Stefano Pietrucci, con il suo modo colorito, ci permette di entrare nel
backstage del concerto romano di Fish, e ci regala qualche immagine.
Planet ex Alpheus
Roma 11 Febbraio 2015- h 22...
Beh che dire, un Fish
in forma, però con due zinne sproporzionate, da donna, vistose, calate su un corpo
maschile, ma a parte il pettegolezzo si muove molto bene e mantiene un certo
carisma. Del gruppo che lo accompagna si potrebbe parlare sino a domani, per la
maestria con cui suonano. Troppo poca l'accoglienza e troppo poca la considerazione,
valutando che gente come Britti, Mengoni e altri celebrolesi italiani vengono
invece esaltati... mah che altro dire, sono entusiasta per aver assistito al
movimento del backstage, un bagaglio musicale mostruoso quello dei musici
accompagnatori… meritano molto di più; belle scene, un pre-spettacolo con un
continuo “dididitatata eeeoooo” del fonico che per un’ora ha
calibrato i microfoni, un tecnico incredibilmente simpatico a cui avevo già insegnato
qualche parola d'italiano lo scorso anno, mentre lui mi ha insegnato l'inglese:
... pollo dice che lui lo dice cosi ''pollo in inglese e pollo in italiano...”.
Comunque, a parte
queste sciocchezze il chitarrista mi ha fatto vedere i dettagli di tutta la sua
''armeria”, dai vari modelli alle pedaliere degli effetti, tutti analogici.
Tutti molto gentili e
cortesi con me, peccato che io non sappia parlare l'inglese e più vado avanti e
più me ne rammarico!
Tutto fatto con illuminazione
chiara, un backstage di luci da bar, aperte chiare e bianche, brutte brutte, ma
come per magia quando si sono spente e si sono riaccese è nato lo spettacolo, l’alchimia,
tutto era perfetto e la serata è iniziata... suono potente, un'asta alta due metri
- tanto misurava - a 30 cm dalla bocca, con il microfono che modulava i vocalizzi…
un trombone al posto dell'ugola, e via per due ore di fila, con magici filmati
forniti dall’Apple, con la complicità di un proiettore sparato sui volti e sul palco dei poveri musici, ma
d'impatto veramente forte... non conosco i testi ma mi è sembrato evidente che
si parlasse delle tragedie delle guerre, degli olocausti e dei massacri delle
ultime due guerre...
Ecco come preannunciava
l’evento il Comunicato Stampa…
L'ex cantante dei Marillion torna finalmente ad esibirsi a
Roma in versione elettrica, dopo diversi anni di assenza. Una bella opportunità
per ascoltare dal vivo anche le canzoni di "A Feast of Consequences",
decimo e splendido album solista dell'artista scozzese, pubblicato alla fine
del 2013...
"A Feast of Consequences" rappresenta sicuramente
una delle cose migliori prodotte da Fish in tutta la sua carriera solista. Gran
parte dell'album è infatti incentrato sulla splendida suite in cinque parti
"The High Wood", in cui l'artista scozzese cammina solennemente
all'interno della nostra memoria, riportando in vita i fantasmi mai dissolti
della prima guerra mondiale e rendendo omaggio ai soldati caduti sui campi di
battaglia francesi. Non è un caso se in molti punti siamo vicini all'intensità
propria del Roger Waters di "The Final Cut". Da un punto di vista
tecnico, dopo la deriva elettronica del precedente "13th Star", per
"Feast" Fish ha pensato bene di adottare principalmente una palette
semi acustica, impreziosita dalla presenza di una sezione fiati: decisamente
una scelta felice e in linea con i contenuti, quasi sacrali, dell'album.
Accanto ai brani del nuovo album, in scaletta troveranno
spazio anche molti dei pezzi più riusciti della produzione precedente di Fish,
oltre all'immancabile tuffo nei primi quattro mitici album dei Marillion: da
"Script for a Jester's Tear" a "Clutching at Straws",
passando per "Fugazi" e "Misplaced Childhood", la serata si
preannuncia ricca di emozioni.
LINE UP
Fish: vocals
Steve
Vantsis: bass
Robin Boult:
guitars
John Beck
(from IT BITES): keyboards
Gavin Griffiths: drums
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