lunedì 25 novembre 2013

The Waterboys a Roma, immagini e racconto di Stefano Pietrucci


Stefano Pietrucci ci racconta, con parole e immagini, il “suo” concerto dei Waterboys, tenutosi a Roma, all’Auditorium Conciliazione, giovedì 21 novembreE’ una visione parziale, come vedremo, ma il “mestiere” di fotografo toglie e da, ma alla fine, tra tante peripezie, l’immagine dei Waterboys sul palco emerge molto nitida.

Il vecchio ma ancor bello Auditorium Conciliazione, il cui palco è stato calpestato da mostri sacri della cultura musicale 'rock - The Who, James Taylor e molti altri - ha  ospitato i ''ragazzi acquatici” in una serata perfetta per il loro nome, viste le condizioni meteorologiche.
Atmosfera immediatamente calda, anche senza un pubblico estremamente  numeroso - il 50% dei posti risulterà libero. Eco di musiche in sottofondo, e nell'attesa mi sono sforzato di capire quale giro armonico si stesse creando, cosa fosse quella “nenia” stile anni ‘70... intonava un RE, un DO, un LA e un altro RE, il tutto maggiore: non era sicuramente musica d'ambiente, ma era un ritornello ossessivo e ripetitivo, alla DOORS  nel brano “THE END”. Alcune luci fisse aumentavano ancor di più il “già troppo rosso” Auditorium, ed io  speravo che l’illuminazione cambiasse rapidamente e cosi' è successo: un attimo di buio e Mike Scott fa il suo ingresso armato di chitarra acustica Taylor, 12 corde, un suono d'altri tempi, ancora piacevolissimo... non ricordo il nome del brano;  mano a  mano che la musica procedeva si è affiancato il violinista, un tipo alla Jan Luc Ponti, e ne è nata una sorta di ballata, ma ho subito pensato che mancasse un contrappunto di contrabbasso, e fatalità è arrivato in quel momento! Molti e scroscianti gli applausi, veramente una bella esecuzione! Per il secondo pezzo erano presenti tutti i componenti. Nel corso del terzo brano scatto l’ultima foto e poi, stranamente, decido di sentirmeli perché volevo godermi il suono in toto; purtroppo, altrettanto stranamente, i gestori hanno indicato la via d'uscita a noi fotografi, e quindi mestamente e un po’ incavolato me ne sono dovuto andare!
Nota doverosa… ho rivisto finalmente sul palco lo storico HAMMOND con tanto di mobilone e valvole (Leslie), non lo vedevo da troppo tempo e… sono rimasto soddisfatto.
Ttutto qui… un abbraccio ai lettori di MAT2020.




THE WATERBOYS
present
"Fisherman's Blues Rivisited"

I Waterboys si formano su iniziativa del loro leader (e spesso one-man-band) Mike Scott. Nato in Scozia, ma trasferitosi a Londra, Scott fonda il gruppo nel 1981, dopo trascorsi punk. Il nome è preso a prestito da una canzone di Lou Reed. Con l’apporto del multistrumentista Anthony Thistlethwaite, il gruppo pubblica il disco d’esordio omonimo nel 1983.Il picco della prima fase viene raggiunto con i il terzo disco THIS IS THE SEA, trainato dal singolo "The whole of the moon". Dopo l’uscita dal gruppo di Karl Wallinger, che andrà a formare i World Party, i Waterboys si trasferiscono in Irlanda, dove attuano una svolta verso il folk-rock celtico. FISHERMAN’S BLUES (1988) è il capolavoro del genere, seguito dal pregevole ROOM TO ROAM. L’irrequieto Scott cambia ancora, e nel 1991 si trasferisce a New York, dove concepisce DREAM HARDER, poi pubblicato nel 1993. Sembra l’ultima prova dei Waterboys. Invece, dopo le prove soliste di Mike Scott, l’autore nel 2000 si riappropria del vecchio nome e pubblica A ROCK IN THE WEARY LAND. Nel 2001 mette mano ai nastri delle sessioni infinite di FISHERMAN’S BLUES, ripescando le canzoni scartate o incomplete, che vengono terminate. Viene così pubblicato TOO CLOSE TO HEAVEN, che spiega la genesi di FISHERMAN’S BLUES. Segue un nuovo disco di studio,l'acustico,UNIVERSAL HALL, e un progetto di ripubblicazione dei primi dischi, con molti inediti. Nel 2007, dopo un disco dal vivo, arriva BOOK OF LIGHTNING, che vede il gruppo destreggiarsi tra il rock epico degli esordi, e il folk rock che li ha resi un gruppo di culto. Negli anni a venire, Scott continua a pubblicare soprattutto ristampe che pescano nel vasto repertorio di outtakes e inediti della prima parte della storia del gruppo: tra questi, nel 2001 arriva IN A SPECIAL PLACE, disco di provini per piano e voce per quello che sarebbe diventato THIS IS THE SEA.




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