domenica 4 maggio 2014

Enrico Botti-Privacy Blues, di Loretta Ramognino


Dico proprio la verità.
Racconto, come una cronaca, esattamente com'è andata, come ho conoscuto Enrico Botti.
Sentivo stanchezza. La mia mente bramava più al riposo che alla musica.
Ma ho acceso ugualmente, senza avere la penna in mano, senza concentrazione, lontana dalla fonte, nella penombra che precede il sonno.
Ma da subito, ascoltando le prime note di un " pomeriggio a metà luglio" ho iniziato, per quel blues accattivante, a risvegliarmi, a sentire note seducenti.
Mi sono avvicinata fisicamente alla musica incuriosita e vivace, ascoltando le parole. Attenta, avvolta. Non ero già più lì...
Nel giro di pochi attimi ero calata completamente in un litorale assolato, ma non caotico. Sonnecchioso, ma non annoiante.
Ne sentivo anche il calore sulla pelle.
Una sintetica descrizione di un pomeriggio qualsiasi arso dal solleone. Quei pomeriggi pigri con la pelle che brucia e l'acqua che toglie l'arsura.
Il ritmo della musica e il brio caldo delle note non potrebbero descriverlo meglio.
C'è in Botti la trasposizione dalla musica alla mente, dalla mente al corpo.
" Privacy Blues" mi ha strappato un sorriso.
Descrive il nostro tempo, il nostro nuovo modo di comunicare, i pionieri della condivisione,  della manifestazione pubblica del nostro lato migliore.  O di  come vorremmo essere. 
L'ausilio del social che è  una sorta di paravento, un filtro che depura, che ci rende meno vulnerabili, che ci incute coraggio .
Come può un "cassetto polveroso" rimasto chiuso per molto tempo, svelarsi e scatenare una valanga inarrestabile di ricordi?
Nella lunga lista che Botti descrive c'è il tentativo di rimettere in piedi un puzzle di attimi, un affollarsi di momenti diversi, una tempesta di tentativi. Mai terminati. Forse mai confessati.
Solo una fotografia però scatena l'emozione profonda.
Il tempo sobbalza all'indietro.
Una donna e un estate che non torneranno.
Botti parla poi di un tramonto e lo arricchisce con la bellezza di una donna inesistente. 
Alla meraviglia del reale si accompagna il sogno, l'immaginario, un valore aggiunto celestiale che incorona il giorno morente.
Ma la musica di Botti sa anche descrivere limiti ed eccessi della vita. La seduzione perversa di serate alcoliche e di piaceri carnali solitari.
Navarra”, brano strumentale, è la regione che attraversa durante il cammino di Santiago, tappa fondamentale nella vita dell'artista ed è dedicato a Paco de Lucia di cui ne subisce gli echi del flamenco.
L'album, scritto e composto nel 2013, è dedicato interamente ad Haruti Murakami..." noi tutti siamo esseri imperfetti e viviamo in un mondo imperfetto... ogni cosa segue il suo corso e a volte è impossibile evitare che qualcuno rimanga ferito... occorre abbandonarsi alla vita per rendersi conto di quanto sia meravigliosa..."




Enrico Botti, musicista, compositore, autore di canzoni
Enrico Botti nasce a Bra (Cn) il 26/04/1981. All’età di 11 anni inizia lo studio della chitarra classica, che dura tutt’ora. Da autodidatta si avvicina al jazz e al blues. Durante i primi anni ha l’occasione di suonare con svariati gruppi locali, familiarizzando con stili e generi diversi. Nel 2002, durante un periodo lavorativo in Grecia, inizia a esibirsi anche cantando. Nel 2005 incontra Gerardo Balestrieri con il quale inizia un periodo di fitta collaborazione. Tanti i palchi calcati con “Le travailleurs de la nuit” il gruppo che accompagna il cantautore sopracitato. Nel 2010 fa parte dell’orchestra che accompagna dal vivo il tour estivo “Brachetti and friends”. In tale occasione ha la possibilità di lavorare con artisti di calibro internazionale come Arturo Brachetti stesso, Otto Wessely, I Golden Power e Kevin James. Affascinato dalla musica elettronica e dalla recitazione, inizia a lavorare aduno spettacolo teatrale con Nicolas J.Roncea, liberamente ispirato alla storia del romanzo che uscirà solo nel 2013, “Il malinteso” (Erudita editore) scritto dallo stesso Enrico Botti. Lo show risultante è di impatto, spiazzante, a tratti comico e coinvolgente, frutto di un lavoro di sperimentazione pura. Nell’ottobre del 2011 nasce l’idea del progetto solista. Nel frattempo suona come chitarrista elettrico nella formazione che accompagna Nicolas J.Roncea dal vivo, per alcune delle date di presentazione del disco Old Toys. Si esibisce anche come clarinettista con la compagnia teatrale “Il ciabotto”. Nel novembre del 2012 esce il suo primo lavoro solista. Si intitola “A trovare i miei amici” (Goat man records). É un 11 tracce dove la canzone d’autore cerca di fondersi con le numerose influenze musicali del compositore. Un album diretto, sobrio e dal sound particolare. Il video clip del singolo riscuote interesse e risulta gradevole, le recensioni sono quasi tutte positive. Alterna le date di presentazione del disco ad uno spettacolo in solo con la chitarra classica, nel quale si cimenta in arrangiamenti di alcuni brani famosi e alcune composizioni originali. Nell’estate del 2013 registra 9 brani inediti, scritti tutti nello stesso periodo, che danno vita all’idea di un disco nuovo. Quasi un concept album, che ruota intorno al blues e le varie espressioni che questo linguaggio assume nel mondo. I rimandi quindi sono al rembetiko greco, al tango argentino, al flamenco, allo swing, al bluegrass, al blues americano vero e proprio, al blues afro e al rock blues. Privacy Blues è uscito il 1 Aprile 2014.






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