Report a cura di Fabio Pugliese
Articolo già apparso sul portale Rome by Wild:
La quarta serata del Progressivamente Free Festival,
che vede come protagonista la band Locanda Delle Fate, può contare
su un pubblico leggermente inferiore rispetto a quello della sera precedente,
ma sempre coinvolto al massimo!
Alle 21:30 si inizia con la band del chitarrista Dario
Vero, un trio strumentale formato da batteria, basso e chitarra. Inoltre la
serata vede ospite della band, per metà del primo brano, anche la
cantante Claudia Catani.
La loro proposta non sembra progressive al 100%:
l’inizio è un hard blues che si sviluppa poi in un qualcosa di
psichedelico, forse difficile da catalogare come genere musicale, ma c’è
anche spazio per brani più orecchiabili e melodici che ricordano vagamente lo
stile di Joe Satriani. Ricordiamo che Dario Vero ha pubblicato nel
maggio scorso il suo primo concept album dal titolo “Lucid Dream”.
L’artista resta seduto per tutto il concerto,
sfoggiando linee melodiche e assoli di chitarra di grande pregio, così come la
base ritmica che l’accompagna, e che anche il pubblico sembra apprezzare molto.
Dopo di lui finalmente arriva il momento dei Locanda
Delle Fate, altro gruppo storico del progressive anni ’70. Il loro primo, e
all’epoca unico, album “Forse Le Lucciole Non Si Amano Più” fu
pubblicato nel 1977. E’ stato però totalmente ignorato, essendo arrivato troppo
tardi per questa scena musicale nata nei primissimi anni ’70 e ormai già in
declino. La band pubblicherà successivamente altri due CD, nel 1996 e nel 2012.
Fortunatamente sono stati rivalutati nel tempo e questa sera il loro progressive rock sinfonico, riccamente arrangiato, ha avuto la meglio. Nonostante le ovvie influenze del lato romantico dei gruppi progressivi inglesi, ma anche italiani, (come il Banco Del Mutuo Soccorso), la loro proposta è ispirata ed originale.
Fortunatamente sono stati rivalutati nel tempo e questa sera il loro progressive rock sinfonico, riccamente arrangiato, ha avuto la meglio. Nonostante le ovvie influenze del lato romantico dei gruppi progressivi inglesi, ma anche italiani, (come il Banco Del Mutuo Soccorso), la loro proposta è ispirata ed originale.
La band è di Asti, tranne il cantante Leonardo
Sasso, che è romano. Molto simpatici sono stati i suoi aneddoti in dialetto
romanesco, usati per presentare quasi tutti i brani, come ad esempio “Profumo
Di Colla Bianca” o “Vendesi Saggezza“. La sua voce ricorda quella
di Francesco Di Giacomo, (putroppo scomparso di recente), con cui
ha collaborato molte volte in passato, essendo stati entrambi membri del
gruppo Le Esperienze. Inutile dire che lo stesso Di Giacomo è stato
ricordato più di una volta nel corso della serata.
Un momento da menzionare assolutamente arriva verso la fine dell’esibizione, quando viene invitato sul palco anche un fan giapponese, venuto in Italia apposta per i Locanda Delle Fate, a testimonianza anche di come il prog nostrano di quei tempi era ed è ancora venerato fuori del nostro paese.
Un momento da menzionare assolutamente arriva verso la fine dell’esibizione, quando viene invitato sul palco anche un fan giapponese, venuto in Italia apposta per i Locanda Delle Fate, a testimonianza anche di come il prog nostrano di quei tempi era ed è ancora venerato fuori del nostro paese.
Il bis invece, non può che essere dedicato a Francesco
Di Giacomo con il brano “R.I.P.”, dal primo omonimo album
del Banco Del Mutuo Soccorso.
Si chiude così questa serata, con la riproposizione live dell’ultimo grande
album degli anni ’70 e ancora qualche aspettativa per la serata a venire.
VIDEO CATTURATO DALLA RETE
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