giovedì 5 giugno 2014

BIGLIETTO PER L'INFERNO FOLK AL CLUB IL GIARDINO - 31/05/2014, di Marco Pessina



Come rivitalizzare e rendere ancor più appetibile un progetto datato inserendo linfa nuova, per rendere il prodotto ancora più appetibile. Devono averla pensata più o meno così MAURO GNECCHI e PILLY COSSA quando hanno ripreso in mano i brani del vecchio BIGLIETTO PER L’INFERNO e li hanno arricchiti di cose nuove, diverse e molto godibili. Il risultato si é visto al CLUB IL GIARDINO, come al solito pieno di appassionati, che a parte qualche brusio, hanno ascoltato e partecipato pazientemente, come é giusto che sia quando si va ad ascoltare della musica live. Ed IL GIARDINO si presta esattamente a questo tipo di esercizio. TRA L'ASSURDO E LA RAGIONE é il titolo dell'album, che mette sotto i riflettori in una nuova veste brani epici ed é giusto sia così. Se il rock é progressivo non può regredire e non si può essere sempre una cover band di sé stessi. Accanto a ai già citati GNECCHI e COSSA, membri fondatori della band lecchese, rispettivamente alla batteria e alle tastiere, fisarmonica e organetto diatonico, abbiamo oggi in MARIOLINA SALA una straordinaria interprete dotata di una notevole presenza scenica e di un ottima estensione vocale. La parte ritmica é completata dal bassista ENRICO FAGNONI. La chitarra é affidata al virtuoso PIER PANZERI e conserva le sonorità rock di un tempo inserendosi piacevolmente nella parte più folk del BIGLIETTO, composta da RANIERI FUMAGALLI e da RENATA TOMASELLA ai vari strumenti a fiato. Completa la band CARLO REDI al violino, chitarra acustica e mandolino. Naturalmente tutti i brani più significativi hanno avuto il loro spazio. In particolare sono venuti alla luce IL TEMPO DELLA SEMINA, brano che dava il titolo all'album del 1975 uscito postumo, una efficace quanto dura nel testo LA CANZONE DEL PADRE. Oppure la bellissima esecuzione de L'ARTE SUBLIME DI UN DOLCE REGNARE con la SALA e i suoi cambi di look sugli scudi. Come accennato sopra, la particolarità del BIGLIETTO di oggi é proprio nella diversità dei suoni dati dai diversi strumenti usati, le parti strumentali sinfoniche delle tastiere dell'epoca vengono supportati oggi egregiamente dal duo FUMAGALLI/TOMASELLA e dalla fisarmonica di COSSA. Il set si chiude con la struggente AMICO SUICIDA, un brano forte nei testi, che é un autentico manifesto del prog per varietà di schemi e per la sua durata di oltre quindici minuti, che la band esegue ora nella sua interezza. Si riparte poco dopo con un toccante omaggio a FRANCESCO DI GIACOMO sulle note di NON MI ROMPETE dal flauto di FUMAGALLI ed un accenno a R.I.P cantato a cappella, bene peraltro, da MAURO GNECCHI. La serata prosegue senza intoppi in crescendo e si arriva ai pezzi forti costituiti da ANSIA e CONFESSIONE, autentici capolavori dal primo album omonimo. Inutile dire che tutti non aspettavano altro per scatenarsi con la vibrante chitarra di PANZERI e con la martellante ritmica di GNECCHI. Il tempo é volato via assieme alle splendide note, tuttavia la band concederà il bis con la nuova TRA L'ASSURDO E LA RAGIONE, brano che dà il titolo all'album rivisitazione e con l'esecuzione nuovamente di CONFESSIONE, che scatena il pubblico in lunghissimi applausi. Cosa dire in conclusione, un bellissimo concerto e un bravo a tutti per aver saputo riportare alla luce bellissimi brani conditi da nuove sonorità. 




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