domenica 15 febbraio 2015

Fish a Roma- Reportage di Stefano Pietrucci



Stefano Pietrucci, con il suo modo colorito, ci permette di entrare nel backstage del concerto romano di Fish, e ci regala qualche immagine.

Planet    ex Alpheus   Roma 11 Febbraio 2015- h 22...

Beh che dire, un Fish in forma, però con due zinne sproporzionate, da donna, vistose, calate su un corpo maschile, ma a parte il pettegolezzo si muove molto bene e mantiene un certo carisma. Del gruppo che lo accompagna si potrebbe parlare sino a domani, per la maestria con cui suonano. Troppo poca l'accoglienza e troppo poca la considerazione, valutando che gente come Britti, Mengoni e altri celebrolesi italiani vengono invece esaltati... mah che altro dire, sono entusiasta per aver assistito al movimento del backstage, un bagaglio musicale mostruoso quello dei musici accompagnatori… meritano molto di più; belle scene, un pre-spettacolo con un continuo “dididitatata  eeeoooo” del fonico che per un’ora ha calibrato i microfoni, un tecnico incredibilmente simpatico a cui avevo già insegnato qualche parola d'italiano lo scorso anno, mentre lui mi ha insegnato l'inglese: ... pollo  dice che lui lo dice cosi ''pollo in inglese e pollo in italiano...”.
Comunque, a parte queste sciocchezze il chitarrista mi ha fatto vedere i dettagli di tutta la sua ''armeria”, dai vari modelli alle pedaliere degli effetti, tutti analogici.
Tutti molto gentili e cortesi con me, peccato che io non sappia parlare l'inglese e più vado avanti e più me ne rammarico!
Tutto fatto con illuminazione chiara, un backstage di luci da bar, aperte chiare e bianche, brutte brutte, ma come per magia quando si sono spente e si sono riaccese è nato lo spettacolo, l’alchimia, tutto era perfetto e la serata è iniziata... suono potente, un'asta alta due metri - tanto misurava - a 30 cm dalla bocca, con il microfono che modulava i vocalizzi… un trombone al posto dell'ugola, e via per due ore di fila, con magici filmati forniti dall’Apple, con la complicità di un proiettore sparato  sui volti e sul palco dei poveri musici, ma d'impatto veramente forte... non conosco i testi ma mi è sembrato evidente che si parlasse delle tragedie delle guerre, degli olocausti e dei massacri delle ultime due guerre...


Ecco come preannunciava l’evento il Comunicato Stampa…
L'ex cantante dei Marillion torna finalmente ad esibirsi a Roma in versione elettrica, dopo diversi anni di assenza. Una bella opportunità per ascoltare dal vivo anche le canzoni di "A Feast of Consequences", decimo e splendido album solista dell'artista scozzese, pubblicato alla fine del 2013...
"A Feast of Consequences" rappresenta sicuramente una delle cose migliori prodotte da Fish in tutta la sua carriera solista. Gran parte dell'album è infatti incentrato sulla splendida suite in cinque parti "The High Wood", in cui l'artista scozzese cammina solennemente all'interno della nostra memoria, riportando in vita i fantasmi mai dissolti della prima guerra mondiale e rendendo omaggio ai soldati caduti sui campi di battaglia francesi. Non è un caso se in molti punti siamo vicini all'intensità propria del Roger Waters di "The Final Cut". Da un punto di vista tecnico, dopo la deriva elettronica del precedente "13th Star", per "Feast" Fish ha pensato bene di adottare principalmente una palette semi acustica, impreziosita dalla presenza di una sezione fiati: decisamente una scelta felice e in linea con i contenuti, quasi sacrali, dell'album.
Accanto ai brani del nuovo album, in scaletta troveranno spazio anche molti dei pezzi più riusciti della produzione precedente di Fish, oltre all'immancabile tuffo nei primi quattro mitici album dei Marillion: da "Script for a Jester's Tear" a "Clutching at Straws", passando per "Fugazi" e "Misplaced Childhood", la serata si preannuncia ricca di emozioni.


LINE UP
Fish: vocals
Steve Vantsis: bass
Robin Boult: guitars
John Beck (from IT BITES): keyboards

Gavin Griffiths: drums


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