede la partecipazione di Gigi Biolcati alle percussioni, prima che Bongiovanni entrasse in pianta stabile nella formazione. Visto il livello alto delle composizioni, che vede un’evoluzione nello stilo compositivo dei nostri, si rende difficoltosa una cernita dei migliori brani (anche per il concept progettuale in sé dell’opera), ma in ogni caso vorrei segnalare lo scottish Lo Viatjaire e la bourée La Vioula. Due ottimi dischi che brillano per freschezza, inventiva, esuberanza e poesia.

Ora un po’ di racconti circa le vite dei loro componenti. Simonetta Baudino nasce nel 1981 a Cuneo e passa la sua infanzia e la sua giovinezza a Elva, un piccolo paese della valle Maira (una delle splendide vallate piemontesi di lingua occitana). A 12 anni inizia a suonare l’organetto e a 15 la ghironda, sotto la guida del maestro Sergio Berardo. Successivamente entra a far parte assai presto di alcune formazioni musicali, i “Sonaires de la Val Maira” prima e gli Aire d’Oc e l’Aiguio Niero in seguito. Nel 2005 inizia a tenere corsi di organetto e ghironda, attività che via via si espande fino a diventare il suo unico mestiere, parallelamente a quello di concertista. Attualmente fa parte di diversi gruppi con cui suona musica occitana da ballo e da ascolto (Occitanas, Lo Truc, QuBa Libre) e si esibisce in feste di paese, sagre, festival di musica popolare nel territorio occitano e non. Nel corso degli anni incide vari cd: Ai fach un sumi (1999), L’aura (2009), Mascharias (2012), Teramar (2013), Occitanas (2016), Ostau Zaragoza (2020), oltre ai già citati dei QuBa Libre.  All’Uvernada 2015 è stata premiata con la targa Mestre (maestro, in lingua d’Oc), un riconoscimento dato a personalità che si sono distinte per il lavoro di promozione e valorizzazione della cultura occitana. Giuseppe Quattromini nasce a Cuneo nel 1972 da genitori di origini pugliesi. La sua esperienza musicale comincia nell’infanzia, quando scopre il flauto dolce. A quindici anni inizia a suonare la chitarra e l’armonica a bocca ed esplora il repertorio dei grandi cantautori italiani e, in seguito, la bossa nova e la musica popolare brasiliana. A 20 anni si avvicina alla fisarmonica, entusiasmato dal sound dei Lou Dalfin che lo introducono nel mondo occitano. Successivamente si interessa al repertorio sudamericano e al tango argentino. Durante il suo percorso musicale studia con i maestri Roberto Taufic e Luca Allievi (chitarra), Alberto Fantino e Roberto Avena (fisarmonica). Negli anni crea e prende parte a numerosi progetti musicali che lo portano ad esibirsi in diverse formazioni e situazioni, dal duo al quartetto, dal concerto in teatro al concerto a ballo: Samba per Vinicius (reading musicale - bossa nova); Amara Terra Mia – canti d’amore e di lotta (spettacolo teatrale di impegno civile); Duo acustico GiuE’ (musica pop); Ramà (musica occitana d’autore); Chalendas di paures (canti natalizi della tradizione occitana); Duo Abuelo (tango); QuBa Libre (musica occitana da ascolto e da ballo). Laureato in Lettere, concilia i suoi impegni musicali con l’attività di insegnamento presso il Liceo Artistico e Musicale di Cuneo. Paola Lombardo è una cantante di origini occitane, inizia il suo percorso nel 1997 entrando in contatto e collaborando con musicisti e artisti che sostengono e valorizzano la musica popolare (Maurizio Martinotti, Moni Ovadia, Corou de Berra, Donata Pinti). Negli anni prende parte a progetti di vocalità tradizionale occitana e piemontese. Nel 2005 fonda le Trobairitz d'oc insieme alla cantante Valeria Benigni. Da questo sodalizio nascono due cd, prodotti rispettivamente da Chambra d'oc e Felmay, che si aggiudicano due bollini Bravos della rivista francese Trad Magazine. Parallelamente collabora con numerose formazioni etniche, fra cui i Tri muzike (musica del mediterraneo) con cui registra 3 dischi e partecipa a numerose trasmissioni radiofoniche (Rai Radio 3, Radio Popolare). Dal 2011 si dedica anche al teatro fisico e, dopo una formazione presso l'atelier di Philip Radice di Torino, inizia a creare spettacoli musicali comici con la regia di Luisella Tamietto e la consulenza artistica di Nicola Muntoni. Da questa collaborazione, nel 2016, nasce lo spettacolo comico Concert jouet (con Paola Torsi al violoncello) che ottiene un ampio riscontro di pubblico e di critica. Attualmente la sua attività si dipana fra la musica popolare e il teatro musicale comico di matrice fisica. Antea Bongiovanni nasce a Cuneo nel 2006. Sin da piccola si appassiona alla musica iniziando a studiare all'età di sette anni flauto dolce e, successivamente, flauto traverso con la Prof. Barbara Martinetto. Due anni dopo scopre il mondo delle percussioni e della batteria, iniziando lo studio con il Maestro Daniele Danzi. Attualmente frequenta il Liceo Musicale Ego Bianchi a Cuneo dove studia flauto traverso e percussioni. È Iscritta al conservatorio nella classe di flauto traverso con la Prof. Francesca Landoni; da anni partecipa alla Grande Orchestra Occitana fondata da Sergio Berardo e ha suonato in alcune formazioni di musica occitana/popolare tra cui: Lou Sitour, Occitanas, Folkestra & Folkoro. Attualmente è percussionista de Lhi Destartavelà e flautista e percussionista de Le Randoline. Ha partecipato al concorso nazionale Scuole in musica nelle categorie di flauto e percussioni ottenendo in entrambe il secondo posto. Ha approfondito lo studio della batteria jazz con il maestro Ruben Bellavia e batteria pop-rock/sperimentale con il maestro Andrea Peracchia.

Il repertorio dei QuBa Libre è un viaggio in musica attraverso tutta la nazione occitana e comprende, come scritto poc’anzi, melodie tradizionali e di propria composizione. Musiche da ballo quali curente, mazurke, scottish, rigodon, danze basche, bourées, circoli, chapelloise, e molto altro ancora. Alla fine. tutti insieme a cantare Se Chanto, l’inno occitano (posto anche come ultima traccia del loro secondo album).

Il folk parla e profuma di vita e, in fondo, è la vita stessa. Teniamocelo stretto e rispettiamolo nel profondo. I QuBa Libre vi aiuteranno in tal senso con la loro proposta gioiosa, che viene da lontano per avvicinare gli uni agli altri, in una sorta di sabba laico-festoso che farà la felicità di coloro che non si accontentano di subire, ma vogliono scegliere. L’Occitania, in questo caso, ma non solo. Abbracci diffusi.

Un po' della loro musica... 


www.qubalibre.it





Nessun commento:

Posta un commento