mercoledì 23 aprile 2014

Ricordo di Demetrio Stratos, di Aldo Pancotti



MAT2020 presenta oggi un vecchio scritto di Aldo Pancotti, alias Wazza Kanazza, che ci regala il suo ricordo di Demetrio Stratos, in un giorno importante: dovunque tu sia buon compleanno Demetrio...

CANTARE LA VOCE

Il 13 giugno del 1979 ci lasciava Demetrio Stratos, per me la vera voce progressive; nessuno aveva raggiunto livelli di sperimentazione così "provocatori".
Non sto qui ha fare la sua biografia o il recensore dei dischi... ho sempre sostenuto che la musica è fatta di "emozioni" e non di "nozioni", e quello che è bello per me, può essere repellente ad altri e viceversa.
Voglio solo ricordare Demetrio attraverso le mie esperienze.
Purtroppo l'ho visto dal vivo solo una volta, nel 1975 a Roma in un concerto, credo per il voto ai 18 anni, organizzato dal partito radicale, insieme al Banco del Mutuo Soccorso, e ai Saint Just; naturalmente ero lì per gli "amici" del Banco.
La cosa che mi impressionò subito fu il soundcheck, non per gli strumenti, ma per la voce. Demetrio faceva cose incredibili, le sue corde vocali erano uno strumento che si adattava a quello che la sua mente voleva, suoni metallici, polifonici, versi di animali, sembrava un contrabbasso, vi giuro che mi viene la pelle d'oca ancora oggi!
Me lo presentò Gianni Nocenzi.
Gli feci i complimenti; all'epoca non era di moda farsi fotografare con gli artisti, anche perché la fotografia era un hobby, ed io ne avevo altri!
Ho continuato ad amare gli Area attraverso i dischi e le cassette audio registrate dagli amici, poi nel 1978 (settembre?)un giorno leggo sui muri del paese di Genzano (Roma), " AREA in concerto", organizzato questa volta dalla FGCI, (Federazione Giovani Comunisti), quando ancora esistevano i comunisti !
Bene finalmente gli Area vicino casa, gli organizzatori sono amici, quindi prevedo una bella serata.
Quel maledetto giorno, cadde tanta di quell'acqua che il diluvio universale a paragone era l'annaffiatoio di Barbie... non smise un attimo dalla mattina alla sera, e non fu possibile neanche montare il palco!



All'epoca non esistevano i cellulari, gli Area erano in viaggio, e nessuno poté metterli al corrente della situazione; morale della favola concerto annullato.
Gli Area arrivarono a Genzano nel pomeriggio, con il loro furgone, e ci furono subito dei diverbi con gli organizzatori per la parcella e i rimborsi spese... mi ricordo parecchie urla ed incazzature.
Si era fatto notte e il gruppo si recò nell'unico bar aperto fino a tardi (erano altri tempi), da "Menelik", a Lanuvio; ancora ricordo la figura di Demetrio a torso nudo, solo con un gilet di cuoio... sembrava una capo indiano! Mi avvicinai molto timoroso, visto l'aria che tirava, e gli strinsi la mano.
Dopo un paio di bestemmie in milanese si rilassò, ma poi andarono via in albergo, e questa fu l'ultima volta che vidi Stratos vivo.
Nel 2001, il Banco tiene un concerto a Lanuvio, con Mauro Pagani e altri ospiti; nel corso degli anni avevo "recuperato" un pò di materiale video degli Area; mi viene in mente di rendere omaggio a Demetrio, coinvolgo Vittorio Nocenzi, Fabrizio Zampa (giornalista), Pietro D'Ottavio (giornalista), anche per ripagare quelli dell'epoca, quelli del concerto "saltato" e mai visto, regalando la possibilità di vedere Demetrio dal vivo, anche se solo su di uno schermo.
Ok si decide per il giorno prima del concerto in piazza, ma guarda caso PIOVE!
Gli dei non erano favorevoli a Demetrio (come un titolo di un loro album…); spostiamo il tutto nella biblioteca comunale... è strapiena; Vittorio e Fabrizio, raccontano aneddoti, storie vissute, parlano del concerto tenuto all'arena di Milano per raccogliere fondi, proprio mentre Demetrio moriva; le immagini scorrono c'è molta nostalgia e commozione.
Vi devo confessare che fui molto orgoglioso di quella serata, e spero di aver modo di omaggiarlo ancora.
Purtroppo Stratos non è un morto che "vende"; mi sarei aspettato uno special della RAI TV, anche alle due di notte; a parte rai radio tre e qualche iniziativa da "carbonari", è passato tutto molto in sordina. Peccato.
Ciao Demetrio la tua immagine è rimasta scolpita nella mia mente, e ancora oggi mi ritengo onorato e fortunato per averti incontrato, anche solo per pochi indimenticabili momenti.



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