mercoledì 20 novembre 2013

Albedo-Lezioni di anatomia, di Loretta Ramognino


Loretta Ramognino ci racconta come ha vissuto e interpretato l’ascolto di un nuovo album…

Con " Lezioni di anatomia"gli Albedo intraprendono una sorta di viaggio allegorico del sentimento all'interno di noi stessi. Una specie di intervista alle parti vitali di noi e alla loro capacità di comprendere e di sostenere il grande insieme dell'Io nella sua completezza e totalità. L'amore, il sogno, la passione, la crudezza della vita analizzati non dalla nostra ragione, ma dal nostro corpo, dalle nostre cellule che formano organi differenti che differentemente " sentono e percepiscono". Punti di vista diversi e diversa modalità di esperire. La vita nella sua totalità non come ragione, ma spostamento della prospettiva, indagine dell'intera nostra fisicità che palpita oltre il cerebrale. I nostri organi che di fronte alle esperienze rivendicano la loro importanza e sottolineano la loro vita nella vita. Il grido del cuore che provoca sussulto ed emozione al di là di noi e della nostra volontà. Il cuore che ammette i suoi errori, le sue debolezze , il suo non -ricordo che lo porta a sbagliare ancora , ma che ci sostiene e ci libera dalla tirannia della ragione e ci porta a volare. E' lui che invita a percorrere una strada d'amore, ad elevarsi, a seguire il suo ritmo che è musica. Note e parole che narrano e descrivono le nostre viscere più interne che ingoiano veleno quando invece sognavano poesia, che rivendicano il diritto alla loro fetta d'amore che l'unico, autentico nutrimento. Il nostro respiro e il nostro bisogno di riprendere fiato per poter rinascere e poter rivivere vite diverse. L'ossigeno che ci attraversa e che finalmente ci riempie di spirito ed energia. Il fegato visto come coraggio e capacità di sopportare il sacrificio per cio' che ci opprime , per cio' che ci addolora , per cio' che comporta fatica. La nostra resistenza agli urti della vita, alla frustrazione di una società non sempre consona al nostro spirito.
E la schiena e le gambe con il peso, a volte insopportabile , di una società che schiaccia, comprime, uccide.
Ma è grazie a loro che rimaniamo in piedi, eretti, fieri. E corriamo avanti.


BIOGRAFIA

Cemento e gelosia.
Albedo significa indipendenza stilistica. Creare se stessi in piena autonomia. Il loro primo disco “Il Male” è un concept album che sfascia l'imperante intellettualismo dell'indie rock nella forma e nella sostanza. Accolto come un piccolo miracolo dalla stampa, i quattro ragazzi di  Milano sono segnalati da Rumore, Shiver, Il Mucchio, Jam, Indiezone, Ghigliottina, Ondarock e tantissimi altre fanzines, blog ecc. Considerati una promessa per la loro attitudine sincera attaccata ad un rock tradizionale ma mai banale per le liriche sempre più che ispirate e cantate in italiano, la band pubblica agli inizi del 2012 “A Casa”. L’unico video estratto dal disco “A Casa”, “L’amore è un livido”, filmato da tre studenti dello Ied di Milano, viene caricato su Rolling Stone. Hanno girato mezza Italia e condiviso il palco con Giorgio Canali, Moltheni, Zen Circus, Brunori, Gionata Mirai, Sick Tamburo e tanti altri artisti. Nel 2012 partecipano alla prestigiosa edizione estiva del Miami Festival, insieme ai nomi più importanti della scena indipendente italiana. I dischi sono per scelta del gruppo scaricabili gratuitamente dal sito della loro etichetta livornese www.inconsapevolerecords.com.


CREDITS

Registrato in presa diretta e mixato da:
Adel Al Kassem al Massive Arts Studios di Milano e masterizzato da Alberto Cutolo
al Massive Arts Studios anche grazie a Fabrizio Grenghi.
Scritto, suonato ed arrangiato da:
Raniero Federico Neri – voce, chitarra, piano, sinth.
Gabriele Sainaghi – basso, voce, percussioni.
Luca Padalino – chitarra, lapsteel.
Ruggiero Murray – batteria, percussioni, programming.
Il brano “Stomaco” deve fare i conti con “A Day in the Life”.
Prodotto da:
V4V e Albedo in collaborazione con Inconsapevole Records
Illustrazioni a cura di
Erbalupina.
Stampa e serigrafia
Legno



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